The Bane Chronicles - Alla Ricerca di Raphael Santiago

The Bane Chronicles
Alla Ricerca di Raphael Santiago




Eccomi, con una breve recensione su uno dei racconti delle Cronache di Magnus Bane, ora non so bene se questo sarà l’ultimo, perché non ne usciranno altri, o se ci saranno altri quattro racconti. Sono un pochino confusa a riguardo.
Bene, ora mettiamo da parte la mia confusione e concentriamoci su questo nuovo racconto.




Alla ricerca di Raphael Santiago:

New York, 1950: è una giornata apparentemente tranquilla quando l'affascinante Magnus Bane viene assoldato da una madre disperata per compiere una missione: ritrovarne il figlio, Raphael, scomparso nel nulla. Cosa gli sarà successo? Basterà la potente magia dell'esperto stregone per salvarlo?
Il sesto racconto della serie delle Cronache di Magnus Bane ci svela un nuovo segreto nel passato del più misterioso personaggio della saga Shadowhunters.




Credo di averlo detto anche con qualcun altro di questi racconti, ma penso che questo in assoluto sia il mio preferito.
Magnus è sempre Magnus, allegro, effervescente, insomma Magnus, ma anche malinconico e saggio. Da quando è comparso nei libri, ho immaginato di tutto, tranne che potrebbe essere saggio, ma insomma, bisogna aspettarsela un minimo di saggezza, un minimo di responsabilità da uno che ha vissuto novecento anni e ha visto molte cose.
Ma in questa recensione, anche se sono Le Cronache di Magnus Bane, voglio parlare di un altro personaggio, uno che nella saga principale ha un ruolo importante, non dico da protagonista, ma almeno ha un ruolo, ovvero Raphael Santiago.
Non amo i vampiri, per nulla, Raphael non mi era nemmeno troppo simpatico, ha un carattere scostante, freddo; e che ti aspetti, direte voi, da un vampiro?
Non lo so, ovviamente è il prototipo perfetto del vampiro, o ameno di quello che la mia mente ha formulato, freddo, scostante, un vero e proprio predatore, eppure per quanto lo detestassi nella saga madre, l’ho molto apprezzato in questo racconto. Ripensando ai libri me lo fa vedere sotto una nuova luce.
Rapahel nella saga madre come ho detto è il vampiro perfetto, ha un brutto carattere e cerca di volgere a proprio favore ogni situazione. Si è impuntato a voler portare Simon nel proprio clan, dopo che è diventato un Figlio della Notte, e ha tentato di ucciderlo quando ha scoperto che poteva circolare di giorno, ritenendolo un pericolo, una scusante per gli altri vampiri ad attaccare tutti gli Shadowhunter per acquisire i suoi stessi poteri. Quell’odio aumenta nel momento in cui sulla fronte di Simon compare il marchio di Caino, ad indicare che nessuno può toccarlo, è protetto da una magia antica è Raphael ne ha timore, ma al tempo stesso continua a detestare Simon.
In cinque libri, non ricordo perfettamente quando Simon si è trasformato, non ho capito tutto il rancore del capo clan (sostituto capo clan, visto che Camille è ancora viva), l’odio verso Simon.
In questo racconto invece credo di aver compreso il motivo di quell’astio e anche una parte del carattere di Raphael.

Raphael è stato trasformato molto giovane in vampiro, non aveva nemmeno sedici anni. Ma da quando lo trova, Magnus si rende conto di una cosa: il giovane ha un carattere di ferro. Tanto forte, tanto testardo, da non sottomettersi a nessuno. Non al vampiro che lo ha trasformato, né tanto meno alla fame di un vampiro neonato.
Quando Magnus lo trova, Raphael è consapevole di cosa gli è accaduto, del motivo per il quale è divenuto un mostro, consapevole di non essere più quello di prima, non più un essere umano.
Consapevole di essere stato trasformato in qualcosa di cui la sua famiglia ha paura, che sua madre detesta.
Consapevole che non potrà mai tornare a casa.
Tante consapevolezze e tanto dolore  lo portano a tentare di morire bruciato sotto quel sole che oramai gli è precluso.
È lo stesso Magnus a salvarlo, per poi portarlo con sé; durante lunghe settimane di convivenza gli spiega la vita di un nascosto, parlandogli dei Nephilim, delle leggi che vigono nel loro mondo, e al tempo stesso lo aiuta a sembrare ancora un essere umano, a poter portare quella croce, che la madre di Raphael ha regalato al figlio, sopportandone il dolore.
Lo aiuta, perché il desiderio di Raphael è, non far soffrire sua madre.
E proprio in questo racconto mi sono resa conto di quanto sia forte, determinato, probabilmente non è nemmeno cattivo, fa di tutto per proteggere il suo clan, ma a modo suo anche gli umani, non tutti, ma quei bambini indifesi che anni addietro ha tentato di salvare.
Ha lavorato e sofferto molto per poter continuare a portare quella croce, per potersi presentare come un umano davanti a lei, ed ora vedere Simon camminare alla luce del sole, senza aver sofferto, senza aver combattuto lo manda in bestia, perché in fondo camminare di giorno, per quanto possa lavorare e combattere, non lo potrà fare mai più.

Con queste poche pagine di racconto ho rivalutato un personaggio, l’ho conosciuto meglio e ammetto che mi è diventato simpatico.
Come al solito, questo racconto, come tutte le scene dove compare Il sommo stregone di Brooklyn sono fantastiche, effervescenti e piene di ironia. Da leggere assolutamente, mi hanno risollevato il morale, soprattutto dopo essermi decisa a leggere il quinto libro della saga, qualcuno aveva accennato fosse migliore del quarto, ma sinceramente non l’ho trovato bello. Troppo un polpettone sdolcinato dove un po’ tutti i personaggi si fanno un sacco di pare mentali, no, decisamente meglio questo racconto fra l’allegro e il malinconico.

Commenti

  1. Ciao!
    Io ho finito da poco l'intera raccolta e l'ho adorata *-*
    Non posso che urlare a gran voce: è un libro stupendo.
    Le parti che più ho amato sono state quelle dedicate agli Herondale, ai Malec, ovviamente, e a Raphael Santiago che è (era) e rimarrà uno dei miei personaggi preferiti di tutta la serie, al contrario invece di Jocelyn e Clary, nonostante il racconto in cui compaiono anche loro mi sia piaciuto un sacco e l'abbia trovato molto molto interessante perchè offre un punto di vista diverso sul mondo dei Figli dell'Angelo. In generale la novella che mi è piaciuta di meno è stata la seconda, che ho trovato noiosina...
    Se vuoi dare un'occhiata alla recensione che ho postato sul mio blog ti lascio il link: Raggywords: Recensione de Le Cronache di Magnus Bane
    Mi scuso per l'eventuale spam indesiderato,
    un salutone,
    Rainy

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    Risposte
    1. Ciao,
      io anche ho adorato la raccolta, ma alcuni dei racconti li ho preferiti ad altri, proprio come è accaduto con questo xD che mi ha aperto un mondo e un punto di vista differente con il quale vedere Raphael.
      Appena ho due minuti andrò a leggere la tua recensione, e grazie per essere passata.

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