La vita in transito di Ethan Day - Summit city series libro due (Anteprima)




Questa settimana il blog è molto molto vivo, si vede che siamo in ferie xD. Riusciamo a leggere e recensire quasi con regolarità. Ecco a voi una nuova anteprima, questa per la Triskell edizioni, ed è il secondo volume di una serie, anche se devo scoprire se ce ne sarà un terzo oppure termina così.
Comunque qui potete trovare la recensione al primo romanzo, mentre di seguito leggerete quella di questo secondo libro.




Trama:


Sequel di Incontro nella Neve
L’aspirante scrittore Boone Daniels ha sempre pensato che l’amore fosse semplice, come lui. Fresco di vacanza romantica sulle nevi con il Dio dello sci nonché aspirante fidanzato Wade Walker, Boone era sicuro che dirgli addio sarebbe stata la parte più difficile.
Era sopravvissuto al modo non convenzionale in cui si erano messi insieme, aveva scoperto di essere in qualche modo degno della città natale di Wade, Summit City, ed era certo che il fatto che quell’uomo avesse deciso di autoimporsi nella sua vita per sei mesi avrebbe dimostrato una cosa: i loro destini erano indissolubilmente intrecciati.
Ma una volta tornato alla vita reale, Boone deve affrontare la consapevolezza che nessuno ha mai detto che l’amore sia facile e che, anche se sei già caduto una volta, ti puoi ancora rompere. Il suo mondo e quello di Wade si scontrano, e Boone comincia a rendersi conto che, se riesce a destreggiarsi nel paesaggio della vita in transito, forse anche lui può avere il suo “e vissero per sempre felici e contenti”.

Link acquisto: La vita in transito

***


E così siamo arrivati a recensire il secondo libro della serie Summit city. Come per il primo libro non ho nulla da dire per lo stile dell’autore: è scorrevole, frizzante e molto approfondito, si basa molto sui personaggi, muovendoli e creandoli come se fossero persone vere. Mi piace il modo in cui li descrive e caratterizza, e se nel suo primo romanzo di questa serie sia Boone che Wade sono molto tirati, discreti, fanno un passo alla volta, con molta cautela; soprattutto Boone, per via del modo in cui è stato lasciato dal suo ex non è propenso nel gettarsi in una nuova relazione. Durante la settimana a Summit city frequenta e conosce Wade, eppure è pieno di pare mentali, ancora del tutto indeciso su cosa prova e su cosa desidera.  
In questo secondo romanzo al contrario i loro caratteri sono molto più complessi, molto più a tutto tondo, meno paranoie, tanto che danno il meglio di loro. Boone è fantastico, il suo senso dell’umorismo è stupendo, ma lo usa soprattutto per difendersi dal mondo, dalle storie serie e dall’impegnarsi. Anche ora che ha deciso di stare con Wade la sua mente non fa altro che rimuginarci sopra, il suo subconscio cerca in tutti i modi di scappare, di troncare la loro relazione, di trovare qualcosa di sbagliato che gli impedisca di partire e lasciare la sua città e i suoi amici per andare a vivere in una cittadina tra le montagne del Colorado.
Il libro parte proprio dal momento in cui ritorna a casa, con la promessa che, se dopo sei mesi avessero provato gli stessi sentimenti e la stessa attrazione della settimana di vacanza, lui si sarebbe trasferito. L’idea è decisamente interessante per un libro, per un romance, e anche per una storia d’amore. C’erano molte basi per renderlo approfondito, complesso, ma anche per rendere il rapporto fra i due protagonisti difficile, tanto da fargli superare assieme diversi ostacoli e al tempo stesso rafforzare la loro unione. Sei mesi di lontananza e mille problemi da superare gli avrebbero fatto capire se era giusto stare insieme, se si amavano. Eppure se ci sono queste basi il libro mi ha dato la sensazione di essere un racconto di transizione, oltre duecento pagine in cui si fanno battute, pieno di scene erotiche, anche ben descritte non lo metto in dubbio, ma dove ogni problema, ogni piccolo scalino da superare arriva nelle ultime sessanta pagine e viene superato con un "Ti amo e sono un imbecille".
Come ho detto c’erano molte basi per renderlo un romanzo particolare, anche se è una storia d’amore, con i suoi alti e bassi, con loro due che imparavano a conoscersi. Ma così non è stato, anche qualche sprazzo di gelosia si è risolto in poche battute e una scena di sesso la prima volta, nella seconda non c’è stata nemmeno quella.
Lo stesso vale per il rapporto che c’è tra Boone e i suoi amici, il comportamento di Gabe non ha avuto senso per gran parte del libro: detesta Wade sin da subito, ma non è innamorato di Boone. Comprendo la paura di perdere il tuo migliore amico, di non vederlo tutti i giorni, ma ultimamente con i telefoni e i social network, skype, viber e quant’altro si sono fatti passi da gigante per rimanere in contatto con le persone anche dall’altra parte del mondo. Non devi fare più affidamento sulle poste e sui piccioni viaggiatori.
Ho trovato tutto il libro veramente un lungo racconto di transizione, un qualcosa che preparava ad altro, a un seguito, anche se non ho idea se ci sarà un altro libro. Pertanto è rimasto tutto in sospeso, almeno alcune cose.
Come ho detto tanti spunti per imparare a conoscersi e per superare le avversità, per abituarsi al mondo e al modo di vivere di Wade, un ex campione olimpico che viene coccolato e viziato da un’intera città, dove sembra che anche un suo eventuale fidanzamento sia affare di stato. Tutto questo deve essere assorbito, elaborato da un eventuale compagno, potrebbe non apprezzarlo e invece qui fila tutto liscio. Tutti gli abitanti di questo posto hanno da mettere bocca nella loro relazione, persino le arzille vecchiette che erano amiche della madre di Wade, il malefico quartetto, devono sempre combinare qualcosa, avere una parola, prendere decisioni senza prima informare i diretti interessati. Questo comportamento, tutte queste persone avrebbero potuto rendere molto difficile il rapporto fra i due, le litigate sarebbero state interessanti, ma così non è stato. Tutto scorre in maniera troppo semplice, i problemi e gli ostacoli si risolvono troppo in fretta e come per magia.

A livello di scrittura l’ho trovato un ottimo libro, con buoni personaggi e buone descrizioni. Persino l’idea era ottima, ma per come è stata trattata la trama non mi è piaciuto.
Personalmente non mi ha lasciato detto nulla, non mi ha emozionato né mi ha fatto piangere, sono arrivata alla fine chiedendomi e allora è così che finisce? A saperlo potevo tranquillamente mettermi a leggere altro.
Una cosa che detesto è lasciare recensioni negative, non tanto perché non sono in grado di argomentare, ma soprattutto perché mi mette di cattivo umore una lettura che non mi è piaciuta. Mi fa pensare di aver perso tempo, di aver sprecato ore quando avrei potuto prendere un altro libro in mano, qualcosa che mi avrebbe appassionato e mi avrebbe fatto sognare.

Pazienza, sarà per la prossima lettura, questa non è stata delle migliori.



Commenti