Abominium di Francesca Bufera



Trama:

“Abominio” è la parola con cui nel Levitico si condanna la relazione tra due uomini. Un passo a cui ancora ci si riferisce, oggi, per definire “contro natura” gli amori e i rapporti tra persone dello stesso sesso.
Roma, Milano, Firenze, Bologna. Quattro storie, quattro coppie di uomini che, in modo diverso, incontrano gli ostacoli, esterni e interni, del vivere ciò che sono negli anni 2000. La non accettazione di sé di Davide e Gabriele, coadiuvata da gruppi religiosi di auto-aiuto. La clandestinità di Edoardo e Claudio. La vergogna della coppia di Alessandro e Simone (più di Alessandro che di Simone). E il desiderio frustrato di famiglia di Michele e Mattia.
Quattro storie d'amore, ambientate in Italia nell'anno 2011, ciascuna un punto di vista diverso sulla questione dei diritti civili negli anni in cui erano negati in toto.
“Abominium” è stato pubblicato una prima volta sei anni fa. Questa versione, completamente rinnovata e revisionata, contiene un capitolo speciale del tutto nuovo, inedito, ambientato nel 2016. Il tema della parte inedita è, ovviamente, la legge sulle Unioni Civili da poco conquistata. Ma essa diventa anche un pretesto per ritrovare alcuni personaggi della storia originale a sei anni di distanza.


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Quella di cui vi voglio parlare oggi è una storia che mi sta molto a cuore. Anzi, dovrei dire quattro storie.
"Abominium", infatti, non percorre un'unica trama, ma si alterna tra quattro location e quattro coppie diverse.
Quando dico che mi sta molto a cuore, intendo dire che lessi la storia alcuni anni fa, ormai, quando era ancora alla versione precedente. E appena ho saputo della nuova pubblicazione, non ho potuto resistere nell'acquistarla.
Come dicevo, la storia si snoda tra quattro coppie molto diverse tra loro, accomunate da problemi e insicurezze tipiche di qualsiasi storia d'amore. La difficoltà in più è che queste coppie sono omosessuali.
Perché difficoltà? Può sembrare che in qualche modo io voglia trattare diversamente queste coppie in quanto composte da membri dello stesso sesso, ma la realtà è che il mondo le tratta diversamente, ancora oggi. Quasi tutti i protagonisti si scontrano con la difficoltà a far capire agli altri (e spesso anche a se stessi) che vivere una relazione omosessuale è uguale a quella eterosessuale. Che non sono meno famiglia delle coppie composte da uomo e donna.
È uno dei temi principali, che ho riscontrato più o meno in tutte le coppie, e che per me è uno spunto di riflessione.
Si tende a pensare che senza matrimonio e senza figli non esista una famiglia. E visto che negli anni in cui la storia è ambientata in Italia non c'era nemmeno la possibilità di unirsi civilmente, i protagonisti si scontrano spesso con questo muro. Il loro amore viene considerato di serie B.
Per fortuna, alcune volte questo atteggiamento viene ribaltato.
Le coppie di cui accennavo sopra sono Edoardo e Claudio (Roma), Davide e Gabriele (Milano), Simone e Alessandro (Firenze), Mattia e Michele (Bologna).
Ho subito avuto un imprinting con la coppia di Bologna, perché studiando in questa città ho potuto immaginarmeli mentre giravano per le strade che conosco così bene.
Ma se devo scegliere, direi che la coppia che più mi è piaciuta è quella formata da Simone e Alessandro. Non so perché, ma mi verrebbe voglia di rileggere la loro storia immediatamente.
Non che le altre non mi abbiano emozionato: tutte le coppie mi hanno dato qualcosa, mi hanno trasmesso pensieri e sentimenti.
Avrei voluto dare una svegliata ad Edoardo e far abbassare la cresta a Claudio, per Davide e Gabriele ero seriamente preoccupata, condividevo con Michele la sua paura di non essere abbastanza, visto la bellezza devastante di Mattia.
Tra Alessandro e Simone mi sono sempre sentita più vicina a Simone, esuberante, innamorato e fiducioso. La loro storia è bellissima, ma non voglio rivelarvi perché mi è piaciuta così tanto.
Vorrei che lo scopriste da soli leggendo "Abominium", perché merita davvero tanto.

Quattro coppie, quattro diversi modi di descrivere l'amore, tutte gestite in maniera magistrale dall'autrice.
Il capitolo finale, un "bonus" della nuova versione, è stata una piacevole chiusura che secondo me è perfetta per il percorso che l'autrice ha fatto intraprendere ai propri personaggi.
Ho chiuso il libro completamente soddisfatta e un po' dispiaciuta di dover dire addio a questi personaggi.

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