Il secondo raccolto di Eli Easton (Anteprima)

Il secondo raccolto di Eli Easton



Trama:

Un libro della serie Storie dalla contea di Lancaster 

Per tutta la vita David Fisher ha seguito le regole. Nato in una famiglia mennonita, ha sempre obbedito al volere del padre: ha preso in mano la fattoria di famiglia, si è sposato, ha avuto due figli. Ma ora che è rimasto vedovo e che entrambi i figli sono al college, continua a gestire la fattoria tutto solo e senza gioia, contando i giorni di una vita vissuta a metà. 


Christie Landon è un graphic designer, nato e cresciuto a Manhattan. È il tipico ragazzo gay che ama far festa, ma sente il bisogno di un cambiamento. Ha ormai trent’anni e ha capito che è il momento di crescere e pensare al futuro. Quando il suo migliore amico va in overdose, Christie decide di prendersi una pausa dalla città. Si trasferisce in una casetta in Pennsylvania, nella contea di Lancaster, per riposare, recuperare le forze e riflettere.

La vita di campagna però è noiosa, nonostante le sbirciatine al muscoloso uomo brizzolato della porta accanto. La creatività di Christie lo porta ad appassionarsi alla cucina, così decide di proporre al vedovo un accordo per condividere i pasti e le spese per i prodotti di prima necessità. David accetta e subito la strana coppia si ritrova ad apprezzare enormemente quei momenti in comune. 

Christie mette a dura prova i limiti del piccolo mondo di David e riporta a galla emozioni che l’uomo ha sepolto anni prima. Se David riuscirà a liberarsi del proprio passato, potrà cogliere una seconda occasione per la felicità.


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David e Christie non potrebbero venire da due mondi più differenti: il primo è cresciuto in una famiglia mennonita ed è sempre stato costretto a tenere repressa e nascosta la sua omosessualità; l’altro vive a New York, fra modernità ed eccessi. Va in un club quasi ogni sera, non ha paura di mostrarsi per quello che è né di andare con chi gli piace. 
Ma come possono questi due incontrarsi?
A seguito dello spavento causato dall’overdose del suo amico nonché coinquilino, Christie si trasferisce nella vecchia casa in Pennsylvania lasciatagli in eredità  dalla Zia; la quale affittava parte della propria terra al vicino fattore, David appunto. 
Il tutto inizia con una semplice chiacchierata riguardo l’affitto del terreno e una teglia di biscotti, ma ciò che il futuro riserverà loro è qualcosa di più.
Nonostante la trama non sia nulla di complesso o troppo approfondito, racconta bene non solo la nascita dell’amore tra Christie e David, del loro lungo e delicato corteggiamento fatto di cene cucinate e condivise menzionando piatti che al sol leggerne il nome viene l’acquolina in bocca; ma racconta anche delle difficoltà causate dell’incontrarsi e dallo scontrarsi di questi due mondi. Infatti, nonostante l’autrice non lo affronti in maniera troppo profonda (ma dopotutto è un romance questo, non un romanzo psicologico) si nota chiaramente, lo si può leggere e quasi vivere, il tormento interiore che David attraversa: per lui non è facile affrontare la propria omosessualità, qualcosa che la Bibbia dice che è sbagliato, la chiesa mennonita dice che l’omosessualità e l’atto omosessuale è peccato. Eppure ciò che si agita dentro di lui è più forte di qualunque cosa, anche delle parole del figlio Joe, che vuole farsi ministro; anche dei doveri cui si è dovuto piegare sin da giovane. 
L’amore per Christie, infatti, rappresenta per David la sua rivincita sulla propria vita impostagli da altri: ha dovuto occuparsi della fattoria sin da giovane; è stato spinto a sposare una brava ragazza frequentante la chiesa mennonita locale; ha sempre dovuto occuparsi di mettere i soldi in banca per la famiglia e mandare a scuola i figli… ma mai ha potuto pensare a sé stesso. 
Eppure si ribella: ora che ci ripenso, questa rimane un’immagine forte che questo libro mi ha lasciato. David che si ribella alla sua condizione statica e costrittiva; che in uno sfogo di rabbia durante il quale lancia vasi e oggetti vari finalmente si prende la propria rivincita dicendo, davanti ai figli che vogliono comunque impedirgli di vivere questo amore perché lo ritengono sbagliato. Ma non per cattiveria, quanto perché credendo fortemente nella propria dottrina questi sono gli insegnamenti che hanno ricevuto e che seguono sin da piccoli.
Di certo anche per Christie questo amore è una novità: mai si era innamorato di un uomo in maniera così profonda ed esclusiva. Anche lui deve affrontare la paura di essere rifiutato dai figli del proprio compagno nonché il timore di ritrovarsi con il cuore a pezzi. 
Piacevole è stato leggere del sottile corteggiamento intercorso fra i due, portato avanti da Christie con delicatezza, utilizzando l’espediente della cucina come mezzo per stregare e letteralmente prendere per la gola la propria dolce metà.
Ecco, David e Christie, con la loro storia leggera e scorrevole anche se un po’ cliché, rappresentano qualcosa di comune quanto straordinario: la forza di ribellarsi alla propria realtà e la fortissima volontà di cambiare, entrambe catalizzate dall’amore che provano l’uno per l’altro (nulla di così poco comune, eppure ho gradito questo elemento inserito in questa storia).

Per quanto riguarda la caratterizzazione in sé e per sé dei personaggi, seppur psicologicamente non troppo approfonditi sono ben delineati e il lettore ci si rapporta facilmente, così com’è facile prendere in simpatia questa coppia di quasi opposti ma innamorati.  I figli di David risultano invece meno amabili, soprattutto Joe che cerca di ostacolare il padre insieme ad un altro paio di personaggi. Ecco, comunque sia questi personaggi servono a mettere un poco di pepe a una storia che altrimenti sarebbe risultata forse un po’ troppo tranquilla e avrebbe rischiato di diventare quasi noiosa, cosa che fortunatamente non è accaduta.
L’alternarsi dei due punti di vista favorisce il coinvolgimento del lettore e uno sguardo più complessivo, nonché permette di comprendere la psicologia di entrambi i personaggi.

La trama risulta abbastanza classica e più o meno già vista (amore tra una persona con una sessualità repressa e una invece che la vive alla luce del sole, qualcuno che contrasta questo amore, la lotta per vivere la propria storia e magari iniziare una nuova vita, la seduzione etc…) anche se mostra l’incontrarsi di due mondi distanti, uno dei quali nemmeno conosco. Un tema, questo, che non trovo spesso e che quindi ha rappresentato un elemento di novità per me. 
Una pecca, però, è che purtroppo ci sono salti temporali che in alcuni casi non sono molto chiari e lasciano un poco di confusione.
Inoltre, trovo che l’autrice avrebbe potuto spendere qualche parola per descrivere in cosa consiste la Chiesa mennonita, in quanto qualcuno potrebbe ignorare la sua esistenza. Se invece nel Paese di provenienza dell’autrice questo problema non si pone, la Casa Editrice che si è occupata della traduzione avrebbe potuto ovviare a questo inconveniente mettendo una nota a inizio o fine libro.

Questa la trovo comunque una lettura piacevole e veramente poco impegnativa scritta con uno stile leggero e abbastanza gradevole, non fosse che in certi punti trovo che il susseguirsi di periodi brevi rallenti la lettura e la renda meno scorrevole. Infatti, la punteggiatura è usata a sproposito. Virgole e punti abbondano, appesantendo il testo e rendendo meno fluida la lettura. Comprendo che in taluni casi l’uso della punteggiatura sia soggettivo, ma in altri risulta oggettivo; e in questo secondo àmbito ho trovato alcuni errori grossolani. 

Nonostante io non abbia avuto il piacere di leggere questo titolo anche in lingua originale, posso comunque affermare che è stato fatto un buon lavoro nel rendere bene anche in italiano modi di dire tipici della lingua inglese. 
Per quanto riguarda il linguaggio utilizzato, invece, in generale verte su un registro medio e non troppo impegnativo, semplice e pulito però, nei momenti più hot chi ha tradotto non è stato in grado di tradurre di*k in altri modi se non ca**o e uccello. Essendo questa una storia impostata dall'autrice come dolce e in cui entra anche in gioco un corteggiamento discreto e sottile nonché il livello psicologico di David, il quale è comunque alla sua prima relazione con un uomo e per il quale l’amore è molto importante; sarebbe stato il caso usare termini che si confacessero a questo stile e a questa impostazione del racconto, rendendo anche l’aspetto di cui ho accennato; quindi termini meno forti. In italiano infatti, a differenza della lingua inglese, esistono molti termini anche meno scurrili per indicare l'organo sessuale maschile.
Il primo termine da me sopra indicato, però, come imprecazione da parte di Christie lo trovo accettabile e anche parecchio realista, data la giovane età del personaggio e il luogo meno rigido e più libero (New York) da cui proviene e in cui ha vissuto diversi anni.

Qua e là nel testo è presente qualche refuso ed errore di battitura e che in una pagina (della versione pdf) vi è un’intera frase senza alcuno spazio tra una parola e l’altra. È una cosa… spiacevole.

Oltre alla storia romantica e dolce nonché piacevole, altra nota molto gradevole è stata la ricetta dei biscotti alle amarene alla fine del racconto anche se, traducendola, avrebbero potuto convertire le misure americane in quelle europee… Ma niente paura, esistono tabelle apposite: basta cercarle su internet.

In conclusione, anche se la traduzione o la forma in alcuni punti mi hanno causato qualche perplessità e mi hanno fatto storcere il naso, ho trovato questo racconto gradevole, dolce e romantico ma anche emozionante in alcuni punti. 

Consiglio questo libro soprattutto a chi apprezza letture poco impegnative e il romance MM inteso nel senso più classico del termine.






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