Sabbia e fuoco serie Sull’Isola di Wight di Sue Brown



Salve,
oggi vi parlo di Sabbia e fuoco, secondo volume della serie Sull’Isola di Wight di Sue Brown





Trama:


Dopo la straordinaria vacanza sull’isola di Wight durante la quale ha trovato l’amore della sua vita, Sam Owens lascia andare Liam Marshall a casa, negli Stati Uniti, a chiudere le questioni in sospeso prima del loro lieto fine. Quando le comunicazioni con Liam si interrompono, Sam comincia a preoccuparsi. Temendo il peggio, ingaggia suo fratello, l’agente della polizia metropolitana inglese Paul Owens, per aiutarlo a trovare il fidanzato e riportarlo a casa sano e salvo in tempo per il matrimonio. Per Paul non è difficile sbrogliare il mistero nella piccola città d’oltreoceano. Paul è bello e apertamente bisessuale, tutte cose che aumentano lo sconforto dell’ispettore che si occupa del caso, Olaf Skandik. 


Olaf è un ex-militare che continua a nascondere la propria sessualità anche dopo essere entrato a far parte del dipartimento di polizia. È frustrato, accerchiato dai muri che lui stesso ha eretto, e quando incontra Paul, si domanda se sia arrivato il momento di cambiare. Mentre è alla ricerca di Liam, Paul comincia a indagare anche su Olaf, e presto il lavoro si mescola al piacere, con un pizzico d’amore che potrebbe convincere l’ispettore a creare un futuro insieme con il poliziotto inglese.

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Premetto che recensisco questo libro senza aver letto il primo della serie, ma ho fatto ricerche al riguardo, cercando in rete recensioni, e quelle che ho trovato erano davvero entusiaste; quindi le mie aspettative erano alte per questo secondo volume ma, purtroppo, sono state deluse; comunque procediamo con ordine.
La storia inizia con un prologo che mi ha fatto esclamare: “Wow! Se questo è l’inizio ne uscirà o una bella storia o una catastrofe”, quindi armata di ottimismo leggo il prologo che introduce il nostro protagonista alle prese con “dell’attività fisica” a letto con un novellino appena entrato in polizia. Una volta terminata, mentre il giovane va a farsi la doccia, qualcuno bussa con insistenza alla porta; quando Paul va ad aprire, trova il fratello Sam sconvolto che gli dice che il fidanzato è scomparso, che non riesce a mettersi in contatto con lui da tre giorni e chiede il suo aiuto.
Paul cerca di confortare Sam e lo tranquillizza, dicendogli che lo aiuterà a trovare Liam; quando il ragazzo esce dalla doccia, Sam lo guarda sorpreso. Paul lo presenta, lo liquida senza troppe cerimonie e si dedica al fratello maggiore, gli chiede ogni dettaglio sul perché il compagno fosse ritornato negli USA e Sam gli spiega che era partito per finalizzare le donazioni dei suoi mobili e per andare a fare visita a Tea e Kathy nel Milwaukee (moglie e figlia del defunto migliore amico di Liam), visto che non potevano presenziare al matrimonio. Dato che la polizia di Douglas (dove Liam abitava prima di trasferirsi in Inghiterra) non è stata di aiuto, Paul decide che è il caso di partire il prima possibile.
Arrivati in America, stremati, dopo aver riposato un po' nel vecchio appartamento di Liam iniziano a indagare e scoprono che l’uomo aveva noleggiato una macchina per muoversi, ma dato che l’autonoleggio non gli fornisce molte informazioni, Paul intuisce che la polizia abbia ritrovato la macchina; decidono quindi di dirigersi al distretto di Kelder che si è occupato del caso di “furto” d’auto. Qui incontrano due poliziotti, uno di questi è l’agente Skandik Olaf: alto, capelli biondi rasati, bellissimo con tratti spigolosi, occhi di un particolare verde acqua. Ovviamente Paul ne rimane subito colpito e attratto, ma reprime quelle sensazioni per occuparsi della ricerca di suo cognato.

Raccontano tutto agli agenti, che non sembrano molto entusiasti di occuparsi del caso, ma alla fine decide di occuparsene lo stesso Skandik. I due fratelli nel frattempo non restano con le mani in mano e indagano anche loro, seguendo i movimenti che Liam aveva fatto prima di sparire. Arrivano a un centro commerciale, poi grazie anche alle ricerche dell’agente americano, arrivano al ritrovamento di due sconosciuti: uno all'obitorio, l’altro all'ospedale.
Ovviamente, essendo un romance classico, l’amato non può morire, quindi ritrovano Liam all'ospedale, investito da un auto che non si è fermata a soccorrerlo, nei pressi del centro commerciale dove è stato visto l’ultima volta; l'uomo è in condizioni stabili, ma reduce da un intervento.
Tratto un sospiro di sollievo, Paul e Olaf iniziano a conoscersi meglio; scopriamo che il bel poliziotto è gay, ma non dichiarato perché in quel posto sono tutti bigotti, specie nella centrale dove lavora, e che i suoi genitori sanno la verità e per questo hanno troncato i rapporti con lui, tranne i suoi fratelli.
A Paul è andata decisamente meglio: è bisex e non gli importa di quello che pensa la gente, anche a lavoro, e la famiglia non si fa problemi di nessun genere.
Sam nel mentre non si allontana dal letto dell’amato che alla fine si sveglia e Paul, per non essere di troppo, indaga per conto suo su chi sia stato a investirlo, nonostante le proteste di Skandik.
Mi fermo qui per non spoilerarvi troppo, ma da qui in poi il libro inizia la sua discesa; se durante la lettura la storia mi stava piacendo, dopo un po' tutto è cambiato e ho iniziato non solo ad annoiarmi, ma anche a irritarmi, perché si è trasformato in una delusione totale.
Adesso mi spiego meglio.
Il libro poteva essere un buon libro, la trama non era male, così come i personaggi e online sul primo dicevano belle cose che mi hanno davvero incuriosita, così anche se la lettura di questo secondo volume mi era stata sconsigliata senza aver letto quello precedente ho deciso provare ugualmente. Infatti non è difficile seguire la storia e su quel punto non ho avuto problemi, quelli sono altri.
I personaggi nel loro insieme risultano degli stereotipi e, a parte l’estetica, sono poco delineati psicologicamente; l’autrice riempie la storia di cliché rendendoli parte fondamentale della storia, ma senza approfondirli o farli evolvere. 
Sam e Liam sono di un melenso quasi da diabete, Paul è bisex ed è un Casanova (così ci viene presentato), ma alla fine risulta essere un gay al 100%, ha una famiglia che lo ama per quello che è e se ne frega della gente, invece Olaf è un gay represso, che deve nascondersi, senza amici, odiato dai genitori. Sono i classici due opposti.
Forse l’autrice voleva inserire la tematica della discriminazione e dell’odio verso i gay in modo da poterne parlare col personaggio di Olaf, ma per me non ci è riuscita affatto; lo affronta in modo superficiale, solo per contrapporre le due figure e i loro modi di vivere. I personaggi alla fine risultano essere delle macchiette di se stessi. 
La famiglia Owens, poi, è tutto un “vogliamoci bene”, che magari ci potrebbe anche stare, però mi è sembrato esagerato; una cosa positiva è che almeno non tutti i fratelli sono gay (cosa rara in un M/M).
Le indagini, come così altre piccole cose, potevano essere un po' più approfondite, ma probabilmente, per lasciare il tono spensierato dell’opera, l’autrice ha deciso di non andare oltre.
Troviamo il colpo di fulmine istantaneo così come lo è l’andare a letto assieme e dichiararsi amore eterno nel giro di due giorni (o quasi).
Capisco che sia una storia e che non deve per forza rispecchiare la realtà, ma c'è modo e modo.
Sono la prima che ama il genere romantico e che sogna tanto, ma sinceramente questo libro non fa sognare.
Il finale mi ha lasciato con un grande “WTF!”, tutto risulta facile e semplicistico in questo libro.

Dopo tante critiche passo e quelle che per me sono state cose positive.
L’autrice ha una scrittura leggera che rende gradevole e veloce la lettura, non ho riscontrato errori, inoltre per chi ama le cose zuccherose e senza impegno è la lettura ideale. Le scene di sesso non sono molte e non sono esagerate, verso la fine ci si commuove un po'.  Il POV è di Paul, che rende la storia divertente. Infine secondo me può essere letto anche da solo (il primo non so cosa possa aggiungere in più da dire…): anche se si ci si perde la storia tra Sam e Liam, si riesce a intuire dalle varie spiegazioni sparse all'interno del libro.
Per concludere, gli do un giudizio negativo perché sembra una storia uguale a tante altre, legata ai classici cliché e stereotipi e, per chi legge tanto e/o cerca qualcosa di più profondo, non fa per lui a meno che non si trovi nel mood giusto e vuole svagarsi un po'.
Invece consiglio la lettura di questo (ed anche del primo a questo punto), a chi si approccia per la prima volta al genere M/M, poiché è una storia molto dolce e pacata, senza eccessi che possano turbare.

Fatemi sapere voi cosa ne pensate.

Alla prossima


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