Nuovo vecchio amore di BA Tortuga


Trama:
Danny Avers fa l’insegnante in una piccola città del Colorado. In un’epoca che precede l’avvento della banda larga, dei social media, degli smartphone e dello streaming compulsivo, Danny prova semplicemente a far dimenticare a tutti gli anni della sua folle adolescenza e a tirare avanti nell’unico modo che conosce: un giorno alla volta. L’ultima persona che si aspetta di vedere tornare in città è Harlan Quinn, il suo vecchio migliore amico ed ex cattivo ragazzo. E quando scopre che Quinn è il nuovo sceriffo e il suo nuovo vicino di casa, la sorpresa è ancora maggiore.


Quinn sa che c’è molto di più nella sua vecchia città di quello che appare. C’è molto di più anche in Danny, oltre a vecchi ricordi e a una vita tranquilla. Ma come in passato, provocare il caos è la specialità di Quinn, ed è quello che si propone di fare, in tutti i modi, spingendo Danny ad ammettere che c’è ben altro nella vita e che anche lì potrebbe esserci qualcosa di nuovo per loro. Sempre che la mentalità della vecchia città non uccida entrambi.


Link acquisto: Nuovo vecchio amore


***


BA Tortuga è un’autrice che ho scoperto con questo libro, infatti Nuovo vecchio amore è la prima opera sua che leggo. Un libro che mi ha lasciato piacevolmente colpita, anche se ci sono dei punti che non ho apprezzato, ma sono a livello stilistico di uso delle parole, veramente inezie nel complesso. Ne parleremo comunque più avanti.
Sapevo che il libro apparteneva alla categoria romance, ma non avevo veramente la più pallida idea di cosa aspettarmi: ovviamente una storia d’amore, ma tutto il resto era un vero dubbio, tra cui il modo in cui sarebbero state gestite trama, personaggi e ambientazione. Bene, devo dire che sono stata piacevolmente colpita da questa autrice: ho trovato il suo stile molto in linea con le mie corde, con quello che piace a me; il modo di descrivere, di caratterizzare i personaggi, ma anche la loro introspezione e i loro sentimenti sono veramente palpabili. Con il suo modo di scrivere mi ha veramente toccato, tanto da farmi versare qualche lacrima, ma anche risvegliare tutta una serie di sentimenti verso i personaggi del libro, non solo parlando dei protagonisti, ma anche di quelli di contorno.

BA Tortuga riesce ad avere uno stile descrittivo al punto giusto: non troppo, ma nemmeno troppo poco e allo stesso tempo molto molto toccante. Riesce a far vivere e sentire le emozioni dei suoi personaggi, il loro dolore, quel senso di colpa che sembra non volerli mai abbandonare, o almeno è quanto accaduto a me leggendo questa sua opera e delle vicende di Quinn e Danny.
I due protagonisti di questo libro sono un poliziotto e un insegnante, in passato però entrambi sono stati due giovani turbolenti che non facevano altro che guai. I guai e un passato doloroso, infatti, continuano ancora a perseguitarli, soprattutto Dan; a perseguitare Quinn sono i ricordi di una famiglia che non è mai esistita e di un padre violento.
Dan, essendo l’unico sopravvissuto di un incidente nel quale sono morti i suoi amici, ne viene considerato il colpevole, anche se non ne è il diretto responsabile, come se fosse colpa sua se anche gli altri avessero bevuto e si fossero drogati. Lo incolpano di averli traviati e averli portati sulla cattiva strada. Ma l’uomo, da quando aveva sedici anni, porta sul corpo i ricordi e il dolore di quanto è successo e ogni giorno da allora tenta di essere perdonato, ma soprattutto di perdonarsi. Non era lui alla guida dell’auto, ma lo stesso l’odio e il dolore di parenti e concittadini si riversa su di lui, senza che possa fare nulla per opporsi.
La parte del libro dove lui ricorda il passato, dove si avverte la sua solitudine, l’essere una sorta di eremita, o quando invece viene incolpato direttamente di quanto accaduto, con insulti, come se veramente ogni giorno della sua vita lui debba viverlo in solitudine per farsi perdonare di qualcosa di cui non è colpevole è molto toccante. Altro problema è la sua sessualità; Dan è gay e pertanto in una cittadina sperduta nel Colorado tutti hanno una mentalità ancorata al medioevo, dove oltre a essere una pecora nera, il colpevole della morte di sei ragazzi innocenti è anche omosessuale, depravato e deviato. Le descrizioni della lotta continua che quest’uomo fa, del sopravvivere giorno dopo giorno, in solitudine, è qualcosa che mi ha veramente segnato e fatto male.
Ma la vita di Dan dopo tanti anni torna a incontrarsi con quello che un tempo era stato il suo amante, ragazzo, cotta del liceo. Il ritorno di Quinn in città smuove la vita di Dan, ma allo stesso tempo gli eventi. E così la vita statica, ferma e dolorosa di questo solitario insegnante riprende a scorrere, in maniera positiva, ma anche con dei colpi, con delle cattiverie da parte delle persone che lo porteranno a comprendere che mai e poi mai lui riuscirà a espiare qualcosa di cui non è colpevole, ma non perché non in grado, ma piuttosto perché i suoi concittadini non lo perdoneranno mai.
Ho apprezzato tantissimo tutte le emozioni che suscita il libro e che si trovano al suo interno: non è la classica storia d’amore, è impostato in maniera molto più complessa, pur essendo un romanzo semplice e scorrevole da leggere. Ho avvertito l’amore e l’attrazione tra i due personaggi, quel tornare a respirare dopo tanto tempo, come se si stessero aspettando, non speravano altro che trovarsi di nuovo per darsi una nuova possibilità. Ho apprezzato la vena angst e malinconica che si avverte dall’inizio alla fine del romanzo, per poi trasformarsi sul finale in altro, in dolcezza e calma.
Insomma, ci sono elementi che rendono questo libro una storia complessa, in cui, anche se non in maniera approfondita, si parla, oltre che di amore, anche di omofobia e intolleranza in zone rurali dove la mentalità tutt'ora, come nel periodo in cui è ambientato il racconto, persistono.
Anche il rapporto tra i due protagonisti è molto complesso dal mio punto di vista: per quanto siano anni che non si vedono e sentono, dal momento in cui il destino sembra farli incontrare di nuovo, i due sono attratti come la prima volta. Ma ora le cose sono differenti, il passato incombe su di loro e anche il presente. Avere una relazione pubblica è impensabile per quello che è il nuovo sceriffo, ma anche per Dan che insegna in una scuola media, e sembra che per mantenere il suo lavoro debba tenere nascoste le sue tendenze sessuali: nessun amante, nessun compagno o avventura di una notte.
Nei loro incontri si nota il desiderio, l'attrazione che non è mai svanita, come se veramente non stessero aspettando altro che incontrarsi nuovamente, eppure su di loro incombe la paura di essere scoperti, di perdere quella tranquillità, anche se solo apparente, che hanno trovato. Ma allo stesso tempo sembra che man mano entrambi si rendano conto di non poter vivere in questo modo, che ben presto dovranno prendere una decisione e lasciarsi alle spalle un luogo dove non sono accettati e dove chi ci vive ha una mentalità tanto, troppo arretrata.
A livello di trama e personaggi è un romanzo che ho apprezzato tantissimo: il modo in cui è stato impostato, il mix tra la storia d’amore e gli altri avvenimenti, compreso il motivo per il quale Quinn è tornato in città come sceriffo. Eppure, anche se mi è piaciuto tantissimo, ha delle pecche: un po’ troppe scene di sesso, così tante dal mio punto di vista non servivano, e poi quei nomignoli come tesoro, messi a caso in ogni istante della lettura sono una cosa che mi urta. Non servono, stonano completamente durante la lettura e poi, anche se si conoscono da tempo, anche se sembra che abbiano ripreso il rapporto da dove lo avevano interrotto, non è così. Quinn e Dan hanno iniziato con una storia prettamente di sesso, per divertirsi, ma non solo devono anche imparare a conoscersi di nuovo, scoprire cosa è successo in tutti gli anni che non si sono visti, come la vita li ha cambiati, quindi passare subito a nomignoli affettati e smielati mi sembra stonata come cosa.


Per concludere voglio scrivere due parole, le prime parole che mi sono venute in mente mentre leggevo il libro, parole da associargli per descriverlo. La prima è Espiare: gli errori del passato.
L’altra parola a cui mi ha fatto pensare il libro è Perdono: termine di cui non conosco il significato i concittadini di Dan. Questi non sono in grado di perdonare, tutt’altro, fanno il contrario, riversano odio e rancore trasmettendolo di padre in figlio, aliementadolo giorno dopo giorno in modo che la vita di Dan rimanga un inferno. Creando un circolo dal quale nessuno di loro uscirà mai. Creando odio e mantenendo una mentalità chiusa.


Consiglio vivamente questo libro, mi è piaciuto, è stata una vera novità rispetto a molti altri, e si merita quattro piume.


Commenti