1° tappa: Blog Tour Club Blue Orchid di Cristina Bruni e Leah Weston


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Trama:
Benvenuti al Club Blue Orchid, dove ogni vostro desiderio verrà esaudito!

Un animo pieno di cicatrici è ciò che Ruben, giovane barista del Club Blue Orchid, nasconde alla gente. Ha una meta da raggiungere e lo vuole fare senza mai voltarsi indietro. 

Un fantasma, un sicario che si muove tra le ombre della vita è ciò che Tristan vuole dimenticare di essere, ogni volta che entra in quel locale a luci rosse parigino. Gli bastano poche ore, pochi attimi per evadere dalle sue prigioni.

Un "desiderio" a cui non si può dire di no, ballerine e spogliarellisti pronti a donare piacere e una Parigi di peccati. Questi sono gli ingredienti che condurranno i due protagonisti tra le mura di un passato che non perdona. 

Se solo quelle ali fossero fatte per volare...

Link acquisto: Club Blue Orchid



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Eccomi a inaugurare questo Blog Tour che si svolgerà dal 22 al 26 maggio, in quest’ultimo giorno ci sarà un giveaway organizzato da uno dei blog partecipanti, per poi arrivare al 27, data in cui potrete trovare in vendita Club Blue Orchid, di cui mi appresto a parlare e che potete preordinare sin da ora al link che ho inserito sotto la copertina e in molti store online.
Lungo la recensione, troverete delle finestre con dei link; siccome io vivo di immagini e ci lavoro anche, ho preferito usare l’approfondimento in questo modo, creando degli album su Pinterest dove potete farvi un’idea delle ambientazioni del libro, dei luoghi dove si muovono i protagonisti, quei posti stupendi dove le due autrici hanno ambientato il loro romanzo.
Io ora devo parlarvi del libro scritto a quattro mani da Cristina Bruni e Leah Weston, e che ringrazio infinitamente per avermi dato la possibilità di leggerlo in anteprima e per aver fatto partecipare Piume di Carta al Blog Tour.
Dopo questa lunga introduzione, cominciamo a parlare in maniera seria del vero protagonista di questo Blog Tour, ovvero del romanzo Club Blue Orchid.


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Barbès è un boulevard e una stazione della Metropolitana di Parigi. Prende il nome dal rivoluzionario Armand Barbès e fa parte del 18simo arrondissement della capitale francese. Nel 2012 è stato inserito dal governo tra le 64 zone di sicurezza prioritaria, zone degradate dove circolano armi e presidiate dai militari per il rischio terrorismo del radicalismo islamico. Ma nel quartiere Goutte d'Or il controllo delle strade sembra nelle mani della criminalità che mal sopporta le telecamere. È il quartiere musulmano di Parigi.


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Ci sono volte che non so mai come iniziare una recensione. Sia che il libro mi sia piaciuto o meno, ho delle difficoltà ad articolare una frase, mi ritrovo a non sapere con esattezza cosa voglio scrivere, cosa voglio dire con precisione. Capita quando il libro mi è piaciuto in particolar modo oppure quando non l’ho apprezzato per nulla. Smetto di far spaventare le autrici e inizio con il dire che in questo caso il loro romanzo mi è piaciuto e anche tanto. 
Mi sono accorta che le altre ragazze che gestiscono il blog con me hanno già letto e recensito dei lavori di queste autrici; al contrario, per me, questa è stata la prima volta che leggevo qualcosa di entrambe. Non so bene come hanno gestito il lavoro e la scrittura e come insieme abbiano poi scritto il romanzo, ma di una cosa sono sicura: i loro stili in questo caso si sono amalgamati benissimo per creare una storia suggestiva, con descrizioni di momenti e luoghi che in alcuni casi si possono definire poetiche. Con le loro parole hanno ricreato delle vere e proprie istantanee di luoghi e momenti. 
L’introspezione dei personaggi, il modo in cui sono stati caratterizzati, i loro pensieri che fluiscono e si intrecciano al mondo attorno a loro, ma anche il modo in cui descrivono gli ambienti e i luoghi sono a dir poco perfette: descrizioni accurate ma per nulla pesanti. Grazie a loro sono finita per le strade di Parigi, nei quartieri più poveri e pericolosi, o nei vicoli dietro i locali come il Blue Orchid; chiudendo gli occhi si sarebbe potuta sentire la Senna scorrere. 
Altro punto che ho veramente apprezzato è stato lo stacco nella cittadina di Dinan; le descrizioni dei vicoli di questo paesino della Bretagna mi hanno fatto innamorare del luogo senza averlo mai visto. In seguito, quando ho trovato le immagini della cittadina sopra citata, è stato come se l’avessi già vista, lo stesso vale per l’atmosfera: è il tipico villaggio di pescatori, isolato e silenzioso, con solo il rumore del vento e del mare che si infrange su alte scogliere in lontananza. 
Le due autrici con il loro stile hanno saputo gestire benissimo l’atmosfera dell’intero libro, passando da momenti angoscianti a quelli più erotici, dai ricordi ad attimi di azione, ma soprattutto queste ambientazioni da cartolina.


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La cattedrale metropolitana di Nostra Signora è il principale luogo di culto cattolico di Parigi.
La cattedrale, ubicata nella parte orientale dell'Île de la Cité, nel cuore della capitale francese, nella piazza omonima rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo.
In base alla Legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905, l'edificio è proprietà dello Stato francese, come tutte le altre cattedrali fatte costruire dal Regno di Francia, e il suo utilizzo è assegnato alla Chiesa cattolica.


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Come ho scritto sopra, ho apprezzato tantissimo lo stile di questo libro, il modo in cui le autrici lo hanno scritto e impostato alternando il presente a ricordi che man mano ci svelano i personaggi, ma ora voglio passare alla trama. 
Quando mi è stata mandata la trama, ammetto di esserne stata sin da subito incuriosita: Parigi, un locale notturno, due sconosciuti che si incontrano, spinti dal desiderio e dall’avidità, nelle sale sensuali del Blue Orchid. Effettivamente messa così non sembrerebbe tra le più originali, carica di cliché, ma bisogna dire che da un cliché può nascere un romanzo originale e ben trattato, questo anche grazie alla bravura delle autrici e del modo in cui gestiscono quei cliché. 
Di base la storia non è troppo originale, ha le basi di molti romance, romantica, una storia d'amore con i suoi alti e bassi. Ci sono tutti i punti del romance: l'incontro, l'attrazione, i dubbi, una sorta di tira e molla per poi cedere alla passione e man mano passare all'innamoramento. Tra i due protagonisti c'è subito attrazione, ma prima che si possa parlare d'amore ci vuole un po', devono superare il passato che li perseguita, i ricordi che non li abbandonano mai. 
Ho apprezzato il modo di come vengono gestiti i rapporti tra loro, mi ha stupito scoprire il lavoro di Tristan, ma non solo. Come ho detto, come molti romance il libro parte da un cliché, ma è il modo in cui viene sviluppato e come vengono caratterizzati i personaggi che lo rende molto superiore agli altri.



Pigalle è una zona di Parigi, in Francia, attorno a Place Pigalle, sul confine tra il IX e il XVIII arrondissement, che prende il nome dallo scultore Jean-Baptiste Pigalle (1714–1785). La zona turisticamente è conosciuta per essere il quartiere dei negozi di articoli erotici, ma negli ultimi anni è in atto una trasformazione che sta rendendo il quartiere sempre più alla moda, con negozi biologici, ricercati negozi di specialità alimentari e atelier.
I sexy shop sono concentrati in Place Pigalle e nel viale principale. La reputazione licenziosa del quartiere portò, durante la seconda guerra mondiale, al soprannome Pig Alley ("Vicolo dei maiali", in inglese), da parte dei soldati alleati che vi si recavano in cerca di divertimento.


Ma andiamo con ordine. Prima parliamo degli eventi del presente, di come Tristan e Ruben si incontrano, si avvicinano e pian piano ognuno di loro supera i traumi del passato, i ricordi e il dolore, per aprirsi nuovamente al presente e soprattutto all’amore.
Durante la lettura c’è stata questa alternanza tra presente e passato e man mano sono affiorati i ricordi di Ruben, il suo passato, la paura del contatto umano, di essere usato nuovamente come oggetto contro il suo volere. Hanno gestito molto bene la psicologia di questo personaggio, il modo in cui è rimasto segnato dalle violenze subite, il trauma che si porta ancora dietro. Non ha problemi con il sesso, ma con chi potrebbe obbligarlo a farlo e il suo terrore più grande è pensare di essere impotente, di non riuscire a difendersi di nuovo, come quando era solo un ragazzino. 
Al primo incontro con Tristan il terrore prende il sopravvento, tanto da portarlo a fuggire, ma anche se la paura e i ricordi, come il senso di colpa, non fanno che riaffiorare ogni volta che abbassa la guardia, qualcosa in Tristan lo ha colpito: non al primo incontro, ma sicuramente quando hanno modo di parlare.



Rappresenta la prima opera assoluta dell'Architettura gotica, dove il suo creatore, l'abate Sugerio, impiegò per la prima volta l'arco acuto e gli archi rampanti. Modello che poi si irradiò in tutta l'Europa medievale e che da Arte franciliana venne più conosciuta come Arte gotica.
È monumento storico di Francia dal 1862 e il 20 settembre 1996 l'UNESCO l'ha dichiarata Patrimonio culturale dell'Umanità.


Anche Tristan ha un passato doloroso alle spalle, molti segreti da nascondere e un futuro incerto. Il suo passato e il suo lavoro lo portano a frequentare luoghi come il Club Blue Orchid per non avere relazioni, ma solo incontri anonimi, per dare sollievo al corpo e all’animo.
I momenti passati li ho trovati molto ben descritti, ho versato anche diverse lacrime, e ringrazio tantissimo le autrici per aver fatto capire quanto accaduto a Ruben, ma senza descriverlo dettagliatamente: quelle sono scene che non riesco proprio a leggere, probabilmente avrei chiuso il libro e non sarei più riuscita ad aprirlo.
Anche i ricordi di Tristan sono struggenti; sono rimasta malissimo nello scoprire quanto gli è accaduto, quanto il suo lavoro abbia interferito nella sua vita. Come mi ha lasciato con un po’ di amaro in bocca il modo in cui ha dovuto lasciarlo quel lavoro.



Montmartre è una collina nella zona nord di Parigi, di cui rappresenta il punto più alto, all'interno del XVIII arrondissement, sulla rive droite, molto nota per la Basilica del Sacro Cuore posta sulla sua sommità e per essere stato il centro della vita dei bohémien durante la Belle Époque.


Proprio questi salti temporali, i momenti dolorosi e il modo in cui li hanno affrontati determinano la caratterizzazione dei due protagonisti. Trapelano, si percepiscono i loro sentimenti, escono dalle pagine e travolgono il lettore in maniera prepotente. Sono rimasta molto coinvolta da questi due splendidi personaggi che hanno catturato tutta la mia attenzione, ma non solo, si sono impossessati di ogni pagina di questo romanzo.
Per quanto riguarda gli altri personaggi che compaiono all’interno del libro, bisogna ammettere che non sono molto presenti eppure, anche se hanno delle apparizioni brevi, li ho trovati ben descritti. Mi è piaciuto tantissimo Jules, il modo in cui è stato descritto, la sua freddezza, quell’aura di mistero che lo circonda e che sembra sbaragliare tutti coloro che finiscono sulla sua strada; sarebbe stato interessante approfondire ulteriormente la sua storia, conoscerlo meglio.
Un personaggio che invece non mi è piaciuto, però è ben descritto, è il proprietario del Blue Orchid; il suo essere viscido e attaccato ai soldi è veramente lampante, tanto che è pronto ad andare contro il contratto firmato da Ruben e venderlo come se fosse una prostituta e non un barman.


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Dinan è un comune francese situato nel dipartimento della Côtes-d'Armor nella regione della Bretagna.
Piccola cittadina bretone famosa per il suo castello (dove si ritirò Anna di Bretagna negli ultimi anni della sua vita, dopo la morte del marito), il suo piccolo porto e per gli antichi edifici del centro storico. Conobbe il suo maggiore sviluppo a partire proprio dal XIV secolo, e divenne un vivace e prospero centro per almeno tre secoli. È di interesse turistico per il suo centro medievale, con le caratteristiche strade strette e case a graticcio. Annualmente vi si svolge anche una partecipata festa medievale (Fête des Remparts).
Vi sorge la basilica di San Salvatore.


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Ho trovato il libro veramente ben scritto e avvincente, una splendida lettura che mi ha tenuto compagnia per un’intera serata. Le due autrici sono riuscite a farmi appassionare, a tenermi compagnia per alcune ore, fino all’ultima pagina. Anche se il romance non è il genere che preferisco, ci sono alcune piccole perle che meritano di essere lette e Club Blue Orchid è una di queste.



La Provenza è un'antica provincia del sud-est della Francia, che si estende dalla riva sinistra del Rodano inferiore a ovest fino quasi all'attuale confine con l'Italia a est (la zona di Mentone, Sospello e la Valle Roia non ne fecero praticamente mai parte), e delimitata a sud dal Mar Mediterraneo. Corrisponde in gran parte all'odierna regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Spesso il termine viene usato, erroneamente, come sinonimo per l'intera Occitania.
Nel Medioevo l'importanza culturale di questa provincia era tale che molti autori, come Dante Alighieri, la citarono spesso nelle proprie opere: nella Divina Commedia, ad esempio, è menzionata svariate volte.
È, insieme alla Linguadoca, l'unica Regione francese che accolse importanti colonie greche e, in assoluto, quella che subì più intensamente il processo di romanizzazione, iniziato fin dalla seconda metà del II secolo a.C. e protrattosi per ben seicento anni. In Provenza si sviluppò, in età medievale, una civiltà raffinata, che si irradiò in gran parte d'Europa e che conobbe il suo punto algido a cavallo fra il XII e il XIII secolo.


Consiglio vivamente la lettura di questo libro per molte cose: la trama, lo stile e personaggi. È una storia avvincente, ma lo consiglio soprattutto per i due protagonisti: sono bellissimi e sensuali, arrivano al cuore del lettore per la loro storia, la loro relazione, ma soprattutto per come hanno affrontato il passato, per il dolore che hanno vissuto e poi superato, anche grazie al loro incontro.
Un libro che consiglio a tutte le appassionate del genere romance m/m e che merita cinque piume.
Complimenti a entrambe le autrici.


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Ho messo alcune immagini della foresta amazzonica brasiliana, sono quelle più attinenti al libro.









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