Il musicista che catturò l'unicorno di K.A. Merikan


Trama:
— Non puoi nascondere delle crepe sotto le luci dei riflettori. —

Dusk. Leader degli Underdogs. Destinato al successo. Vive godendosi il momento.
Abe. Anche noto come Lolly. Iridescente. Unicorno.

Tutto ciò che Dusk desidera dalla vita è che la sua band diventi famosa in tutto il mondo. Vuole anche divertirsi e spassarsela tra le lenzuola. Quando desidera qualcosa, ce la mette tutta, e al diavolo le conseguenze. Per questo motivo, quando nota un bellissimo ragazzo dai capelli rosa che sembra l’equivalente umano di uno zucchero filato pieno di tatuaggi, non può trattenersi dall’averne un assaggio. Tuttavia, soltanto quando Lolly finirà nel pullman del tour, Dusk si renderà conto che il loro incontro era scritto nel destino.

Abe è il classico ragazzo che segue la corrente. Dato che stava già facendo l’autostop, perché avrebbe dovuto rinunciare a trascorrere una settimana con un rockettaro super fico e a lasciarsi domare dai suoi capelli lunghi e sensuali? E perché non comportarsi anche da ragazzo carino e solidale già che c’è? Non sarebbe comunque rimasto da quelle parti per molto.

Tutto va a farsi benedire quando compaiono online delle foto di Abe e Dusk, portando all’improvviso il gruppo sotto i riflettori. Per approfittare di quell’inaspettata popolarità, la band offre ad Abe dei soldi per restare. Questo implica guadagnare dei soldi per una finta relazione con Dusk. Che non è nemmeno poi così falsa. O sì?



***



Vi è mai capitato di leggere un libro, un racconto, una storia, anche una fan fiction, che a molti non piaceva, che poteva avere delle pecche, che per molti è solo una storiella senza una grande trama? E vi è mai capitato di trovare delle pecche in una vostra lettura, di sapere che il libro, storia o fan fiction in questione non sia tra i migliori libri del mondo, che probabilmente l’autore non vincerà mai un Premio Nobel per la letteratura, ma a voi non interessa, perché può avere delle pecche, può non essere approfondito al massimo, ma a voi quel determinato racconto è piaciuto? E vi è piaciuto, non perché avesse questa grande trama, forse nemmeno per lo stile dell’autore, ma vi è piaciuto perché dolce, perché l’autore è riuscito a far sprizzare colori ogni volta che sfogliavate una pagina, ma soprattutto perché in un modo o nell’altro vi ha fatto sorridere e divertire e vi siete affezionati ai personaggi, a tutti i personaggi del libro. 
Insomma, come ogni libro che appassiona, vi ha fatto dimenticare del tempo che scorreva, delle pagine che una dopo l’altra venivano girate, fino a quando non si è arrivati alla fine e non sapete nemmeno voi come è successo, perché è successo, visto che di quei personaggi volete leggere altre storie, altre scene erotiche, altri momenti divertenti.
Ecco, questo è quello che è accaduto a me con questo romanzo.
Avevo sentito parlare di queste autrici, ma non avevo mai letto nulla di loro; non so se ci sono altri libri tradotti, non sono andata a cercare. 
Di questo mi ha incuriosito la trama, i personaggi, il titolo e soprattutto l’ambiente musicale dove si muovono i personaggi.
Con Il musicista che catturò l’unicorno mi è accaduta proprio questa cosa: ho letto tanti libri in vita mia, di alcuni mi sono perdutamente innamorata, ma questo è il secondo romanzo che mi ha fatto sorridere dalla tenerezza, per la storia leggera che ho trovato e per avermi completamente trasportato nelle sue pagine. Mi sono piaciuti sin da subito i personaggi, soprattutto Abe: così colorato, così etereo, sembrava quasi un folletto, una piccola fatina che si è persa per le strade degli Stati Uniti ed è stato trovato da un gruppo rock.
Quello che ho avuto tra le mani è un romanzo leggero, divertente e anche colorato, come lo sono i suoi protagonisti, ma è anche una storia d’amore dolcissima e romantica. Un conoscersi e innamorarsi, sbagliare, allontanarsi e poi tornare assieme. Non sono una fan dell’istant love, eppure in questo romanzo è ben descritto, vengono spiegati i pro e i contro, il come due persone devono conoscersi per affermare di essere innamorate. Inizialmente, a prima vista può esserci attrazione, chimica, curiosità e in seguito tutto questo può trasformarsi in amore. Ed è proprio del rapporto tra Abe e Dusk che parlo: la loro storia doveva essere una sveltina, un passatempo in un bagno, ma sembra che il destino ci abbia messo lo zampino.
Grazie al destino ha inizio questa storia, un viaggio on the road inizialmente verso la California. Gli Underdogs tornano a casa; Abe, l’unicorno color pastello, al contrario è alla ricerca di qualcosa: un futuro, un lavoro, un luogo dove fermarsi prima di riprendere il suo eterno pellegrinaggio.


Il libro è molto carino, i due personaggi principali sono ben caratterizzati e attirano tantissimo l’attenzione del lettore. Di certo, dal momento che si incontrano se ne vuole sapere di più su di loro, su quello che accadrà e anche sul loro passato. Ecco, forse a livello personale, il passato e il loro background sono un tantino nebulosi; l’intera storia si sofferma sul momento del loro incontro, ruota attorno alla loro relazione, al viaggio che stanno compiendo assieme, alla tournée degli Underground, al desiderio dei ragazzi del gruppo di sfondare e diventare famosi.
Ma la storia ruota anche attorno al desiderio dei ragazzi di non voler svelare la propria omosessualità, per paura che i fan possano andarsene e non accettarli. 
Pertanto, anche se in maniera molto leggera, si accenna anche al problema della discriminazione, dell’omofobia, non solo da parte dei fan ma anche da parte di chi propone dei contratti discografici.
Questa parte è spiegata con i dubbi dei ragazzi dell’intero gruppo, nel loro desiderio di non voler uscire allo scoperto, o meglio di non voler attirare troppo l’attenzione su di loro, sui loro gusti sessuali e con chi vanno a letto.
Dusk, però, a un certo punto, oltre a non volersi nascondere, si accorge che può usare la sua relazione con Lolly per attirare i fan, ma anche per dimostrare finalmente a suo fratello che non c’è nulla da vergognarsi, che non deve nascondersi. Ha una sorta di senso di colpa verso suo fratello minore, per non averlo protetto alle superiori, per non aver fatto in modo che gli altri sapessero che anche a lui piacevano anche i ragazzi. Si è nascosto, proteggendo sì il fratello, ma allo stesso tempo non uscendo mai allo scoperto e rimanendo nella sua bolla protetta.


Lo stile delle autrici probabilmente è un po’ acerbo: non scrivono male, affrontano diversi temi all’interno di quella che dovrebbe essere una storia leggera e di intrattenimento, lo fanno anche bene, eppure manca qualcosa a livello dei personaggi. Caratterialmente e fisicamente sono ben strutturati, ma forse è proprio come è incentrata la storia, troppo sul momento e senza troppi ricordi, senza approfondire il passato dei ragazzi, che mi ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca. Non è sbagliato come hanno impostato il libro, tutt’altro, ma personalmente sono curiosa, mi piace sapere tutto, cosa è accaduto, cosa ha portato i ragazzi lì, in quel momento, come si sono conosciuti e via dicendo.


Che dire, il libro mi è piaciuto, tutto questo giro di parole per dire che è stata veramente una lettura interessante, piacevole. Una lettura che mi ha tenuto sveglia più del dovuto, visto che non sono andata a dormire (fortunatamente era sabato notte e quindi sono stata in coma tutta la domenica).
Lo consiglio? Sì, direi proprio di sì.
Quattro piume per questa coppia di autrici e per il loro musicista che è riuscito a catturare un unicorno.


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