La mano sul cuore di Eli Easton (Serie della contea di Lancaster #2) (Anteprima)



Trama:
Un libro della serie Storie dalla contea di Lancaster

Eddie Graber sogna di fondare un rifugio per animali bisognosi, ma quel sogno è messo a rischio quando il suo partner lo pianta in asso. Ora Eddie rischia di perdere la fattoria che ha appena comprato nella contea di Lancaster e di veder sfumare le sue speranze prima ancora di aver avviato il progetto. Ha bisogno di aiuto, ha bisogno di soldi ma, più di ogni altra cosa, ha bisogno di ritrovare la fede in quel fine superiore che lo aveva motivato fin dall’inizio.

Malgrado la propria disabilità fisica, Samuel Miller si è spezzato la schiena per integrarsi nella comunità amish in cui vive. Quando suo padre scopre che è gay, lo frusta e lo caccia via. Con nient’altro che una manciata di banconote in tasca, Samuel risponde a un annuncio e si ritrova in una fattoria gestita da un forestiero. L’uomo tratta gli animali in modo bizzarro, non ha la minima idea di come si mandi avanti una fattoria ma possiede un cuore grande e gentile.

Samuel non è l’unica anima sperduta che il destino ha condotto alla Meadow Lake Farm. Ci sono anche le mucche Fred e Ginger – che vivevano rinchiuse in un garage – un gruppetto di pecore e un maialino di nome Benny, che potrebbe dare una lezioncina agli umani sul segreto della vita, dell’amore e della felicità. E potrebbe essere proprio lui a mostrare a Eddie e a Samuel la via per il lieto fine.


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Quest’oggi vi parlerò di un libro un pochino particolare; credo che abbiamo già recensito un romanzo di questa serie, ma non devo averlo letto io. Rispetto all’altro, di cui sono andata a cercare la trama, questo mi ha incuriosito tantissimo per diversi motivi, tra cui la religione e l'ambiente dal quale arriva Samuel, ovvero comunità Amish, di cui non so veramente nulla tranne quel poco che ho leggiucchiato in giro: è una realtà totalmente di alcune zone rurali degli Stati Uniti, pertanto dal mio punto di vista sembrano figure uscite dai libri di storia.
Altra realtà, o meglio pensiero che conosco poco e forse non comprendo appieno, è il modo in cui Eddie ha voluto trasformare la fattoria che ha comprato.
Sono la prima a pensare di voler adottare tutti i cuccioli che vedo per strada e che vorrei avere un luogo dove possano stare al sicuro e dove non vengano maltrattati; penso che lo stesso diritto debba essere riservato agli animali da fattoria, ma rimango del parere che, essendo animali da fattoria, sono animali da lavoro. Servono per mandare avanti la fattoria: le mucche devono essere munte e via dicendo, pertanto l’idea di fattoria di Eddie mi è sembrata quasi surreale. Questa mia piccola digressione serve soprattutto per iniziare questa recensione, ovvero per spiegare quanto sono differenti sia caratterialmente che per educazione i protagonisti di questo romanzo. Come la loro visuale di come si debbano usare gli animali lo sia, perché Samuel, essendo un Amish, li vede come bestie da lavoro, che aiutano a far sopravvivere la sua gente. Non li tratta male, è grato loro, ma le bestie rimangono tali, allo stesso tempo però si adatta in fretta al modo di pensare di Eddie, anche se continua a pensare che sia assurdo.


Il libro di per sé è una storia d’amore molto dolce, ma quello che ho apprezzato dell’intero romanzo, nella sua semplicità, è il modo contrapposto con cui vengono descritti Samuel ed Eddie, pur essendo nati entrambi negli Stati Uniti, hanno avuto due educazioni differenti: la cultura Amish è ferma su per giù al periodo in cui è stata fondata, pertanto vivono in un modo molto molto chiuso, e accettando pochissimo gli estranei.
Con gli anni delle cose sono cambiate per quanto riguarda la tecnologia: loro non la disprezzano, con il tempo hanno accettato cose che possono essere utili soprattutto per l’agricoltura. Ma per quanto vivono accanto al resto degli Americani, continuano a mantenere un certo distacco dalla civiltà e dalle zone più popolate, preferendo la loro comunità ristretta e le campagne dove coltivano la terra e lavorano come artigiani.
Samuel, uno dei protagonisti di questa storia, arriva proprio da una di queste comunità; è un ragazzo giovanissimo, nato con una deformazione al piede, che per tutta la sua giovane vita ha combattuto e si è impegnato per poter dimostrare alla sua famiglia, ma soprattutto a suo padre, di non essere un peso e di poter fare quello che fanno i suoi fratelli, ovvero lavorare e un giorno gestire una fattoria tutta sua. L’unica cosa che non è riuscito a nascondere allo sguardo indagatore del padre è la sua attrazione verso gli uomini; un affronto che l’uomo non può accettare, lo allontana da casa, da tutto quel mondo che conosce, chiamandolo abominio.
Solo, in un mondo che conosce poco e nulla e con pochissimi soldi, il destino porta Samuel da Eddie, a lavorare per pochi spiccioli, in una grande fattoria dove il proprietario non ha idea di cosa sta facendo, mentre lui deve iniziare una nuova vita tutta da capo, in una società differente da quella in cui è cresciuto, accanto a un uomo strano che lo affascina ma che allo stesso tempo deve imparare a comprendere.



Il modo in cui sono descritti i due mondi, come si avvicinano Samuel ed Eddie, è veramente ben descritto, mi ha affascinato e ho versato qualche lacrima ogni volta che Samuel ricordava il suo passato, la sua vita assieme alla sua famiglia; sono anche curiosa di sapere di più sul fratellino di Samuel, chissà che magari un prossimo libro sia dedicato a lui.
Ecco, forse una nota dolente del romanzo è che è incentrato troppo sui due protagonisti, che sono ben caratterizzati, mentre i personaggi di contorno molto di meno, solo delle piccole comparse.
Ma oltre questa piccola pecca è una storia dolcissima che ho letto veramente con piacere.

Quattro piume per il romanzo di Eli Easton.



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