Bloodhound: l'Uomo Senza Silenzio di Cactus di Fuoco



Sheldon viene alla luce in un mondo alternativo, dove tutti gli esseri umani posseggono sin dalla nascita un potere unico – un potere che può essere inutile come farsi crescere i peli del naso a comando o distruttivo come evocare fiamme dal nulla – e il suo dono è più unico che raro, nonché pericoloso: leggere nel pensiero di qualunque creatura animata, e dunque anche degli esseri umani che si trovano intorno a lui, risultando in un frastuono continuo, nella totale assenza di silenzio che potrebbe durare per tutta la sua vita.




Lettura del pensiero. Se penso ai vari poteri incontrati nel corso di anni di libri, film e fumetti a tema fantasy e/o fantascientifico, non posso dire che sia mai stato tra i miei preferiti - poco spettacolare, utilità limitata e così via - e men che meno mi è venuto da pensare che fosse un'abilità pericolosa.
L'autore di questo libro decide invece di andare controcorrente, e ci presenta un protagonista, Sheldon, non solo dotato della capacità di leggere nel pensiero di chiunque, ma anche capace di farci vedere che cosa può succedere quando suddetto potere viene usato nella maniera giusta (o sbagliata, questione di punti di vista).

Sono sincero: fin dalle prime pagine mi sono convinto di trovarmi di fronte ad un racconto ispirato da My Hero Academia e One-Punch Man, celebri manga di supereroi degli ultimi anni. Anche qui abbiamo una società ormai abituata alla presenza dei superpoteri, il mestiere di supereroe è largamente diffuso e controllato, e ovviamente non può mancare un bel villain come si deve. In realtà la storia prende quasi da subito una piega ben diversa, e per un motivo molto semplice: Sheldon non è un eroe, e neanche gli interessa esserlo. In un crescendo terribilmente realistico, l'autore ci mostra l'infanzia e l'adolescenza di un ragazzo che, in virtù di un potere straordinario e di un'intelligenza sopra la media, riesce praticamente a fare ciò che vuole della vita degli altri. Controllare l'intera scuola nell'ombra, far innamorare di se stesso una ragazza appena trasferitasi, convincere il padre a prendere un cane: sono solo alcuni degli episodi che costellano la prima parte della vita di Sheldon.

Nella seconda metà del romanzo le cose cambiano radicalmente: se la prima parte poteva essere equiparata ad uno slice of life sulla vita di un ragazzo coi poteri, nella seconda si passa al thriller psicologico vero e proprio, complice anche l'introduzione del villain di cui si parlava prima (la cui identità segreta è praticamente urlata ai quattro venti, ma era inevitabile suppongo). Ed è qui che secondo me l'opera subisce una sorta di battuta d'arresto, in quanto per arrivare al successivo coup de teatre si passa attraverso una serie di drammi psicologici e tormenti interiori sinceramente un po' difficili da digerire.

Il racconto si conclude con un cliffhanger notevole, in cui il nostro protagonista finalmente capisce qual è la sua strada, e dandoci appuntamento per il seguito.

In sintesi come libro mi è piaciuto, soprattutto nella prima parte. Se di difetti devo parlare per quanto mi riguarda trovo che manchi un po' un'identità di fondo: si tratta di un racconto diviso tra due generi che fanno un po' fatica a legarsi assieme.
A questo punto sarebbe interessante poter leggere un secondo libro per vedere che cosa ne sarà del protagonista e del suo nuovo socio.
Per quanto riguarda il voto direi che tre piume e mezzo è l'ideale!

Alla prossima!

Commenti

  1. Conoscendo gli scrittori di questo libro (che fra l'altro è stato interamente completato in un mese, lo sapevate?) è tutta "preparazione" per le successive avventure.
    Bella recensione davvero, è stato un piacere leggerla! È proprio vero che sono due generi che un po' "faticano" a legarsi insieme, ma i Cactus di Fuoco sperimentano sempre, alla ricerca dei dosaggi giusti per creare cose strane, ma belle.
    Un'altra curiosità: il romanzo non è ispirato a nessuna opera di fantascienza, ma (come qualcuno potrebbe intuire dai disegni di copertina, simili a due "prestavolto" attori abbastanza noti...) ad Hannibal, la serie tv.

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