Denti e ossa, carne e sangue di Donatella Ceglia



Elena è stata uccisa.
Basta questo, una singola notte, per strappare a Lorenzo tutto ciò per cui ha lavorato duramente: la sua immagine, i suoi amici, quel "sorriso di fossette e denti bianchi" in grado di aprirgli le porte del mondo. Suo fratello Damiano è l'unico che può salvarlo da se stesso e dalla sua vera natura, ormai emersa oltre la maschera.
In una spirale di paure da affrontare e violenze da tenere a bada, Lorenzo cercherà di ricostruire i ricordi che qualcuno gli ha negato e farà di tutto per nascondere ogni scomoda verità su quella terribile notte.


Parliamo di self publishing, oggi. In particolare di un romanzo thriller di cui mi sono innamorata non appena ho letto la trama.
Premetto che adoro il genere, ne leggo tanto e quando ho visto la richiesta sono stata davvero entusiasta di prenderla in carico.
Sono ancora più contenta quando i romanzi che leggo rispecchiano le mie aspettative iniziali, come in questo caso.
Perché il romanzo di Donatella Ceglia è esattamente ciò che mi aspetto da un thriller.
Non ha una forte componente di giallo: non ci sono vere e proprie investigazioni, ricerca del colpevole etc. Piuttosto, il punto focale è Lorenzo: se c'è un indagine, riguarda ciò che lui non ricorda.
Tutto il resto è affidato all'introspezione, che ci permette di affondare nell'animo tormentato di questo ragazzo, cercando di capire che cosa sia successo.
Ciò che mi è piaciuto di questo romanzo è che sembra mettere subito le carte in tavola, mentre invece è tutto da scoprire e rivela i suoi segreti a poco a poco, quando il lettore meno se lo aspetta.
Anzi, non appena ero convinta di aver capito tutto, ecco che succedeva qualcosa che mi faceva rivalutare la situazione.
In particolare, il rapporto tra Lorenzo e suo fratello Damiano è uno dei punti cardine del romanzo e una delle questioni forse più centrali della storia: non vi svelerò certo cosa c'è dietro al legame che hanno questi due fratelli, perché non voglio farvi spoiler, ma trovo che sia stato gestito veramente in maniera magistrale. Ne sono rimasta molto soddisfatta.
Un plauso va allo stile dell'autrice: non solo è perfettamente in linea con il genere, ossia scorrevole ma capace di creare la giusta suspence. Quel che si nota a colpo d'occhio è la cura per i dettagli, le rifiniture.
Nei romanzi self, non sempre è così: a volte si sente davvero la mancanza di un editing. Non è questo il caso: l'autrice non è solo bravissima a scrivere, ma non c'è nessun punto morto, nessun momento noioso. Tutto è perfettamente calibrato per rendere la storia più compatta possibile, per tenere il lettore sulla corda dall'inizio alla fine, senza permettergli di rilassarsi.
Non lo nego, il romanzo è inquietante. Tuttavia, questo è uno dei suoi punti di forza: se fosse stato il contrario sarei rimasta delusa, perché era esattamente ciò che mi aspettavo da un libro del genere.
È una lettura che mi sento di consigliarvi caldamente, soprattutto se come me siete amanti di questo tipo di narrazioni.

Non posso che dare il voto massimo a questo romanzo, con enorme soddisfazione.


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