M.T.V.M. di Michela Monti



Trama:
Melice Redding ha capito. Dopo dieci anni trascorsi in carcere per difendere Richard Bell, ha capito che non vale la pena di morire per lui, e ha scelto di combattere.
I passi da compiere sono chiari: trovare Richard, preparare la propria difesa al meglio, e aspettare fino alla data del processo.
Il destino della detenuta sembra roseo, eppure l'attesa si rivela più complicata del previsto. Ci sono troppi spettri del passato a intralciare il riscatto di Mel, troppa rabbia da frenare e neppure un Guardiano d’Anime a proteggerla da quella follia. Perché i desideri sono più forti delle buone intenzioni, e nessuno scorpione muta la propria natura.


Link acquisto: M.T.V.M


***


Sono qui con una nuova recensione; una recensione difficile da scrivere, non perché il libro non mi sia piaciuto, ma semplicemente per la sua complessità e per le emozioni che mi ha lasciato.
M.T.V.M è il seguito di 83500 di Michela Monti, romanzo uscito più o meno lo scorso anno e di cui vi ho parlato in anteprima, qui potete trovare la recensione completa. Con il primo di questa autrice ho avuto qualche divergenza, non ci siamo compresi appieno; nella scheda c’era scritto fantascienza, ma come scrissi nella recensione, per come percepisco io la fantascienza, quello era più un giallo ambientato in un mondo leggermente futuristico, una sorta di epoca distopica, differente eppure simile a quella in cui viviamo; nonostante ciò la storia importante, il perno di tutto il romanzo era la protagonista del libro, Melice, pertanto non era né fantascienza, né giallo, ma piuttosto la storia di questa donna rinchiusa in un carcere per un crimine che non sapeva di aver commesso e soprattutto non ricordava di averlo fatto.
M.T.V.M è il seguito del libro, quello che avviene dopo che Melice ricorda e soprattutto dopo che decide di combattere per la sua vita, perché se prima era pronta a morire, pronta ad accettare il suo destino, dal momento in cui ricorda il suo passato ha trovato anche un motivo per combattere, per uscire da quella prigione che le ha rubato dieci anni di vita.
Ho tante cose di cui parlare di questo libro; non so se verrà fuori una recensione comprensibile, probabilmente conoscendomi no, ma ci sono tantissimi spunti di riflessione e non solo. Tante cose da dire, di cui parlare, da analizzare. Insomma, credo che vi terrò compagnia per un po’ sproloquiando a vanvera.


Innanzitutto voglio spendere due parole per lo stile dell’autrice, come già dissi nell'altra recensione: è scorrevole, splendido, usa magistralmente la prima persona senza mai annoiare. Vediamo quanto sta accadendo tramite i pensieri di Melice, tramite i suoi occhi, eppure allo stesso tempo non se ne rimane influenzati, sembra che l’autrice riesca a scindere la sua introspezione da quello che osserva, da quello che descrive, da quello che le sta accadendo intorno.
Sono stata catturata da questo libro, tanto da divorarlo in un giorno e, arrivando alla fine, mi sono detta: e ora? Ne voglio ancora, voglio il resto.
Diversamente dal primo romanzo, sono partita con le idee chiare in testa che, tranne degli accenni futuristici e distopici, quello in questione non è un romanzo di fantascienza; per alcuni secondi ho voluto pensare che fosse un giallo, ma anche in quel caso mi son detta: meglio non farsi idee prima di averlo letto, altrimenti poi ci rimani male.
Così ho letto il libro e come nel primo, il romanzo ruota intorno alla storia di Melice: è lei la protagonista, lei che racconta, che osserva il mondo, che racconta quanto le sta accadendo. Nel primo ha combattuto per ricordare, in questo secondo romanzo combatte per la sua vita.
La cosa che ho veramente apprezzato è che sembrano esserci due filoni narrativi: i pensieri di Melice, quello che le accade all’interno della prigione, mentre è in attesa, e poi man mano, attraverso Gabriel, attraverso le visite che le sono concesse, attraverso i dialoghi con gli altri personaggi scopriamo cosa sta succedendo all’esterno, le indagini che vengono portate avanti, una sorta di lotta per poter dimostrare la sua innocenza.
E mentre Melice cerca di sopravvivere alla prigione, all'allontanamento di Gabriel come Guardiano di Anime, a tutto quello che sta accadendo all'interno di ReBurning, fuori le sue dichiarazioni di innocenza hanno scatenato una catena di eventi che porteranno a galla molte cose, molti segreti. Sentimenti e gesti di cui Melice non era a conoscenza nemmeno prima di essere condannata, quando la sua vita sembrava essere felice. In passato, rinchiusa nella sua bolla di gioia, nell’attesa della sua bambina, non si era resa conto di quanto potessero essere cattive le persone, di quanto potessero odiarla, anche se non aveva fatto nulla di male.


M.T.V.M è un libro particolare, ambientato in quello che potrebbe essere un futuro distopico, anche se ha solo degli accenni a questo. Accenni a come il mondo sia cambiato, sia diventato pericoloso, di come ascoltando il telegiornale si sentano notizie di persone con protesi meccaniche irregolari a cui viene data la caccia, di disagi e guerre in tutto il mondo. Al tempo stesso è la storia di Melice, della sua attesa, di quel senso di disagio e paura che prova, man mano che il giorno del suo nuovo processo si avvicina. Rinchiusa a ReBurning, ignara di quanto sta accadendo fuori, ignara dei sentimenti che provano per lei altre persone, al lettore arrivano le sue paure, i suoi timori, quel senso di paura man mano che il giorno del processo si avvicina. Come sembra di avvertire assieme a lei lo stato pesante della situazione e il tempo che sembra non passare mai. Eppure, oltre a essere la storia di Melice, questo libro è un libro sui sentimenti. Mi spiego; da come l’ho interpretato io, è un romanzo che descrive i sentimenti delle persone, sia in positivo che in negativo. Ci sono personaggi come Gabriel, come il Piccolo, o Bea e il suo ragazzo che amavano Melice, hanno sempre desiderato proteggerla, speravano che fosse felice. Poi ci sono personaggi che invece la odiano.
Ora, in molti si domanderanno: certo nella vita non si può essere simpatici a tutti. Questo è vero, puoi essere antipatico a delle persone, non trovarti in sintonia con qualcuno, eppure nel caso di Melice, suscita odio.
O meglio, per lei non ci sono vie di mezzo, o viene amata o viene odiata. E come Gabriel la ama e lo stesso valeva per la sua amica Bea, altri la odiano, la disprezzano, probabilmente per via dell’amore e dell'attenzione che suscita negli altri. Come se lei, fosse la calamita che attira gli sguardi e l'amore degli altri; ma da quanto avvenuto in passato non sempre queste attenzioni sono positive, le hanno fatto del bene.
In questo romanzo, man mano che si procede con la lettura possiamo notare quanto le persone possano essere cattive e meschine. Quanto la vita di una persona non conti nulla se in cambio si hanno sogni, affermazione, vendetta.
M.T.V.M è anche un libro sull’animo umano; non solo su quella di Melice, pronta a sacrificarsi, sperando che l’uomo per cui è in prigione si sia preso le sue responsabilità e cura della loro bambina, pronta a combattere per la sua vita e la sua bambina nel momento in cui si rende conto che la persona per cui si era immolata era solo un vigliacco egoista.
Ma l’animo delle persone è anche marcio, e conoscendo i personaggi del romanzo man mano viene fuori, si nota dal loro comportamento, dalle loro parole, dalle loro rivelazioni.
Eppure sembra che il comportamento di molti dei personaggi di M.T.V.M abbia un motivo, che ci sia qualcosa dietro di cui la stessa Melice non è a conoscenza, come se anche alla fine del romanzo rimanga un alone di mistero, una serie di domande a cui bisogna ancora dare una risposta.
Veramente un libro meraviglioso, dal mio punto di vista nettamente superiore al primo; si nota una crescita nei personaggi, una maturazione, e non solo nei personaggi, ma anche nello stile dell’autrice e nel suo modo di impostare questo secondo volume.
Una menzione per i personaggi, ma anche per i sentimenti che mi ha fatto provare, ho avuto una certa empatia per Melice, per quel tempo che non voleva passare, per quel senso di pesantezza che gli eventi hanno portato nella sua vita. Come è stato un romanzo che mi ha lasciato senza parole durante la lettura, facendomi arrabbiare e versare lacrime.

Bravissima all'autrice e cinque piume questa volta non gliele toglie nessuno.



Commenti