Dragon Ball Super: Broly (Film 2019)


Dragon Ball Super: Broly, il film d'animazione diretto da Tatsuya Nagamine, ventesimo film del franchise di Dragon Ball creato da Akira Toriyama. 
Un pianeta distrutto, una potente razza ridotta in cenere. Dopo la devastazione del pianeta Vegeta, tre Saiyan furono dispersi nello spazio, costretti a diversi destini. Mentre due di loro hanno trovato casa sulla Terra, il terzo è stato cresciuto con un ardente desiderio di vendetta, sviluppando così un potere incredibile. Il momento per questa vendetta è finalmente arrivato! I tre destini si incroceranno in una battaglia che scuoterà l’intero universo! 
Goku è tornato ad allenarsi duramente per poter affrontare i nemici più potenti che le galassie hanno da offrire, e Vegeta non è da meno. Ma quando improvvisamente i due si troveranno di fronte un ignoto Saiyan, scopriranno una forza atroce e devastante.


Nonostante siano passati quasi vent'anni dalla prima volta che lo vidi in televisione, Dragon Ball occuperà sempre un posto speciale nella mia anima di nerd. Ho perso il conto delle risse combattute a suon di Kaioh-Ken e Onde Energetiche e dei tentativi falliti di fusioni effettuate con gli amici. Da appassionato ho quindi seguito con molto piacere la seconda giovinezza del brand grazie a Dragon Ball Super e ai film correlati. La distribuzione di Broly, in particolare, assume un valore diverso: laddove i precedenti lungometraggi (La Battaglia degli Dei e La Resurrezione di F) erano arrivati come eventi di tre giorni, quello attuale gode di una distribuzione regolare al pari di altri blockbuster cinematografici. Un atto di fiducia, si può dire, e molto ben riposta.

Il film, di per sé, non esula molto da quello che si è già visto in passato: la prima metà del film è una sorta di lungo flashback che mostra avvenimenti già analizzati in passato (la distruzione del pianeta Vegeta, Goku che viene mandato sulla Terra e così via), ma aggiungendo la storia di Broly, di come venne esiliato a causa del suo enorme potere latente e di come il padre lo abbia cresciuto al solo scopo di ottenere vendetta. Una parte molto lenta, se vogliamo, ma non per questo priva di fascino: incontrare personaggi solo accennati in passato (come la madre di Goku) o rivederne altri in versioni inedite (Nappa con i capelli credo ce lo ricorderemo tutti per anni) è una gioia per gli occhi per gli appassionati, e permette giustamente di ricucire il filo degli eventi per i neofiti.

Ma è solo nella seconda metà che la pellicola ingrana la quinta e innesta il turbo, con Freezer (ritornato in vita dopo il torneo del potere e sempre desideroso di rivalsa) che ritorna sulla Terra portandosi dietro proprio Broly, in modo da fargli affrontare Goku e Vegeta: da qui parte un lunghissimo combattimento che, se vogliamo, rappresenta la vera anima del film. Tra trasformazioni varie (compreso finalmente il Super Saiyan Leggendario di Broly), siparietti comici di stacco (Freezer ormai è quasi ridotto al ruolo di macchietta della serie) e un finale al cardiopalma, l'appassionato si ritrova a urlare sulla sedia senza ritegno, e se la cosa succede in una sala gremita di altri pazzi come il sottostritto, allora il tutto diventa un'esperienza unica. Menzione speciale all'utilizzo di inquadrature e telecamere: quasi tre decenni sono passati dalla serie anime originale, e quelle che una volta erano inquadrature fisse e paesaggi quasi anonimi hanno lasciato il posto a scene di grande impatto e quasi violente nella loro dinamicità. Fantastiche inoltre le musiche di Norihito Sumitomo, che accanto ai temi classici del passato affianca brani Hard-Rock creati apposta per ogni protagonista.

C'è la remota possibilità che dei non-iniziati alla saga possano ritrovarsi di fronte Dragon Ball Super: Broly. In linea di massima il cartoon funziona anche per loro, solo occasionalmente li fa sentire come i proverbiali imbucati a una festa, ovvero quando vengono citate situazioni immediatamente esaltanti per i fedelissimi. Per tutti gli altri la visione è obbligatoria, doverosa e a tratti galvanizzante.


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