Chi siamo davvero di Victoria Sue (Anteprima)



Serie Enhanced World, Libro 2

Talon sta perdendo il controllo delle sue letali abilità. Pronto a qualsiasi cosa pur di tenere Finn al sicuro, Talon lotta per proteggere l’uomo che ama con tutto il cuore e per non diventare il rischio maggiore per la vita del suo amato.
A Finn invece non resta altra scelta se non di offrirsi come esca alle oscure forze che rapiscono i bambini potenziati: dovrà esporsi a pericoli per cui non è pronto né addestrato, e dovrà farlo da solo.
Avrà Talon la forza per affrontare quest’ultima battaglia? Riuscirà a sconfiggere coloro che vogliono distruggere Finn e la squadra oppure alla fine si renderà conto che, per battere il loro nemico e la sua terribile minaccia, la più grande lotta che dovrà sostenere è quella contro se stesso?


Oggi, in anteprima per Dreamspinner Press, vi parlo del sequel di Per cinque minuti in più di Victoria Sue, ossia Chi siamo davvero.
Ci ho messo un po’ a buttar giù questa recensione, perché in realtà non sapevo bene come impostare il mio pensiero.
Mi spiego meglio: il primo romanzo mi era piaciuto abbastanza, e anche questo secondo non è stato male.
Quello che però mi dispiace dire è che nemmeno mi ha colpita più di tanto.
Sulla carta non ha nulla che non va: è ben scritto, ben strutturato. I personaggi sono ottimi e hanno sicuramente avuto una crescita rispetto al primo volume; soprattutto Finn mi ha dato l’impressione di maturare a vista d’occhio.
Eppure, sembra non essere scattata la scintilla.
Questo secondo romanzo non mi ha lasciato molto, e mi dispiace perché mi rendo conto da sola che è davvero ben realizzato.
Forse non era il momento giusto per leggerlo…
La storia, nonostante ciò che ho detto, è ottima: ho notato subito che ha un buon ritmo e si collega perfettamente al romanzo precedente. Non c’è stato bisogno di un capitolo di transizione per capire dove eravamo rimasti, tutto scorreva perfettamente liscio già così.
Talon e Finn sono ad un nuovo livello, ora, rispetto al primo libro, ma hanno ancora tanta strada da fare: Finn, che ancora si sente insicuro e sottovalutato, Talon che ha un istinto di protezione forse troppo esagerato, che finisce per tarpare le ali al compagno e farlo sentire insicuro invece di proteggerlo.
In ogni caso, mi sento di consigliarvelo, perché non è certo un brutto romanzo o scritto male, anzi il contrario.
Se non avete mai letto nemmeno il primo, correte a recuperarlo il prima possibile e poi continuate con questo.
Io spero, con l’arrivo magari di un terzo volume, di provare le stesse sensazioni che mi aveva fatto provare il primo romanzo.
Direi che il romanzo merita quattro piume, perché oggettivamente è il voto più giusto al di là del mio gradimento personale.
Se, quando lo leggerete, troverete qualcosa che a me è proprio sfuggito, fatemelo sapere con un commentino, che sono curiosa.

Alla prossima recensione!



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