Un fidanzato di troppo di Chiara Venturelli




Trama:
Sono trascorsi quattro anni dall'atto finale di Lezioni di seduzione e la distanza ha messo a dura prova Liz e Jack, alimentando incomprensioni e gelosia. Il tempo e gli eventi li hanno cambiati ma, ancora una volta, sarà uno spettacolo a costringerli a comunicare. Jack è passato dal teatro alla tv e sul set della commedia romantica Un fidanzato di troppo scoprirà che, di nuovo, la sua vita privata rischia di seguire i binari di quella fittizia. Liz ha appena ripreso le redini della sua vita, sostenuta dall’amicizia di Rick e Jessica, quando si ritrova tra due fuochi. Chi scegliere tra Daniel, da sempre fonte di supporto e stabilità, e Jack, che invece considera la vita come un grande palcoscenico? Tra equivoci, rancori, nuovi e vecchi amori, l’epilogo di una storia nata dall’alchimia e messa alla prova dalla distanza. L'amore, si sa, non è mai logico né semplice...


Vi è mai capitato di leggere un romance e arrivare al punto di pensare che la protagonista è idiota e voler bruciare il libro? Purtroppo per me, è successo con questo romanzo.
Ma andiamo con ordine. Ho letto, quando è uscito per Centauria Libri, il primo volume di questa serie, che l’autrice ha battezzato “Tra palco e realtà”, dal titolo Lezioni di seduzione. L’avevo trovato un po’ macchinoso, ma tutto sommato ero riuscita ad arrivare in fondo e apprezzarlo, tanto che l’avevo valutato quattro piume. Poi, sempre per Centauria, della stessa autrice avevo letto Onde di velluto, che mi era piaciuto decisamente di più. Avevo pensato, quindi, che il problema di Lezioni di seduzione fosse che era stato pensato come storia a puntate, adatta alla pubblicazione su un sito web, ma meno adatta alla pubblicazione in romanzo. Inoltre, Lezioni di seduzione era stato scritto parecchi anni prima, quindi ci poteva stare che lo stile dell’autrice fosse migliorato negli anni, per questo Onde di velluto era risultato molto più scorrevole da leggere.
Per questo, quando l’autrice ha iniziato a pubblicare in self altri suoi lavori, ho deciso di prenderli, convinta che fossero al livello di Onde di Velluto, ma a quanto pare mi sbagliavo.
Io non ho capito se Un fidanzato di troppo è stato scritto adesso oppure anche questo è un riadattamento di una storia pubblicata in passato su EFP, però l’ho trovata parecchio faticosa da leggere. Sarà che la prima persona non mi va molto a genio, preferisco i libri scritti in terza persona, ma forse il problema è che l’intero libro non mi ha preso per nulla: ho trovato la trama banale, una storia trita e ritrita che non è riuscita a coinvolgermi. Ritroviamo tutti i personaggi del primo libro, teoricamente cresciuti di quattro anni, ma in pratica non ho notato questa maturità che l’autrice voleva dare loro: Daniel è sempre uguale, è sempre lì che fa il finto amico di Liz perché spera in qualcosa di più, nonostante sia fidanzato con un’altra ragazza. C’è sempre questa lotta tra Daniel e Jack, con Liz in mezzo che sembra che non sappia mai scegliere (ma chi vuole prendere in giro? Si sa dall’inizio chi sceglierà Liz, anche il giochino dell’autrice del mettere nel prologo il finale senza svelare troppo è abbastanza inutile), che dice che vuole restare da sola, ma secondo me è più un’opera di autoconvincimento, perché non le crede nessuno (soprattutto i due pretendenti).
Tornando alla frase iniziale che ho scritto, io ancora adesso mi chiedo se sia normale che Liz ha retto quasi quattro anni in una relazione a distanza (parecchia distanza) per poi mollare Jack a pochi giorni dal suo ritorno, per una motivazione assurda. Io posso capire che in quel momento lei fosse sconvolta per quello che le era successo, ma a me non sembra che Jack non sia stato presente in quel momento difficile della sua vita: è salito su un aereo appena ha saputo cos’era successo, l’ha raggiunta facendo i salti mortali solo per vederla. Poi, ovviamente, è dovuto tornare a Londra, anche perché aveva un lavoro in corso che non poteva di certo abbandonare di punto in bianco. Lei se l’è presa, è andata da lui a chiedergli di scegliere lei e mollare il lavoro a due giorni dalla fine e si è arrabbiata perché Jack non ha accettato. Io capisco che lei volesse essere messa in primo piano, ma non poteva pretendere che Jack mollasse il lavoro per stare con lei. Ha mandato all’aria una relazione per una cavolata.
Ci starebbe pensare che quella era solo la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, ma continuo a non concepirlo.
Così come non concepisco che per l’intero romanzo lei abbia parlato d’amore e poi traspariva solo l’attrazione fisica che provava nei confronti dei due ragazzi. L’amore è un sentimento, ben più di un’attrazione fisica (che è giusto che ci sia, per carità, ma non parli d’amore in quel caso). Non ho capito cosa provasse Liz, nonostante fosse scritto dal suo punto di vista il romanzo, e questo probabilmente è il motivo principale per cui non sono riuscita ad appassionarmi a questa lettura.
Posso dire di consigliare il libro a chi adora i romance e i triangoli amorosi, perché comunque non si può dire che sia scritto male, ma per me non merita più di tre piume.

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