House of Cards 3 – Atto finale di Michael Dobbs



Sono passati dieci anni da quando, grazie a una lunga serie di sotterfugi e manipolazioni, Francis Urquhart ha raggiunto l'apice della carriera politica. Ora si appresta a diventare il primo ministro più longevo nella storia del paese: lo spettro della vecchiaia incombe, è tempo di bilanci e di pensare a come guadagnarsi un posto nella Storia. Ma nel corso della sua impietosa scalata il nostro protagonista si è fatto molti nemici, e oggi si ritrova con un branco di lupi alle calcagna, pronti ad azzannarlo, mentre i molti scheletri da tempo sepolti nell'armadio minacciano di saltare fuori. E non finisce qui. Se da un lato Urquhart è costretto ad affrontare un'inaspettata crisi di governo, dall'altro in questo terzo capitolo lo vediamo impegnato sullo scacchiere mondiale: viene infatti coinvolto in questioni internazionali, complicate ulteriormente dal ritrovamento di certi giacimenti petroliferi a cui sono in molti ad ambire. Ma il petrolio non è l'unico segreto: Urquhart ha le mani legate da una tragica vicenda personale del suo passato, che tornerà a galla ingrossando la lunga fila dei suoi persecutori. Come prevedibile, l'instancabile FU non è pronto a farsi da parte, né a cedere di fronte a chicchessia. È ancora disposto a tutto e determinato a lasciare il segno. Ci riuscirà?


Giungiamo alla fine anche di questa trilogia (qui potete trovare le recensioni di House Of Cards e House Of Cards 2).
Devo ammettere che questo romanzo non mi è dispiaciuto per niente. C’è tutto ciò che cercavo in un romanzo come questo: intrighi, sotterfugi, tradimenti, omicidi, complotti.
Già dal secondo romanzo si nota la differenza con la serie tv americana (la prendo sempre a modello perché ho scoperto House Of Cards proprio dalla serie, arrivando poi a leggere i libri).
Se con la serie tv mi sono arenata un po’, con i libri non ho avuto questo problema.
Ho l’impressione che siano più dinamici, più ritmati.
Infatti, questo terzo volume è volato via come niente, l’ho letto tutto d’un fiato senza sentire per niente pesantezza.
Per questo devo ammettere che la versione cartacea e inglese finora ha vinto sulla serie tv.
Michael Dobbs ha creato un personaggio davvero intrigante, circondato da una storia ben tessuta e ben articolata che fa venire voglia di andare avanti ad oltranza.
Non so se leggerò altri libri dell’autore, perché il genere politico/spionaggio non è tra i miei preferiti (nonostante io abbia davvero adorato questa saga).
Tuttavia non posso che consigliarvi assolutamente questi tre libri, soprattutto se avete amato la serie tv, perché sono anche meglio.
Urquhart mi sembra meno maligno di Underwood, ma allo stesso tempo più focalizzato sulla politica e sul potere, forse più pericoloso, persino.
E voi, avete letto questa trilogia? Vi è piaciuta? Avete libri simili da consigliarmi, libri che possano sopperire al fatto che questo non sia proprio il mio genere preferito?
Fatemi sapere la vostra con un commento qui sotto, sono davvero curiosa.
Io vi saluto e vi do appuntamento alla prossima recensione.


Commenti