18 Fiori d’Arancio di Cristina Bruni (Anteprima)



Capitolo conclusivo della serie “18 buche”.

Mancano pochi mesi al matrimonio tra Reggie e Russell. Le cose tra loro sembrano volgere al meglio, quando una notizia sconvolge le loro vite.

Danielle, la donna con cui Russell ha vissuto per anni, è incinta, e il figlio che aspetta potrebbe essere suo. Se da una parte Russell vuole prendersi serenamente le proprie responsabilità, dall’altra Reggie precipita nello sconforto al punto di arrivare a fare qualcosa di avventato.

Intanto, Moses e Jordan stanno muovendo i primi passi come coppia, imparando a convivere con il passato e i problemi del giovane caddie.


Buongiorno, Piume. Oggi vi parlo in anteprima di un romanzo che aspettavo tantissimo, quarto ed ultimo volume della serie 18 Buche di Cristina Bruni (a questo link potete trovare le altre recensioni: Serie 18 Buche).
Questa serie mi è piaciuta tantissimo, un po’ per la storia, un po’ perché adoro lo stile dell’autrice, che ho avuto modo di apprezzare anche in altri romanzi fuori da questa serie.
Questo libro è la degna conclusione di questa saga.
Dire che mi è piaciuto è dire poco: l’ho letteralmente divorato, avida di sapere come si sarebbe conclusa tutta la storia.
I personaggi sono già conosciuti, ma leggendo questo romanzo mi sono resa conto di come sono cresciuti e maturati nel corso della storia.
Se rileggessi ora “Sette Giorni”, primo volume della saga, troverei personaggi molto diversi. Questo mi è piaciuto molto, perché l’autrice ha costruito un arco narrativo solido, in cui si vede perfettamente lo sviluppo che tutti hanno avuto.
In questo romanzo, ho trovato una conclusione perfetta e ben congeniata. Mi è piaciuto che i protagonisti fossero Russell e Reggie, ma che ci fosse anche molto spazio dedicato a Moses e Jordan.
Devo essere sincera, un po’ mi dispiace che la storia sia giunta al termine. Certo, tutte le storie prima o poi si concludono, tutte hanno bisogno di una conclusione. Ma questa serie era davvero molto bella, ed era piacevole sapere che ce ne sarebbe stato ancora.
Questo libro mi ha anche avvicinato al Golf, sport di cui non sapevo nulla di nulla: da curiosona quale sono, scoprire cose nuove mi affascina tantissimo.
E, soprattutto, ho apprezzato il fatto che nei romanzi lo sport non fosse soltanto un elemento di contorno, messo lì solo per dare un tocco in più. Non so se l’autrice sia una giocatrice o meno, ma di sicuro è un’esperta e si vede.
Mi dispiace dire addio a queste storie, ma spero che Cristina Bruni continui a scriverne tante altre, perché ormai ho capito che il suo stile mi piace davvero tantissimo.
Lo consiglio? Ovviamente sì; non può essere letto come stand alone, quindi vi consiglio, se non lo avete fatto, di correre a leggervi tutta la saga.

Alla prossima recensione.



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