La Rivelazione - Maze Runner 3 di James Dashner



Thomas sa di non potersi fidare delle menti malvagie che fanno parte della C.A.T.T.I.V.O., l'organizzazione che continua a tenere sotto scacco lui e gli altri Radurai, i sopravvissuti al Labirinto. Il tempo delle menzogne è finito, gli ripetono, i loro ricordi sono stati ripristinati e le tremende Prove cui sono stati sottoposti sono terminate. Sostengono di aver raccolto tutti i dati di cui avevano bisogno, ma di dover fare ancora affidamento su di loro per un'ultima missione: tocca ai Radurai trovare una cura per l'Eruzione, lo spietato morbo che conduce alla follia. Ma accade qualcosa che nessuno degli uomini della C.A.T.T.I.V.O. poteva prevedere: i ricordi di Thomas si spingono molto più lontano di quanto possano anche solo sospettare, fino alla verità. Il ragazzo adesso ha la conferma: non può credere a una sola parola di quello che dicono. E i suoi ricordi gli rivelano che dovrà fare molta attenzione, se vuole sopravvivere, perché la verità è più pericolosa della menzogna.


Buongiorno, lettori.
Con questo romanzo siamo arrivate alla fine della trilogia di Maze Runner (qui trovate le altre due recensioni: Il labirinto e La Fuga).
Non ho molto da dire su questo romanzo, se non che la mia opinione sui precedenti volumi non è cambiata dopo la lettura del finale.
Non so se è un mio problema, se forse non sono il target adatto a questo romanzo, ma ho fatto davvero tantissima fatica a finirlo, e non mi ha lasciato molto.
Il mio problema principale è che non ho capito il punto. Non ho capito la morale, non ho capito il romanzo dove voleva andare a parare.
Non mi è sembrato di vedere un disegno, uno scopo dietro la narrazione. Un fine ultimo verso cui si andava a parare.
Insomma, non mi ha lasciato niente.
E sicuramente è un limite mio, e a maggior ragione vi esorto a scrivermi se siete in disaccordo con me, perché potreste aver visto qualcosa che a me è sfuggita e potreste aiutarmi a capire.
La scrittura dell’autore non mi è dispiaciuta, ma non ho trovato particolarmente caratterizzati i personaggi.
Ho fatto fatica a ricordare alcuni di essi, e spesso li confondevo.
E vi assicuro che io di solito pongo molta attenzione a queste cose, per cui la mia non è svogliatezza.
Si vede che io e questa saga proprio non siamo compatibili.
Sono la prima a cui è dispiaciuto, perché quando avevo iniziato il primo volume ero piena di aspettativa e curiosità.
L’Urban Fantasy post apocalittico è un genere che mi piace molto, quindi sono andata abbastanza sul sicuro con questa serie, eppure non è scattata la scintilla con nessuno dei tre volumi.
Un vero peccato.
Ricordate di farmi sapere cosa ne avete pensato voi, se avete letto questa saga, oppure di suggerirmi qualcosa da leggere dello stesso genere, ma che magari mi colpisca di più.

Alla prossima recensione!




Commenti