Le Concubine del Pianeta Gomoro di Lidia Calvano (Anteprima)


 Zofar, un pianeta sterile e radioattivo, dove gli uomini sono sfruttati come forza lavoro e le donne sono schiave: è questa la punizione per una stirpe che si è ribellata alla crudele conquista degli umanoidi di Alpharian.
Tra le schiave, la rossa Ester suscita l’interesse di Oroder, il soldato che la sceglie come concubina per portarla con sé sul lussureggiante Gomoro, l’harem degli alphariani. Ma cos’ha davvero di speciale Ester?
Oroder non è spietato come il suo popolo e tra lui e la concubina scoppia un’attrazione che si tramuta ben presto in un sentimento travolgente. Ester tuttavia è chiamata a una scelta: seguire le ragioni del cuore o obbedire all’appello dei suoi simili che reclamano vendetta.
Una storia intrigante e passionale, sullo sfondo di scenari apocalittici e di guerre planetarie, che non risparmia batticuori e colpi di scena sino all’ultima pagina.
Nuova edizione della novella pubblicata in digitale nel 2015 con il titolo Le concubine del pianeta Zofar.


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Buongiorno, piume, oggi recensirò per voi una novella sci-fi post apocalittica di un'autrice italiana che ammiro molto, Lidia Calvano.
Questa recensione sarà un po' diversa dal solito, perché essendo una storia breve rischierei di spoilerarvi anche le virgole. Per questo motivo preferisco parlarvi di cosa questa storia mi ha trasmesso, della morale che vi ho colto e dei motivi per cui dovreste leggerla.
Ci troviamo catapultati in un mondo distrutto, dove i vincitori del conflitto hanno reso schiavi i perdenti, che però non si sono del tutto arresi. 

Tra i vari personaggi di questo mondo "alieno" incontriamo Oroder ed Ester, nemici sulla carta ma travolti dalla passione nella realtà.
Sono due personaggi affascinanti, che ci mostrano ben presto che spesso non tutto è come sembra.
Questo racconto ci mette davanti alle pulsioni umane legate alla sopravvivenza, al dominio, alla difficoltà a fidarsi quando tutto sembra essere ambiguo. Ci si può trovare costretti a prendere decisioni difficili, legate a quello che pensiamo essere giusto: non sempre, però, quelle che sembrano essere scelte obbligate si rivelano tali.
In questo, a mio avviso, si trova la bellezza dei sentimenti più "umani". 
Questo libro, grazie alla sapiente penna dell'autrice, mi ha fatto riflettere su questi e altri argomenti, e la sua morale, nonostante la brevità del racconto, è stata davvero di rilievo.
La mia valutazione è assolutamente positiva, per questo motivo  ne consiglio la lettura sia a chi ama il genere fantascientifico sia a chi, semplicemente, ama leggere storie con un quid in più.










 

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