Omicidio a Road Hill House ovvero Invenzione e rovina di un detective di Kate Summerscale



Una notte d'estate del 1860. In un'elegante casa georgiana del Wiltshire tutti dormono. All'una il cane abbaia. Il mattino l'orribile scoperta, la culla del più piccolo dei sette figli, Saville Kent, è vuota. Un brivido percorre tutta la casa e inizia una disperata ricerca, si valuta la possibilità di un sequestro, si interrogano i domestici. Nel salone una finestra è aperta: è l'unica pista. Poche ore dopo, il cadavere del bambino viene trovato sgozzato in giardino. Tutti i membri della famiglia Kent sono sospettati e l'assassino è certamente fra loro. L'ispettore di Scotland Yard Jack Whicher viene mandato sul posto a indagare. È il primo a usare metodi di indagine che poi diventeranno famosi, anche grazie a scrittori come Wilkie Collins, Charles Dickens, o Arthur Conan Doyle che si ispireranno alla sua figura reale per i loro personaggi immaginari. Il caso occupa per anni le prime pagine dei quotidiani, tutta l'Inghilterra segue il delitto, ne è affascinata e terrorizzata. Nessuno accetterà le conclusioni di Mr. Whicher, che solo in un secondo tempo si riveleranno esatte.


Non è un caso che in questi giorni io stia leggendo solo romanzi di questo genere. Infatti, più Halloween si avvicina, più le mie letture convergono su argomenti a tema.
Omicidio a Road Hill House non è proprio a tema, in realtà. Non c’è niente di soprannaturale in questo libro, nessun mostro. Racconta una storia realmente accaduta a metà del XIX secolo.
Eppure, proprio per il fatto che sia un episodio reale e che parli dell’assassinio di un bambino, mi ha inquietata molto di più di tanti altri romanzi.
E forse, sapere che fosse una storia vera mi ha un po’ rovinato la lettura. Intendiamoci, il libro mi è piaciuto tantissimo, è scritto veramente bene e l’indagine mi ha tenuta incollata alle pagine.
Ma non sono riuscita pienamente ad apprezzarne la natura, in quanto continuava a tornarmi in mente che tutto ciò che leggevo era successo realmente.
Insomma, non mi sentivo a mio agio ad ammettere che la storia mi stava piacendo, sapendo che era accaduta nella realtà, che persone reali avevano sofferto.
Certo, questa è sicuramente una mia impressione e non è la verità assoluta: mi rendo conto che molti libri thriller prendono spunto da fatti realmente accaduti, e che questo non li rende certo meno d'intrattenimento.
Tuttavia, in questo caso ho provato un po’ di disagio ad essere intrattenuta.
Ribadisco però che la storia è molto valida, che nonostante tutto mi è piaciuto molto leggerlo e che sicuramente piacerà a molti di voi.
Lo consiglio?
Sicuramente sì, per gli amanti del giallo investigativo è un ottimo romanzo.
Sono curiosa di sapere le vostre opinioni a riguardo, quindi se lo avete letto, lasciatemi un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.


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