Fulgore della Notte di Omar Viel



Gordon Wilson non si sarebbe dovuto trovare in quella casa. Inebriato dal fascino di una giovane sconosciuta, così simile a sua moglie Una, dà inavvertitamente vita a un incendio e, dalle fiamme, scivola nella realtà la sinuosa figura di una tigre. Gordon fugge, lasciando la propria famiglia disorientata.
È un passaggio di testimone, quello con la figlia Liz, che da Bristol si reca a Londra alla ricerca del padre, per scoprire infine antichi prodigi e svelare i misteri degli Wilson. Passato e presente si intrecciano nella simbologia della specularità. Un viaggio fatto di incontri bizzarri con personaggi eterei, in equilibrio tra il mondo del visibile e quello dell’invisibile, tra l’universo tangibile e quello dell’immaginazione.
Un cammino esistenziale, fisico, letterario, con incursioni nel poetico.
Un romanzo composito nel quale si innesta un generoso tributo al Romanticismo inglese, che invita a lasciar andare gli ormeggi della ragione per abbandonarsi al dominio del possibile.

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Per me non è facile recensire questo libro, per cui spero possiate perdonarmi in anticipo se non sarò esaustiva, se non riuscirò a trasmettere appieno ciò che ho provato leggendolo.
Questo perché Fulgore della notte di Omar Viel, edito da Adiaphora Edizioni, è un libro incredibile, e difficilmente con le parole si può spiegare cosa si è provato leggendolo. Ma sono qui per provarci, anche perché vorrei davvero che lo leggeste in tanti e poi tornaste qui a commentarlo insieme, a confrontarci.
Ciò che più mi ha colpito del libro è l’atmosfera surreale che permea la narrazione dall'inizio alla fine. Sembra quasi di trovarsi in uno strano sogno, di quelli davvero realistici, che ci fanno pensare di essere nella realtà.
Tuttavia, c’è sempre qualcosa di mistico, di irreale che non lo rende perfettamente veritiero. Questo libro è un po’ così, e mi ha emozionato tantissimo leggerlo.
Non ho letto molto di Murakami, ma con questo romanzo l'autore un po’ mi ha ricordato il suo stile.
Tra l’altro il libro pullula di personaggi interessanti: è molto introspettivo nel suo narrare, ma anche questo lo rende un po’ vago, perché il lettore ha l’impressione di non avere mai il quadro completo di ciò che succede.
E questo, ovviamente, non è un difetto: è proprio la storia che ti prende per mano, ti copre gli occhi e ti porta in viaggio con sé. E il viaggio non è mai lo stesso per nessuno, ma cambia in base a come percepisci la storia che stai leggendo.
Come vi dicevo, per me non è facile mettere nero su bianco le sensazioni che ho provato, è stato proprio con un viaggio mistico, un’emozione unica.
Per questo mi sento di consigliarvelo vivamente, di lasciarvi trasportare dalla corrente di sensazioni che la storia vi provoca.
Per me il voto è sicuramente il massimo, si merita tutte e cinque le piume.
Fatemi sapere con un commento qui sotto se conoscevate questo libro, se lo avete letto e cosa ne avete pensato.
Oppure se siete rimasti incuriositi dalla recensione e andrete a leggerlo.


Buona lettura e ci vediamo alla prossima recensione.


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