L’occhio del mondo (La ruota del tempo vol. 1) di Robert Jordan




"...Il vento si alzò nelle Montagne di Nebbia. Il vento non era l'inizio. Non c'è né inizio né fine, al girare della Ruota del Tempo. Ma fu comunque un inizio..." Fervono i preparativi per la festa di primavera, nella regione dei Fiumi Gemelli, e il giovane Rand al'Thor è ansioso di lasciarsi alle spalle un anno difficile, pieno di cattivi presagi. Alcuni stranieri si aggirano per il villaggio di Emond's Field, e non si parla d'altro: un'elegante dama accompagnata da un gelido cavaliere, misteriose figure a cavallo che spariscono nel nulla, un menestrello desideroso di cantare epiche gesta. Sono giunte notizie di una guerra in remote contrade e dell'ascesa di un falso Drago, la cui venuta, temuta e annunciata, porterà una nuova Frattura nel mondo. E il Male si addensa: creature malvagie e leggendarie, i bestiali Trolloc assetati di sangue, si sono scatenate nella caccia a un ragazzo che il Tenebroso sembra temere, e che vuole in ogni modo asservire… Nulla sarà piú come prima, nel Disegno delle Epoche tessuto dalla Ruota del Tempo: un mondo inquieto e sgomento si appresta a essere di nuovo preda dell'Ombra.


Era da tanto tempo che volevo iniziare questa saga, ma non mi decidevo mai a farlo, spaventata dalla mole di libri, tutti voluminosi, che la compongono.
Però, qualche settimana fa, ho sentito la mancanza del fantasy, e ho avvertito la necessità di leggere qualcosa di nuovo.
Così ho iniziato La ruota del tempo. Il primo volume, di cui vi parlo oggi, si chiama L’occhio del mondo.
Ho subito avuto l’impressione che fosse un volume più che altro introduttivo. L’azione c’è, la storia va avanti, ma sembrava che tutta la narrazione puntasse a ciò che in seguito sarebbe accaduto, come se il punto focale fosse far conoscere un po’ come funziona in questo universo.
Non è una cosa negativa, soprattutto per chi, come me, si approccia a questa saga sapendo che ci saranno altri libri, molti di più.
Forse, se non avessi saputo dei sequel sarei rimasta più perplessa.
L’occhio del mondo è un fantasy molto classico, di vecchio stampo: mi ha ricordato molto la saga de La spada della verità di Terry Goodking, anche se sono ancora ferma ai primi due libri.
È proprio il fantasy che amo, ma che raramente leggo. Infatti, ho sempre paura di rimanere delusa (Terry Brooks, sto parlando proprio di te) e quindi preferisco rileggere i romanzi che già conosco, invece di esplorarne di nuovi.
L’occhio del mondo ha rotto questa maledizione, mi è piaciuto abbastanza da spingermi a continuare la lettura dei prossimi volumi.
La storia è molto articolata, si vede benissimo che c’è stato un grande lavoro di costruzione della trama.
Anche i personaggi sono davvero ben caratterizzati: tutti avevano una propria personalità, erano facilmente riconoscibili all’interno della storia. Sebbene io sia pessima a ricordare i nomi, non avevo problemi a riconoscere i personaggi perché da come agivano era chiaro chi fossero.
Devo ammettere che sono davvero curiosa anche riguardo alla serie tv: il mondo de La ruota del tempo è così articolato, ricco di descrizioni e sfumature, che non vedo l’ora di vederlo trasposto, sperando facciano un buon lavoro.
Queste sono le mie impressioni dopo il primo romanzo di questa saga, non vedo l’ora di continuare la lettura.
E voi, avete mai letto i romanzi de La ruota del tempo? Avete altri fantasy simili da consigliarmi? Fatemi sapere la vostra opinione in un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.    


Commenti

  1. Mi è piaciuto molto anche se, a essere del tutto sincera, l'ho letto una vita fa e non sono ancora riuscita a trovare il "coraggio" di continuare! XD
    Credo sia perché amo il fantasy "classico", certo, ma ultimamente tendo a preferire soprattutto quelli di stampo un pochino più "moderno" (come il meraviglioso "Il priorato dell'albero delle arance", per capirci).
    Comunque, prima o poi, credo proprio che proseguirò la serie! In fondo sono abbastanza curiosa di scoprire il destino dei personaggi! ^____^

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    1. Sai che anche io sono molto incuriosita da “Il priorato dell’Albero delle arance”? Non vedo l’ora di leggerlo, mi ispira tantissimo.
      Tornando a questo, per ora io sono propensa a proseguire, ma quattordici libri son tanti, spero di arrivare fino alla fine xD

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  2. Sono ormai alla conclusione della saga. Mi manca il libro conclusivo. Se sono arrivato a questo punto il mio giudizio non può che essere positivo ma da un punto di vista obbiettivo posso essere d' accordo sul fatto che i 14 tomi possano spaventare. Purtroppo lo stile di Jordan ricorda quello di Martin: una grande visione d' insieme ( superiore a Martin ) ma una carenza in quanto ad abilità di scrittura con delle descrizioni prolisse che tolgono ogni ritmo al racconto. I libri effettivamente sono più belli quando a mente fredda ci ripensi rispetto a quando li leggi. Quando ci ripensi e togli tutti gli orpelli e t i rimane il succo ti esalti.
    Per la serie TV ho la certezza che non potrà mai soddisfare i fan della saga.

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