Cherry Fox: Braccati di Eleonora Pescarolo

Trama:
La Caccia alla Volpe è di nuovo aperta.
Dopo tre anni di apparente quiete e inosservato contrabbando, Ireen Devar fugge a bordo della Ruvak assieme al copilota Korrar Tammon, nel disperato tentativo di proteggere ciò che in mani nemiche potrebbe far risorgere la tirannia nella Galassia.
La Sirena di Jannar.
Il cristallo alieno da sempre al centro di miti e complotti.
Il passato, però, non dà loro tregua. Un tormentato passato di schiavitù e soprusi, di perdite e addii. Un passato da cui risorge la figura della Cacciatrice di Schiavi Calhar Redna, sadica e inarrestabile, e l’incubo dell’esplosione che ha dilaniato corpo e anima dell’astronave Ruvak.
Un passato di tradimenti, come quello architettato da Nardim, un tempo amico e ora spietato omicida votato al folle Culto di Gaanar.
La ragione di ogni cosa sembra risiedere nel DNA di una creatura ambigua, aliena e incredibilmente potente: un’adolescente di nome Nouv’al.
La Caccia alla Volpe è aperta e Ireen Devar dovrà tornare a combattere.

Link acquisto: Braccati
Raccontini gratuiti: Serie Cherry Fox


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Buongiorno, Piume, eccomi con una nuova recensione; questa volta vi parlerò del primo libro di una serie di fantascienza. Una serie che non conoscevo, scoperta per caso nel momento in cui abbiamo iniziato la collaborazione con Adiaphora Edizioni e che ha attirato la mia attenzione non appena ho posato lo sguardo sulle copertine. Lo so, non dovrei scegliere i libri dalle copertine, ma anche l’occhio vuole la sua parte e in questo caso le splendide illustrazioni che accompagnano tutti i libri della serie, racconti compresi, sono favolose. Tutti i miei complimenti all'illustratore.
Gironzolando sul sito della casa editrice ho visto questi splendidi disegni e, senza nemmeno leggere la trama, ho deciso di buttarmi e leggere questa saga composta per ora da due raccontini gratuiti, potete trovare il link sotto la trama, il primo romanzo della serie, Braccati e un secondo romanzo che leggerò e recensirò più avanti. Lo avrei voluto leggere subito, però sono arrivate altre letture e quindi a malincuore è lì che mi aspetta.
Ovviamente ho fatto tutto questo per poterne poi sproloquiare con voi.

La serie Cherry Fox, con i due raccontini che ho letto e questo primo libro, è stata una vera e propria rivelazione: non mi sarei mai aspettata una lettura di fantascienza, una space opera, così bella. E non lo dico per denigrare nessuno, ma amo la fantascienza, adoro Asimov e molti altri autori e autrici del genere, pertanto sono molto molto schizzinosa quando mi ritrovo a leggere un libro di un genere per cui vado matta. Una delle ultime serie che ho amato tanto è stata quella dell’Universo delle Familias Regnant di Elizabeth Moon: anche questi scoperti per caso, me li regalò mio padre in un fine settimana in cui avevo la febbre ed ero chiusa in casa e lui arrivò con questi libri; ovviamente li ho divorati.
Di space opera ne ho lette tantissime, alcune le ho adorate, altre meno, ma è un genere di fantascienza che ha sempre avuto molta attrattiva su di me. Saranno le navi stellari, saranno i viaggi da un pianeta all'altro, ma soprattutto le varie razze che si possono incontrare che rendono il genere uno dei miei preferiti. Ovviamente poi dipende anche dalla trama e dallo stile e il modo in cui la storia riesce a catturarmi, ma l'immaginario dello spazio, "di nuovi mondi" è bellissimo.
Tornando alla serie, la curiosità è nata dal titolo, ma soprattutto dalle copertine. Poi è bastato leggere space opera e il mio cervello è andato in loop, non facevo altro che ripetermi: “Devo leggere questa serie, non ho idea di che cosa parli, ma devo assolutamente leggerla.”
Qualcuno, una la voce della ragione mi faceva: “Ma chiedi solo il primo, non tutto quanto, lo sai come sei fatta, se non ti piace, non li finirai mai.”
Secondo voi ho dato ascolto a chi tentava di farmi ragionare? Ovviamente no.
E alla fine mi sono trovata con due libri e un paio di racconti da leggere. Ma non è stato un dramma, visto che nell’arco di pochi giorni ho terminato i due racconti e il libro di cui mi accingo a parlarvi. Sia la trama che lo stile dell’autrice sono meravigliosi. Quando si pensa alla fantascienza si crede che solo autori stranieri siano in grado di scriverla, in questo ambito poi ci sono poche donne, anche se quelle poche hanno lasciato un segno indelebile nel genere, e credo che Eleonora Pescarolo possa lasciare il segno perché scrive splendidi romanzi di fantascienza. Ha dato ampia dimostrazione che è un genere che anche le donne italiane possono scrivere, creando un mondo, una cultura, degli eventi che catturano il lettore, lo trasportano nello spazio, su altri mondi. Chi legge la serie Cherry Fox viene catapultato nello spazio, in un futuro lontano, eppure con alcuni atteggiamenti, con alcune situazioni che sembrano quelle del passato: descrivono un mondo moderno, l'atteggiamento degli uomini moderni, pronti a rinchiudere e schiavizzare tutto quello che è diverso, che può dare loro prestigio solo possedendolo.

L'universo di Braccati è una realtà dove le creature pure, appartenenti a un’unica razza, ormai sono rare, quasi introvabili. Una sorta di realtà diventata multirazziale, dove però si avvertono chiaramente il desiderio di prevalicare di coloro che si sentono più potenti, più ricchi. Di coloro che hanno il potere e desiderano aumentarlo, arrivando a schiavizzare e possedere altri esseri viventi: se poi questi sono rari fanno ancora più gola. Gli esseri umani puri in questo universo sono rari e i pochi che si trovano sono degli schiavi, tutti gli altri sono mischiati ad altre razze dell’universo. Un'altra razza rara sono i banshara, un antico e misterioso popolo a cui appartiene la protagonista di questa serie. Ireen Devar, capitano della Ruvak, nave di classe Cherry, è un personaggio interessante sotto molti punti di vista. Interessante per la razza a cui appartiene, un popolo misterioso, un popolo quasi del tutto svanito nel nulla, ma soprattutto una razza che pur accoppiandosi con altre non generava figli mezzo sangue, tanto da svanire quasi nel nulla dall’universo e quei pochi rimasti considerati talmente rari da farli diventare degli oggetti da possedere e, come nel caso di Ireen, una schiava.
In questa space opera, che a parer mio è all'altezza di molte altre di penne famose, l’autrice ha inserito in questo universo degli schiavisti, uomini potenti che comprano e vendono esseri di ogni razza per il loro piacere, considerandoli solo degli oggetti e annullando la loro volontà con dei collari spinali. Un comportamento reale quello di questi schiavisti, perché descrive un comportamento che le persone farebbero se ne avessero la possibilità. Perché gli esseri umani hanno paura di tutto ciò che è differente e cercano di allontanarlo, ma allo stesso tempo hanno un desiderio recondito di dominare i più deboli, gli emarginati. Hanno il desiderio di avere e mostrare quello che ai più è precluso anche a costo di rendere schiavi degli altri esseri umani. Il libro in questione rimane una storia di fantasia, eppure in parte descrive alla perfezione l'animo umano.
Ireen e il suo copilota Korrar sono due schiavi fuggiti al loro padrone, due vagabondi dello spazio che per lungo tempo si sono nascosti negli angoli più remoti della galassia per nascondersi all’uomo che per molti anni li ha tenuti prigionieri, eppure da un momento all'altro qualcosa cambia nella loro vita. Forse è il passato che è andato a chiamarli per farli tornare indietro, forse sono i ricordi più o meno dolorosi che li perseguitano, o forse è il desiderio di vendetta di Ireen a ricondurli verso quella zona della galassia dove sono più in pericolo, braccati da nemici pericolosi che fanno di tutto per catturarli.
A far scattare gli avvenimenti del romanzo, tutti gli eventi che si susseguono in un'adrenalinica corsa alla scoperta di cosa sia realmente la Sirena di Jannar, sicuramente è lo sventurato incontro con uno schiavista che ha richiesto un passaggio sulla Ruvak. Dal momento che i due contrabbandieri incontrano e fanno salire a bordo l'uomo, la loro vita diventa più pericolosa, mentre il fato decide di ricondurli verso quei luoghi da cui sono scappati, per affrontare il passato e quanto accaduto anni prima, quando hanno perso persone importanti.
E così ecco che, pagina dopo pagina, il libro cattura il lettore in una trama intrecciata, con i ricordo di un passato lontano che vanno a mischiarsi con il presente, mentre sulle tracce dei due protagonisti ci sono una cacciatrice di schiavi, ma anche quello che un tempo pensavano essere un amico e invece si è rivelato essere un vile traditore, un folle che segue il culto di una Dea sanguinaria e bramosa di morte.
L'intero libro è un mix di eventi e di ricordi che vanno mischiandosi, alternandosi al presente, creando un romanzo interessante, ben costruito. Un libro adrenalinico, che non si può smettere di leggere.
 
VanRah

Non conoscevo questa autrice, pertanto avvicinandomi a questa serie tutto è stato una scoperta, però, da quanto ho letto, mi sono resa conto che il suo stile, il suo modo di scrivere e descrivere sono fatti per la fantascienza.
Mi piace il connubio di descrizioni e azione che si alternano nel romanzo, come ho apprezzato i flashback dei personaggi, i ricordi che li fanno precipitare in un passato lontano, in alcuni casi doloroso e che raccontano la loro vita, chi sono e soprattutto come sono arrivati a quel punto a essere dei fuggitivi nello spazio.
Quello che ho avuto tra le mani è stato un signor libro di fantascienza, con la giusta dose di azione e introspezione. Eppure il vero punto forte di questo romanzo sono i suoi personaggi, tutti i personaggi. Sia che siano i protagonisti che gli antagonisti, ma anche personaggi di contorno, tutti hanno luci e ombre, camminano su una linea sottile che non li rende completamente buoni, tutt’altro, tanto da rendere questo libro di fantascienza un romanzo con dei tocchi noir, proprio per via di questa complessità nella costruzione dei personaggi, del loro background. Tutti loro sono ben descritti e molto più umani di molti altri, perché rispecchiano ogni lato del carattere degli esseri umani, con pregi e difetti. Mostrano la follia, l’odio, la rabbia, il desiderio di vendetta. Anche quei personaggi che si potrebbero definire “buoni” lo sono solo in parte, perché come ogni essere umano hanno il loro lato oscuro, le loro passioni, la rabbia pronta a prendere il sopravvento sulla razionalità. È anche vero che queste emozioni sono più o meno accentuate a seconda del ruolo che hanno i personaggi del libro.  Nardim, come la cacciatrice Calhar Redna, sono figure pericolose, scure, i perfetti antagonisti. Hanno entrambi una vena di follia e sadismo che li rendono perfetti per il ruolo che interpretano, che questo sia dovuto al desiderio di vedere soffrire gli altri, di vedere scorrere il sangue o che sia per seguire il culto folle per un’antica divinità non fa differenza. Sono entrambi ben caratterizzati, entrambi mettono un brivido di ansia e paura, di inquietudine nel lettore, eppure incuriosiscono allo stesso tempo proprio per questo lato macabro, quasi folle, che li spinge a fare del male, a torturare. Perché Nardim è ossessionato dalla Sirena di Jannar, dalle leggende che sono legate a questa, ma più di ogni altra cosa a quello che pensa di trovare nel momento in cui l’avrà tra le mani. Lui è la personificazione di un fanatico religioso pronto a ogni gesto, a passare sopra ogni vita pur di ottenere quello che vuole per una Dea antica.
Calhar Redna al contrario è una vera e propria cacciatrice, eppure anche lei brama il sangue dei nemici, sembra provare un odio profondo per Ireen e per Korrar, come se loro due più di molti altri scaturissero in lei un odio, qualcosa che la spinge a torturarli, a cercare di fargli del male non appena ne ha la possibilità.

I due personaggi migliori del libro però sono proprio i due protagonisti, Ireen e Korrar, due facce della stessa medaglia, l’opposto l’uno dell’altra per aspetto e comportamento.
Solitamente i personaggi femminili non sono i miei preferiti, sarà che personalmente non li so gestire, ma Ireen mi è simpatica, è un personaggio complesso, un personaggio composto da luci e ombre. Non è la classica buona, non è nemmeno una principessa da salvare e adoro il suo carattere sfrontato, arrogante. Una donna forte, che ha sofferto, che ha combattuto e combatte per la sua vita, per la sua libertà, ma soprattutto per abolire la schiavitù.
Un personaggio interessante e complesso, eppure anche lei è in parte un personaggio scuro, in bilico tra il bene e il male, pronta a uccidere per raggiungere i suoi scopi, per portare a termine quello che ritiene giusto.

Korrar invece, come ho accennato, è l’esatto opposto di Ireen: buono, dolce, eppure anche lui quando serve è pronto a tirare fuori il carattere, a combattere per la sua salvezza, ma anche per ciò che ama. Condivide molti ideali con Ireen, compreso l’odio per gli schiavisti.

Braccati è il primo romanzo della serie Cherry Fox, un libro che cattura il lettore grazie allo stile dell’autrice, ma anche grazie al mondo che ha creato, ai suoi personaggi, per poi portarti passo passo tra le stelle, su pianeti lontani e tra razze che si possono solo immaginare. Un libro che inizia con tanta azione e va in crescendo, un libro che si ferma sul più bello, con tante domande e il desiderio di sapere cosa accadrà in seguito e ai protagonisti di questa splendida storia.
Un libro che, come avete notato, mi ha stregata, l’ho adorato dall’inizio alla fine e credo di esserne diventata dipendente. Non vedo l’ora di leggere il secondo romanzo della serie e spero che ce ne sia almeno un altro o tanti altri racconti, perché veramente lo consiglio tantissimo. Una lettura fresca, differente dal solito, una space opera che potrebbe entrare tranquillamente tra le grandi storie del genere. Unica piccola pecca dal mio punto di vista è che il libro è troppo corto, veramente troppo corto. Ne voglio di più.

Cinque piume.



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