Rondò Caprese di Velia Bonfanti Rizzoli


Trama
Quando la Signora Aida Caracciolo-Bussel muore, lascia un testamento folle che costringe il nipote Haendel Corsini, un uomo distrutto da un passato traumatico, sulla soglia dell’alcolismo e con alcuni matrimoni falliti alle spalle, a tornare a Capri, nella villa di famiglia, dove trova una Suite che il padre, grande compositore e direttore d’orchestra defunto da tempo, aveva composto anni prima e rimasta sconosciuta.
In un inverno freddo e burrascoso, Haendel si trova a confrontarsi con Andrea, la sua roccia, amico di sempre e figlio della dama di compagnia della Signora, pronto a sostenerlo.
Andrea però custodisce un segreto: ama profondamente Haendel da sempre.
Riusciranno i due a trovare il bandolo di quella matassa tanto complicata in cui le loro vite s’intrecciano in un continuo rincorrersi e raggiungere l’equilibrio interiore?

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Lo confesso: datemi un autore che mi prende per mano e mi conduce per mano nei luoghi che ama e mi conquisterete.
Se poi l'autore (o, per meglio dire, l'autrice) in questione apre il libro descrivendo quel luogo dal punto di vista meno facile, riuscendo a trasformarlo nel punto di forza di tutta la prima parte del romanzo, il gioco è fatto.
Perché in Rondò Caprese di Velia Rizzoli Benfanti i luoghi, e Capri in particolare, non sono solo il fondale dove si muovono i personaggi, ma sono personaggi essi stessi, vivi e perfettamente integrati all'interno della storia.
Capri d'inverno, Palazzo Corsini a Ferrara, perfino gli spazi di un hotel o di una clinica privata hanno un loro peso specifico in una storia che, più di tutto, sembra parlare di radici.
Il protagonista, infatti, Haendel Corsini, è un uomo inquieto, tormentato, incapace di dare una direzione precisa alla sua vita e incapace perfino di abitare uno spazio che sia una vera casa.
Il romanzo si apre con lui che, per superare l'ansia di una traversata in traghetto, conta: le persone, gli oggetti, perfino la suddivisione - ancora - degli spazi.
Opposto a lui è Andrea, che per Haendel è di fatto una roccia: figlio della dama di compagnia della Signora Aida Caracciolo-Bussel, è ora l'avvocato che cura gli interessi e le attività filantropiche della famiglia. All'inizio della storia Andrea viene presentato come una persona dal percorso umano e professionale solido, granitico nei principi come nelle scelte, sicuro di un amore che ritiene un sogno impossibile da trasformare in realtà.
Con queste premesse la storia sembrerebbe già scritta, seguendo binari tracciati dal canone romance, ma di fatto il pregio di questo libro è proprio di disattendere le attese, oltre che di saper raccontare tutto con una certa dose di (apprezzatissimo) realismo.
Non è facile, il percorso di Haendel e Andrea, e passa attraverso un continuo perdersi e ritrovarsi che ricorda molto il moto della risacca, il continuo infrangersi e ritrarsi delle onde sulla battigia.
E come in un naufragio chi sembra perduto trova la forza di non annegare, mentre chi ha fatto da sempre affidamento sulle sue forze scopre che forse non ne ha poi così in abbondanza.
Come detto il punto di forza del romanzo è sicuramente la suggestiva ambientazione soprattutto della parte iniziale, una Capri d'inverno funestata dal temporale e dal mare in tempesta, che scuote i personaggi nel profondo, innescando il loro percorso di cambiamento.
Capri, che è descritta con grande amore, prima ancora che con cura, da un'autrice che l'ha conosciuta di persona e ci tiene, come specifica nei ringraziamenti finali, a trasmettere quell'amore anche a chi sceglierà di leggere questo libro.
Ma una recensione che si rispetti non può chiudersi senza menzionare un altro tratto apprezzabile di questo libro: la cura nel tratteggiare anche i comprimari.
Senza fare troppi spoiler ci sono almeno altre tre figure che meriterebbero di essere menzionate, ma tra esse vorrei soffermarmi solo sulla ex moglie di Haendel, perché trovo sempre apprezzabile quando si inseriscono figure femminili che hanno un ruolo attivo nella vicenda, e una funzione positiva all'interno della storia.
Come a ribadire che l'amore è amore sempre, in qualunque sua forma, che anche quando smette di esistere nella forma in cui lo si è conosciuto sublima e si trasforma in rispetto profondo e amicizia sincera.
E che sì, si può amare più di un genere, ci si può scoprire e riscoprire più volte nel corso della vita, perché, proprio come il moto perpetuo delle onde ci insegna, nulla è immutabile.
Rondò Caprese è una lettura consigliata a chi ha voglia di leggere una storia che trasporti in un luogo non lontano, ma non per questo meno magico, ma è anche una storia consigliata a chi cerca una trama dal taglio più adulto, capace di toccare temi difficili con una certa delicatezza.
Soprattutto, però, è una storia che si rivolge a chi ama la musica ma cerca una storia diversa dal solito.

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