Cinque volte in cui il mio migliore amico mi ha baciato, e quella volta che l’ho baciato prima io - Anna Martin





Cinque volte in cui il mio migliore amico mi ha baciato, e quella volta che l’ho baciato prima io
di Anna Martin








Trama:
Quando capisci che vuoi sposare il tuo migliore amico all’età di sei anni la tua vita dovrebbe prendere una direzione ben precisa, vero? Ma forse no.
Da bambino, Evan King pensava che Scott Sparrow fosse la persona più incredibile che potesse esistere. A diciassette anni quella cotta si fa più intensa, e niente è più così semplice come prima. Scott sembra più interessato al football e alle ragazze che a giocare ai supereroi, e Evan concentra le sue energie per entrare alla scuola d’arte. Un bacio dato a tarda notte dopo qualche bicchiere di troppo è qualcosa che si dovrebbe dimenticare subito, non ossessionare per i dieci anni successivi.
Quando la vita improvvisamente li fa incontrare di nuovo, la passione di Evan nei confronti di Scott si riaccende, dimostrandogli che a volte la vita fa un giro davvero strano per completare il suo corso.


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Inizio questa recensione partendo dal fatto che avrei dovuto farla come anteprima, ma non sono riuscita a finire il libro in tempo e purtroppo sono un po' in ritardo con l'uscita del romanzo (disponibile dal 5 giugno).
Ma meglio tardi che mai!

"Cinque volte in cui il mio migliore amico mi ha baciato, e quella volta che l’ho baciato prima io", che per praticità d'ora in poi chiamerò "Cinque Volte", è un romanzo che mi ha messa alla prova.
Solitamente ho un forte impatto emotivo quando leggo un'opera: o me ne innamoro follemente, o dalle prime pagine capisco che non c'è storia e che proprio non riuscirà a piacermi.
Invece, con Cinque volte mi sono trovata in una posizione di stallo: la trama era carina, i personaggi abbastanza simpatici e costruiti bene, ma lo stile proprio non mi ha entusiasmato. Facevo fatica a leggerlo, mi sembrava piatto e sottotono. A volte perdevo il filo e non so con sicurezza se sia colpa di un modo poco chiaro di raccontare i fatti o semplicemente dello stile piatto che, non riuscendo a coinvolgermi, mi faceva invece facilmente distrarre.

La cosa mi è dispiaciuta, perché invece come trama mi è piaciuto molto. La storia d'amore di Evan e Scott viene raccontata proprio da questi cinque baci (più uno), anche se l'ordine in cui ci vengono narrati non è lo stesso ordine in cui sono avvenuti.
La storia d'amore tra questi due ragazzi è tenera, perché nasce quando sono ancora giovani e rimane sopita per anni; sembra dimenticata, ma è lì che aspetta che i due decidano finalmente di vivere appieno il loro amore.
Mi piacciono le storie che vengono costruite lentamente, dove i due protagonisti non bruciano di una passione improvvisa, ma il loro rapporto cresce e cambia con loro, nel corso del tempo.
Un'altra cosa che mi ha fatto storcere un pochino il naso è stata la malattia di Scott. Non so, come escamotage per riunire i due non mi ha molto convinta, anche se alla fine è stata ben gestita dall'autrice. Forse, quello che più mi ha lasciata perplessa era il distacco tra la parte della malattia di Scott e il resto del romanzo, sembravano quasi due mondi separati. Una rottura che porta a confondere un po' il lettore. Se avessi letto le due parti separatamente non mi sarebbero sembrate appartenere alla medesima storia, e questo mi ha resa un po' perplessa.
In sostanza, il problema di quest'opera rimane proprio lo stile, che non è per niente riuscito a coinvolgermi e attirare la mia attenzione.

Il voto che mi sento di dare a questo romanzo è 3 su 5: sebbene abbia elencato le cose che proprio non mi sono piaciute, Cinque Volte ha il pregio di avere una bella trama e dei bei personaggi, che mi ha consentito di finirlo senza aver voglia di abbandonarlo a metà strada.



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