L’universo di Tolkien: Racconti Ritrovati

L'universo di Tolkien:
Racconti Ritrovati




Bentornati! Avete letto la prima recensione di questa serie? Se non lo avete fatto, andate a leggere la recensione sul Silmarillion che potete trovare QUI, e poi tornate a questa.
Oggi vi parlo di un libro che, diversamente dal Silmarillion, ho letto per la prima volta in questa occasione. Se ero abbastanza sicura di me nella recensione precedente, qui non sarà lo stesso. Dovete perdonarmi, ma Tolkien non è un autore che si può comprendere ad una sola lettura, quindi credo che ciclicamente riprenderò in mano questo libro, come ho fatto con gli altri, e ciclicamente troverò sempre qualcosa di nuovo tra le pagine.

Ma andiamo con ordine. 
Racconti ritrovati è, come dice il titolo, una raccolta di racconti. Nell'edizione originale, questo volume e il suo seguito, Racconti Perduti, fanno parte di un unico volume chiamato The Book of Lost Tales, prima parte di quella che è conosciuta come The History of Middle-earth.
Purtroppo, sono gli unici pubblicati in Italia, in quanto il figlio di Tolkien, Christopher, non cedette i diritti dopo aver visto la traduzione di questi due libri.


Racconti Ritrovati è stata una scoperta.
Mi aspettavo nuove storie nella Terra di Mezzo, e invece ciò che vi è contenuto non è altro che la forma primordiale di ciò che viene narrato nella prima parte del Silmarillion.
La principale differenza che ho incontrato in quest'opera, rispetto al Silmarillion, è lo stratagemma narrativo. Se il Silmarillion racconta tutto in modo diretto, Racconti ritrovati lo fa indirettamente. 
I racconti che troviamo, infatti, vengono narrati dagli elfi ad un personaggio ben preciso, e noi ne veniamo a conoscenza grazie a lui e con lui.
Il nome di questo personaggio è Eriol.

« Accadde un tempo che un viaggiatore venuto da terre lontane, un uomo di grande curiosità, fosse spinto dal desiderio di paesi strani e di usanze e dimore abitate da gente insolita su una nave, che lo condusse verso occidente fino all'Isola Solitaria, Tol Eressëa nella lingua delle fate, che gli Gnomi chiamano però Dor Faidwen, la Terra di Liberazione: e qui comincia un grande racconto »
La casetta del Gioco Perduto

Voglio analizzare un attimo proprio il personaggio di Eriol. Detto anche Ælfwine ("Amico degli elfi"), è un personaggio molto particolare. 
Il suo personaggio è utile, perché il lettore può in qualche modo immedesimarsi in lui. Come lui, il lettore si trova al cospetto di creature mitiche che gli narrano gli antichi racconti di come il mondo si sia formato.
Il lettore è Eriol, intelligente e desideroso di ascoltare, di apprendere, di imparare.
Di lui, sappiamo che è un uomo anglosassone del V secolo, il primo ad aver trovato la Strada Diritta e a raggiungere Tol Eressëa dopo millenni, grazie ai consigli di un vecchio che si rivelerà essere il Valar Ulmo.


Per meglio farvi capire la portata di questo evento, è giusto sprecare due parole per spiegare cosa sono la Strada Diritta e Tol Eressëa.
La Strada Diritta è una strada che supera la curvatura di Arda, il mondo dove si colloca la Terra di Mezzo. Il mondo inizialmente era piatto, ma venne sferificato dopo la caduta di Númenor. Chiunque aveva il permesso di navigare per questa via, non avrebbe seguito la curvatura del mondo, ma sarebbe proseguito dritto e sarebbe giunto nelle Terre Immortali. 



Tol Eressëa era la dimora degli elfi dopo che questi avevano abbandonato la Terra di Mezzo per sempre.
Come si può capire da queste informazioni, la tesi che avevo spiegato nella recensione al Silmarillion si ripresenta.
L'intento di Tolkien, infatti, era quello di raccontare uno stadio primordiale del nostro mondo, un'età mitica in cui elfi e uomini vivevano insieme.
Eriol è un uomo anglosassone che riesce a trovare la via per ciò che rimane di quel mondo antico di cui parla Tolkien, e di cui gli elfi racconteranno nelle varie storie di questo libro.
Racconti Ritrovati è una testimonianza importante, non solo per la sua struttura, ma anche perché i racconti sono versioni primitive di quello che poi sarebbe stato narrato nel Silmarillion. Per me sarebbe stato difficile seguire i cambiamenti (visto anche la quantità di informazioni, nomi e avventimenti che Tolkien espone nel Silmarillion) se non fosse stato per i commenti critici scritti dal figlio di Tolkien, Christopher.
Per ogni capitolo, vi è una critica finale che spiega le differenze rispetto a quello che viene narrato nel Silmarillion, e vengono anche illustrati i cambiamenti nei nomi dei vari personaggi che incontriamo.

I racconti presenti in "Racconti Ritrovati" sono:

  • La casetta del Gioco Perduto
  • La Musica degli Ainur; la prima versione di quello che poi sarà l'Ainulindalë nel Il Silmarillion.
  • L'avvento dei Valar e la costruzione di Valinor; che poi diventeranno il Valaquenta ed il primo capitolo del Quenta Silmarillion.
  • L'incatenamento di Melkor;
  • L'avvento degli Elfi e la costruzione di Kor; Kôr diventerà poi Tirion.
  • Il furto di Melkor e l'ottenebramento di Valinor
  • La fuga dei Noldoli; i Noldoli sono quelli che poi diventeranno gli Elfi Noldor.
  • Il racconto del Sole e della Luna
  • L'occultamento di Valinor
  • Il racconto di Gilfanon: il travaglio dei Noldoli e l'avvento dell'Umanità

Come ho già accennato, la seconda parte è il libro di cui parlerò in questa serie di recensioni in futuro, ovvero Racconti Perduti.
Purtroppo, questi sono gli unici due tradotti in Italia della serie The History Of The Middle-Earth.
È mia intenzione, un giorno, recuperare la lettura dei volumi di questa serie in lingua originale, ma la scrittura di Tolkien non è certo una scrittura facile, e devo cercare di migliorare il mio inglese prima di cimentarmi in una simile avventura.


Spero che questa mia recensione vi abbia invogliati a leggere le opere di Tolkien e questo volume in particolare. Se lo avete già letto, scrivetemi un commentino con le vostre impressioni. 

Avrei dovuto salutarvi e anticiparvi che la prossima recensione sarebbe stata su "Racconti Perduti", seconda parte di questo libro, ma in corso d'opera ho deciso di fare uno speciale natalizio.
Vi aspetto il 24 dicembre, la Vigilia di Natale, con una recensione a tema: Le lettere di Babbo Natale. Sono entusiasta di iniziare quest'opera che svela un Tolkien per me ancora inedito.
A presto, mondo piumoso!


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