L'Universo di Tolkien: Racconti Incompiuti

L'universo di Tolkien:

Racconti Incompiuti



I racconti contenuti in questa raccolta rappresentano un vasto corpus di opere che integrano e sviluppano il fantastico mondo creato dall'autore de "Il Signore degli Anelli". Impegnato nella costruzione del corpus principale della sua architettura, Tolkien non si preoccupò di dare alle stampe questi racconti che di quel mondo sviluppano percorsi e personaggi. Ora, con degli apparati di note, appendici e indici curati dal figlio Christopher, queste storie vedono la luce, offrendo agli appassionati dei mondi fantastici di Tolkien un nuovo universo di avventure.


Torniamo a parlare di Tolkien e torniamo a parlare della Terra di Mezzo. L'opera che prenderemo oggi in esame è Racconti Incompiuti: come si evince dal titolo stesso, quest'opera raccoglie alcuni racconti dei personaggi che già ci erano noti da "Il Silmarillion".
Il titolo per intero sarebbe Racconti Incompiuti di Numenor e della Terra di Mezzo. Parlando di dati più tecnici, il libro è stato pubblicato postumo nel 1980 sotto la supervisione di Christopher Tolkien, che si occupa appunto di tutte le pubblicazioni postume di suo padre.
Nonostante il titolo lasci intendere che i racconti presenti non abbiano un vero finale, non è per tutti così: alcuni sono completi, altri più frammentari. Quasi tutti non fanno altro che espandere argomenti già trattati nel Silmarillion. Il libro è strutturato in quattro parti, che elencherò qui di seguito.

Prima Parte

Prima Era.
Il Beleriand, al tempo della guerra di Elfi ed Edain contro Morgoth: Tuor e il suo arrivo a Gondolin. Si narra della vita di Tuor fino al suo arrivo a Gondolin, la città nascosta degli Elfi, mandato dal Vala del mare Ulmo per salvarla dalla sua fine ormai prossima. 

Narn I Hin Húrin. Si narra della vita di Túrin Turambar fino alla sua morte. 

Seconda Parte

È incentrata sui Numenoreani e sugli Elfi nella Seconda Era.
Descrizione dell'isola di Númenor. Un trattato geografico sulla forma e le caratteristiche dell'isola di Númenor.

Aldarion ed Erendis o la moglie del marinaio. La storia del figlio del Re di Númenor Aldarion, diviso tra l'amore per sua moglie Erendis e quello per il mare.

Il lignaggio di Elros: Re di Númenor. L'elenco dei Re e delle Regine di Númenor, con particolari sulla vita d'ognuno di loro.

La storia di Galadriel e Celeborn e di Amroth re di Lórien. 

Terza Parte

Terza Era
Il disastro dei Campi Iridati. La cronaca della battaglia in cui Isildur morì e l'Unico Anello fu smarrito.

Cirion ed Eorl e l'amicizia di Gondor e Rohan. 

La cerca di Erebor. Gandalf racconta a Frodo, Merry, Pipino e Gimli di come riuscì a organizzare il viaggio dei Nani in cui coinvolse anche Bilbo.

La caccia all'Anello. Particolari raccontati da Gandalf a Frodo sul viaggio dei Nazgûl, su Saruman e sulla Contea.

La Battaglia dei Guadi dell'Isen. Come si svolsero le battaglie combattute da Théodred ed Éomer di Rohan contro gli eserciti di Saruman ai Guadi dell'Isen, prima della battaglia del Fosso di Helm.

Quarta Parte

I Drúedain. Informazioni sul popolo discendente da Haleth.

Gli Istari. Le cronache sulla scelta, l'arrivo nella Terra di Mezzo, la vita, l'identità, l'operato e altri particolari sui Cinque Stregoni.

Le Palantíri. Tutte le caratteristiche delle Pietre Veggenti di Gondor e Arnor.

Sono tutti argomenti molto interessanti, ma come spesso accade nelle opere postume di Tolkien, sono già stati trattati in modo simile in qualche altra opera.
Per questo per me è molto difficile scegliere quale approfondire. Ho deciso di non accennare nulla riguardo alla prima parte, perché verrà ampiamente discussa nell'articolo dedicato al libro "I figli di Hurin" e, suppongo, in quello che farò sul libro di prossima uscita "La caduta di Gondolin".
Riguardo la seconda parte, ritengo che parlare di Numenor sia interessante, vista l'importanza che ha ancora questo luogo mitico ai tempi del Signore degli Anelli.
Numenor infatti è stato un regno degli Uomini. Il suo nome deriva da un adattamento nella lingua parlata dai suoi abitanti (i Dúnedain, Uomini dell'Ovest) del termine Quenya Númenórë, ossia Terra Occidentale.
Ha anche altri nomi: Anadûnê in lingua numenoreana, Ovesturia nel linguaggio corrente della Terra di Mezzo; Andor (Dono) in Valarin.
Viene anche definita il "Reame in mezzo al Mare", "La Grande Isola", l'"Isola dei Re", "il Regno dell'Ovest", "l'Isola dell'Ovest".




L'isola era una ricompensa data agli Edain (Uomini) per aver combattuto contro Morgoth.
Elros Tar-Minyatur è stato il primo re di Numenor: il suo albero genealogico è molto importante. Lui e suo fratello infatti sono le due facce della stessa medaglia, i due mezzielfi che hanno scelto a quale razza appartenere.
Se Elros ha scelto la vita mortale, suo fratello Elrond, che ben conosciamo nel Signore degli Anelli e ne Lo Hobbit, ha scelto invece di rimanere di razza elfica.
Essi sono mezzielfi sia da parte di padre che da parte di madre: vi lascio qui sotto un albero genealogico per aiutarvi a capire qual era l'ascendenza di questi due personaggi.





Da parte di padre, Elrond ed Elros discendono da Eärendil, figlio dell’elfa Idril Celebrindal (figlia del signore di Gondolin) e dell’umano Tuor.
Da parte di madre, i due fratelli discendono da Elwind, figlia di Dior che a sua volta era figlio di Beren e Lúthien Tinúviel (una delle coppie più famose di tutta l’opera di Tolkien).
La storia di Numenor si estende per più di tremila anni, ma in questa sede voglio soffermarmi in particolare sugli eventi che portarono alla caduta di questo regno.
Fino al re Tar-Atanamir, il potere dei Numenoreani era sempre stato in crescita, provocando l'ira e l'invidia dell'Oscuro Signore Sauron. Questi, non riuscendo a sconfiggerli, cambiò tattica e cercò di irretirli con l'inganno, cercando di metterli contro i Valar.
Ar-Adûnakhôr (un nome Adûnaico e non Quenya) fu il primo dei re numenoreani ad opporsi fermamente al Bando dei Valar, ossia il divieto di recarsi a Valinor. Si iniziò a diffondere tra i Numenoreani un sempre più grande desiderio di dominio: volevano conquistare anche la vita eterna. Questo provocò una rottura con gli Elfi, che smisero di recarsi a Numenor come invece avevano fatto nei secoli passati. Valinor ed Eressea non furono più visibili dai mortali, avvolte in fitte nubi.
Quello che era stato inteso come un dono, ossia la mortalità, era divenuto per gli uomini di Numenor un fardello che li aveva portati ad invidiare gli esseri immortali, tanto da portarli a bandire tutto ciò che ancora aveva un legame con i Valar e gli elfi (compresi anche i mortali che continuavano ad avere contatti con questi ultimi).
L'ultimo sovrano di Numenor era in realtà un usurpatore: Tar-Palantír era morto senza eredi maschi, pertanto divenne regina Tar-Míriel, sua figlia. Essa aveva tutto il diritto di regnare, ma venne costretta a sposare il Ar-Pharazôn, che ne usurpò il regno.




Sauron, nel frattempo, si autoproclamò "Re degli Uomini della Terra di Mezzo" e sfidò apertamente Numenor, salvo poi arrendersi una volta resosi conto della vera potenza di questo regno. Fu fatto prigioniero; tuttavia, grazie alle sue arti persuasive, divenne un consigliere fidato del re, acuendo i sentimenti di odio e disprezzo per Valar ed Elfi e spingendo gli Uomini ad adorare Morgoth, suo signore. Arrivò a convincere il re che l'unico modo per divenire immortale era conquistare Valinor con la forza.
Fu proprio a causa di questo empio atto che Numenor venne distrutta da Eru Iluvatar, mentre Ar-Pharazôn e i suoi uomini vennero sepolti da un terremoto. A causa di questo evento, Valinor non faceva più parte di Arda ma era stata trasferita in un'altra dimensione, perché non fosse più raggiunta dalle navi degli Uomini.
Dalla distruzione dell'isola si salvarono solo coloro che erano fedeli agli Elfi e ai Valar. Fuggendo per nave, sbarcarono sulla Terra di Mezzo e fondarono quelli che ora sono conosciuti come i Regni di Arnor e di Gondor.
Chiudiamo qui la parte dedicata a questo arco di storia degli Uomini per passare a parlare di Elfi.

Non parlerò delle parti riguardanti la Terza e la Quarta Era, in quanto sono eventi che ritroviamo ne Lo Hobbit e ne Il signore degli Anelli, per cui potremo discuterne negli articoli riguardanti questi libri.
Voglio invece parlarvi ancora della Seconda Era, ed in particolare della storia di Galadriel e Celeborn e di Amroth re di Lórien. 
Dama Galadriel, che ben conosciamo dal Signore degli Anelli, era figlia di Finarfin, e da lui aveva ereditato sia il modo di pensare che l'aspetto, soprattutto i capelli dorati. La madre di Galadriel era invece Eärwen, figlia di Olwë fratello di Elu Thingol signore del Doriath. Questa parentela, specificata proprio in Racconti Incompiuti, è un importante elemento che aiuta a capire il perché ciò influì nella decisione di partecipare all'Esilio e alla ribellione di Fëanor. Fatto di maggior importanza fu anche che Galadriel, alla fine della Prima Era, rifiutò il perdono che le era stato concesso dai Valar.

Le note di Christoper Tolkien specificano che questi elementi non sono presenti nel Silmarillion, nonostante gli eventi narrati siano i medesimi. Pertanto in Racconti Incompiuti abbiamo un approfondimento notevole.






La prima volta che Galadriel e Celeborn si incontrarono fu ad Alqualondë (mentre nella prima versione egli era un elfo del Doriath).
Dopo la rivolta di Fëanor e la decisione di andare in esilio, giunsero insieme nel Beleriand (in Racconti Incompiuti, giunge su una nave dei Teleri e non con i Noldor). Non parteciparono alla lotta contro Morgoth ma si ritirarono nel Doriath.

Ora, qui faccio una piccola parentesi: in una primissima versione Amroth sarebbe dovuto essere il figlio di Celeborn e Galadriel, ma Tolkien cambiò idea, rinnegando questa cosa in tutti gli scritti successivi e affermando che l'unica figlia che ebbero fu Celebrían, moglie di Elrond e madre di Arwen Undomiel.
Nel 700 si recarono a est e fondarono il regno di Eregion, tuttavia Sauron allungò le sue braccia e circuì i fabbri di quella regione, compreso Celebrimbor (colui che aveva realizzato i Tre Anelli degli elfi). Quando questi si accorse dell'oscurità che Sauron andava diffondendo, consegno a Dama Galadriel Nenya uno dei tre anelli degli elfi. Ella si spostò nel Lórien, ma suo marito non la seguì, poiché odiava i nani e mal sopportava la loro vicinanza, preferendo rimanere a Ovest delle Montagne Nebbiose.
Dopo che l'Eregion venne distrutto, Celeborn si rifugiò a Gran Burrone, dove nel 1800 si riunì alla sua sposa: insieme, vissero là per molti anni. Fu solo nella Terza Era che entrambi tornarono a Lórien, dopo la morte di Amroth.
E infine parliamo proprio di questo personaggio: come ho scritto poco più su, Amroth era stato inizialmente concepito come il figlio di Celeborn e Galadriel, ma Christopher Tolkien ci spiega che ciò venne subito cambiato e negli scritti di suo padre mai più si fece riferimento a questa cosa.
Divenne invece figlio di Amdír, un elfo Sindarin proveniente dal Doriath. Fu un Signore di Lórien fino a quando i Nani non svegliarono nelle profondità delle Montagne Nebbiose quello che conosciamo come il Flagello di Durin. Decise così di viaggiare a sud fino all'Edhellonf, un antico porto, per poter salpare verso Valinor assieme all'elfa che amava, Nimrodel.




La loro storia, tuttavia, non ha un lieto fine: Nimrodel si perse lungo la strada e tardò ad arrivare al porto. Amroth attese quanto gli fu possibile, ritardando la partenza, ma quando fu costretto a prendere il mare, gli parve di vederla giungere sulla riva. Si gettò in mare per poterla raggiungere, ma la corrente troppo forte lo colse di sorpresa, e morì affogato. Nessuno si sa che fine abbia fatto la sua amata.
Questa è decisamente una storia più triste rispetto alle precedenti di cui abbiamo parlato.

Potrei parlarvi di mille altri argomenti, ma il mondo di Tolkien è così strettamente collegato che in ogni libro si ripetono spesso i temi trattati. Chiudo questo articolo così, dunque, con la consapevolezza che avremo modo di parlare anche di ciò che qui non è stato raccontato in altre sedi.
Il prossimo libro di cui parlerò è "Le Avventure di Tom Bombadil", un volumetto a cui sono molto affezionata.
Colgo l'occasione per annunciare anche l'uscita di una nuova opera (come ho appunto accennato a inizio recensione): il titolo sarà "La caduta di Gondolin" e chiuderà la Trilogia che comprende "I figli di Hurin" e "Beren e Luthien". Il libro uscirà in lingua originale il 23 Agosto 2018 e potete trovarlo qui -> Link Amazon: The Fall of Gondolin
Non ho informazioni circa l'uscita italiana: se avete qualche informazione in più scrivetelo pure qui sotto.

A presto, cari compagni di viaggio.

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