The circle (film 2017)



Mae Holland è figlia unica in una famiglia di condizioni economiche modeste. Suo padre è affetto da sclerosi multipla e non può permettersi le cure costose che gli sarebbero necessarie. Mae lavora presso un call center ed è rassegnata a un'odissea di precarietà e invisibilità sociale. A sorpresa, la sua amica Annie riesce invece ad assicurarle un colloquio con l'azienda futuribile per la quale lavora, The Circle, che assume cento nuovi dipendenti alla volta. E Mae supera il colloquio, entrando in un universo parallelo che supera ogni sua immaginazione: un campus popolato da migliaia di giovani che lavorano insieme e frequentano le attività ludiche e sportive incessantemente organizzate dai due direttori dell'azienda, Eamon Bailey e Tom Stenton.

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The Circle è un film del 2017, tratto dall'omonimo romanzo di Dave Eggers. È stato diretto da James Ponsoldt e fanno parte del cast Emma Watson, Tom Hanks, Karen Gillian, John Boyega, Ellar Coltrane, Patton Oswalt, Bill Paxton, Glenne Headly.
Ho visto questo film perché ero rimasta impressionata dal libro di Eggers e devo dire che il risultato non è stato affatto male.
Il film, nonostante abbia le sue differenze, incarna perfettamente gli ideali e i sottotesti presenti nella sua controparte cartacea.



La critica che questo film muove alla tecnologia sembra quasi un monito per le generazioni future.
Attenzione, il film non vuole criticare la tecnologia in quanto tale, ma il cattivo uso che se ne fa nella continua ricerca di qualcosa di più, di un livello successivo.
Mi spiego meglio: come tutte le innovazioni, la tecnologia più avanzata può essere certamente un qualcosa di positivo, che aiuta a migliorare la vita; eppure, se si fa un uso sbagliato di tale "arma", ecco che subito vediamo i risvolti catastrofici.
L'esasperazione della trasparenza porta al concetto che non debbano esserci più segreti, non debba esserci più privacy.



In una scena del film viene posta una domanda alla protagonista: come si comporta quando sa di essere osservata? Ovviamente, la ragazza risponde che il suo comportamento migliora quando sa che qualcuno la guarda, e questo viene usato come motivazione nel dire che è importante essere sempre osservati perché porta le persone a comportarsi meglio.
Tuttavia, questa filosofia ha un'enorme pecca: se una persona si comporta in un certo modo solo perché sa che la stanno guardando, allora vuol dire che non è nella sua indole comportarsi così, che sta modificando il suo carattere, che in qualche modo sta fingendo. Ma fingere ventiquattro ore su ventiquattro è impossibile, ed è qui che entra in gioco l'esasperazione.



Il film non si arroga la pretesa di insegnare agli altri come usufruire della tecnologia, semplicemente mostra cosa potrebbe accadere se essa prende il sopravvento.
Come persona che usa in dose massiccia social e simili, devo dire che questo film mi ha dato molto da pensare, e credo che questo fosse il suo scopo ultimo: invitarci a riflettere su quale direzione vogliamo che prenda la nostra vita e soprattutto la nostra vita privata.



Chiudo questa recensione sprecando due parole per dire quanto è fantastica Emma Watson. È una cosa che mai mi stancherò di dire, quanto questa ragazza sia brava in qualsiasi cosa che fa: molti mi hanno detto che fanno fatica a staccarla dal ruolo di Hermione, ma io credo che ormai si sia distinta da ciò che l'ha resa famosa e stia camminando con le sue gambe in maniera egregia.

Vi consiglio questo film? Sì, ma solo se non cercate qualcosa di leggero che sia solo puro e semplice intrattenimento, perché The Circle è molto di più.


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