Le trame di Bea - Il dipinto di Mara Bozzolan e Annalisa Nozza



Cosa può succedere al matrimonio della tua migliore amica, che ha come location un castello da favola nel Bergamasco? Beatrice, per tutti Bea, si ritrova svenuta per terra dopo aver visto un salice piangente nel meraviglioso giardino del maniero. Da quel momento in poi la sua vita, semplice e ordinaria, prende un’altra piega, avventurosa e magica. Fondamentale sarà l’incontro con Andrea, il nipote del principe Edgard proprietario del castello, con il quale la giovane intraprenderà un’appassionante ricerca storica su un misterioso dipinto collocato nella stanza degli amori infelici. In un’atmosfera sognante, tra il naturale e il soprannaturale, verrà alla luce una verità in cui la storia è la vera protagonista. Senza dimenticare il grande amore.


Come sapete, visto che ne ho parlato spesso in diverse recensioni, sono appassionata di Storia tanto da averne fatto la materia del mio percorso di studi. Per questo, quando mi sono trovata davanti a questo libro sono stata subito incuriosita.
Non vedevo l'ora di leggerlo e devo dire che ne sono rimasta contenta.
La trama si avvolge attorno ad un misterioso dipinto, che sembra voler comunicare ai nostri protagonisti una storia nascosta, celata al mondo ma che smania per essere scoperta.
Bea, la narratrice del libro, è una ragazza come tante, ma ha una curiosità innata e una spiccata intelligenza. 
Andrea, l'altro protagonista, è anche lui un personaggio molto interessante - in un primo momento pare un ragazzo un po' scostante, eppure con Bea si rivela di animo gentile, sebbene questo cambiamento di personalità abbia un senso nel corso della storia - tuttavia, tutto ciò che sappiamo di lui deriva dalla percezione che ne ha Bea, in quanto il libro è narrato interamente dal suo punto di vista.
Come vi dicevo, mi è piaciuto molto il fatto che il romanzo fosse a sfondo storico: nonostante sia ambientato ai giorni nostri, ha come location un meraviglioso castello che subito ci porta indietro nel tempo, facendoci assaporare echi di vite passate.
Lo stile delle autrici non mi è dispiaciuto. C'è solo una cosa che non mi ha convinto fino in fondo: a volte il modo di parlare di Bea mi è sembrato fin troppo colloquiale, un po' forzato. Più che un racconto in prima persona sembrava quasi una pagina di diario, in un certo senso. Probabilmente questo era nelle intenzioni delle autrici e non è certo un qualcosa di sbagliato; forse il mio vero problema è che di mio digerisco poco la prima persona, anche nei libri che mi sono piaciuti molto, come in questo caso.
Il voto che mi sento di dare a questo romanzo è quattro piume.
Ve lo consiglio?
Ovviamente sì; non solo è scorrevole e si legge senza difficoltà, ma è misterioso e intrigante e vi farà venir voglia di scoprire il mistero che si cela dietro all'enigma del quadro.
Il romanzo è edito dalla casa editrice Scatole Parlanti ed è disponibile all'acquisto al link che trovate in cima a questa recensione.

Alla prossima!


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