Il tesoro del drago di M.A. Church



Trama:
Essere amati da un drago significa essere trattati come un tesoro inestimabile.


Cento anni fa, l’Alfa Montgomery, spinto dalla disperazione, ha scelto di correre un rischio: ha preso in prestito dei soldi dall’antico drago Warwick Ehecatl, lasciando come garanzia le terre del branco. Ora è arrivato il momento di pagare il debito, e i draghi non dimenticano… né perdonano. Warwick esige come risarcimento il figlio di Montgomery, Avery, e tre delle sue attività commerciali. Avery è un Omega e sa di essere praticamente inutile al branco, quindi potrebbe anche accettare, ma ha dei ripensamenti: il suo futuro compagno è terrificante, e sarebbe libero di fare di lui ciò che vuole.


Warwick è consapevole della reputazione della sua razza, ed è persino disposto ad ammettere che in parte sia meritata, ma preferirebbe tagliarsi la coda piuttosto che smorzare la luce negli occhi innocenti del compagno. Non sarà semplice, ma c’è qualcosa tra loro che ribolle sotto la superficie e che vale la pena di proteggere.


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Salve, bella gente; eccomi di nuovo qui, non vi libererete di me tanto facilmente. Le ultime recensioni sono state positive, ma oggi al contrario vi parlerò di un libro che non mi ha appassionato per niente.
Il libro non avrei dovuto leggerlo io, ma chi lo aveva preso in carico ha avuto problemi personali e così io mi sono ritrovata con una lettura che non mi è piaciuta e qualcuno si troverà con una recensione negativa.
In parte mi spiace perché di solito i libri che non mi attirano evito di leggerli, proprio per evitare di trovarmi in queste situazioni. Ma gli imprevisti capitano a tutti e avendo preso il libro da recensire ho deciso di farlo io perché avevo un po' di tempo da dedicargli.

Ammetto che il titolo mi aveva incuriosito, anche la presenza di un drago lo aveva fatto, tanto che quando ho iniziato a leggerlo mi sono detta: dai, magari sarà una lettura interessante. Non è stato così, per niente.
Ho trovato il libro in questione una lettura noiosa, priva di senso, ma soprattutto ho trovato l’intera trama scialba e piatta.
Qualcuno mi dirà che è una storia d’amore, ma io ribatterò che è pur sempre un romanzo, e anche se racconta di una storia d’amore la trama deve avere un senso preciso, deve essere ben strutturata e poi presentata al pubblico.
Trovarmi tra le mani un libro dove i personaggi sono piatti, poco descritti, dove tutto gira attorno ad una sorta nemmeno di istant love, ma di attrazione animale, lo trovo decisamente sminuente per il lettore. Di storie romantiche, di storie d’amore, ma anche di storie erotiche in giro ce ne sono di molto più belle, di molto più complesse. Faccio un esempio: basta andare a fare un giro in un collettivo letterario nato da poco, il Lux Lab; ho letto due dei tre lavori che hanno prodotto e oltre ad avermi fatto sorridere, sciogliere come il miele e divertire, ho trovato delle storie ben caratterizzate e con un’ottima trama. Anche Just beat It! di Daniela Barisone e Juls SK Vernet, un porno mascherato da romance, è stata una lettura decisamente interessante, divertente. Anche se molto erotico e con diverse scene di sesso, la trama era ben strutturata, come lo erano i personaggi. 
Il tesoro del drago invece è un romanzo che non ha nulla di tutto ciò, una storia piatta, che non mi ha attirato per nulla, che mi ha annoiato e dove non c’è una trama vera e propria.
Ruota tutto intorno a un prestito che il padre, Alpha di un branco di lupi mannari, deve ripagare nell’arco di cento anni, passati i quali non ha i soldi da ridare al drago che glieli ha prestati. Ma tanto che problema c’è, in questo romanzo il drago in questione, come il figlio dell’alpha, ragionano con le loro parti basse e il padre coglie al balzo l’occasione per vendere suo figlio, perché è questo che succede. Svendiamo mio figlio, un omega, tanto non può comandare, e torniamo a vivere tutti felici e contenti.
Avrei pensato che nello scorrere del romanzo ci sarebbe potuta essere una qualche sorta d’intoppo, un qualcuno che si intrometteva tra i due amanti, e invece no, sono state pagine su pagine in cui si conoscevano per poi arrivare al fatidico ti amo e vissero tutto felici e contenti.

Come ho detto è stata una storia piatta, che non mi ha coinvolto per nulla. Personaggi privi di spessore, che si comportano nei più banali cliché del genere romance m/m, con l’unica differenza che, in questa storia, non so se sia l’autore, se sia dovuto alla traduzione, ma non si riesce a coinvolgere il lettore. Persino la descrizione dei lupi mannari e dei draghi è basata su un susseguirsi quasi imbarazzante di cliché che mi vergognavo io a leggere per chi ha scritto quel racconto.
Io leggo storie d’amore, di ogni tipo, ma ribadisco, devono essere strutturate in maniera sensata. Mettere un libro come questo, dove il rapporto dei due è basato solo sugli istinti, per poi evolvere in uno schiocco di dita in un grande amore lo trovo assurdo, forse anche un insulto ai lettori.
Io detesto lasciare recensioni negative, amo analizzare un libro in tutti i suoi punti, eppure in questo caso anche se Avery è un personaggio dolcissimo, un personaggio buono ma con un carattere testardo, forse una delle poche cose che lo fa differenziare da molti altri omega in tanti altri libri che ho letto, non sono riuscita a trovare punti positivi in questa storia.
Mi spiace, perché pur non essendo un’amante dei libri con i lupi, alpha e omega, l’idea di differenziare con un drago, dare un tocco urban all’ambientazione dove le creature umane e quelle fantastiche vivono insieme, mi piaceva. Sarebbe piaciuta una descrizione più approfondita dell’ambientazione e anche degli intoppi all’interno della storia, non so un qualcosa che potesse ostacolare il rapporto tra i due, un nemico, un ex amante, la gelosia. Insomma, un qualcosa che rendesse la storia un po’ più articolata e non una mera descrizione di una compravendita dove un padre, per pagare i suoi debiti, vende suo figlio senza che questo protesti troppo perché spinto dagli ormoni.

Due piume.


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