Per i pomeriggi di pioggia di R. J. Scott (Anteprima)

Oggi vi presento un nuovo libro della serie “Il curioso ricettario di Nonna B.”: Per i pomeriggi di pioggia, di R. J. Scott.

Trama:
Robbie MacIntyre gestisce un piccolo ufficio postale nel vecchio edificio di quella che era una stazione ferroviaria nella periferia della sonnolenta Barton Hartshorn, a nordovest di Londra. Rimane sbalordito quando la proprietaria, Maggie, una sua cara amica, gli lascia in eredità non solo l’ufficio postale, ma anche l’intera stazione.
Il resto dell’eredità va a uno scrittore americano, Jason Young. Quando l’uomo si trasferisce nel paesino, Robbie rimane frastornato dall’attrazione che prova per la persona che avrebbe più diritti di lui sulla stazione.
A quel punto compare una scatola, che contiene varie prime edizioni rare e un ricettario. Tutto inizierà ad avere un senso solo quando gli ingredienti segreti di una particolare ricetta saranno finalmente svelati, portando alla luce un amore che si è interrotto settant’anni prima.


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Prima di iniziare a parlare del libro, vorrei tanto fare una domanda alla Dreamspinner: perché i libri della serie “Il curioso ricettario di Nonna B.” non sono stati pubblicati nell’ordine giusto?
Io pensavo che non fossero per nulla collegati tra di loro, e in un certo senso per gli altri due era così, ma leggendo questo, che è il primo, ho capito benissimo che doveva essere proprio il volume 1.
È vero che gli autori sono diversi e che anche i protagonisti non sono per nulla collegati, ma in questo libro vengono citate le ricette che poi appariranno anche negli altri libri, è come se il ricettario vero e proprio sia nato qui, e quindi andava letto per primo.
Comunque, non voglio entrare troppo nelle decisioni editoriali della Dreamspinner, quindi è meglio se comincio a parlare del libro.
La prima cosa che voglio dirvi è che questo libro l’ho trovato molto meglio degli altri due. Lo so che non dovrei fare confronti, perché sono comunque autrici diverse, però, nonostante sia più breve degli altri, l’ho trovato più completo, più reale rispetto al solito. Qui i due ragazzi si conoscono grazie a un testamento, l’eredità di una persona che aveva già pensato che potessero stare bene insieme e che ha fatto di tutto per farli incontrare, alla sua morte. La storia si sviluppa lentamente, con i giusti tempi, e il ricettario in questo caso fa solo da contorno al tutto.
Se negli altri libri, infatti, grazie al ricettario si sono create le coppie, qui il ricettario praticamente non è stato usato, se non per l’Apple Pie che comunque era una ricetta tramandata da Maggie, la persona che ha scritto il testamento. È grazie a Maggie se Robbie e Jason si sono conosciuti. Lei ha lasciato in eredità il negozio/stazione/ufficio postale a Robbie, che già lo gestiva, mentre il suo vecchio cottage è andato a un lontano nipote americano, scrittore come lo era stata lei in passato.
In poche pagine l’autrice è riuscita a raccontare come nasce l’amore tra i due, anche se forse poteva evitare di far sbavare Robbie dalla prima volta che vede Jason: non sapeva nemmeno se era gay l’altro, ma aveva già fantasie erotiche con lui.
Come dicevo, il ricettario rimane molto di sfondo. Contrariamente agli altri libri, il ricettario viene trovato, Robbie inizia a leggere le ricette, però non vengono usate nel libro. L’unica ricetta, appunto, è quella di una torta, ma Robbie aveva già quella ricetta da prima, gliel’aveva scritta Maggie su un foglio e ci ha messo l’intero libro per replicarla a dovere, fallendo più e più volte. Solo alla fine riesce nell’impresa, quando capisce che il segreto era l’utilizzare le mele raccolte dall’albero presente accanto al cottage di Maggie, ora posseduto da Jason.
Altro punto di forza del libro è che in poche pagine l’autrice è riuscita ad intrecciare più storie. Se la storia principale è quella tra Robbie e Jason, nella narrazione vengono inserite anche le storie di Maggie e di sua sorella, dei loro amori, di come le due sorelle si sono allontanate e di come, quindi, Jason sia diventato un suo erede diretto. L’autrice è riuscita a descrivere il tutto magistralmente, senza tralasciare nulla né appesantire troppo la lettura.

Sicuramente questo libro si merita un bel quattro e mezzo e lo consiglio a chiunque ami le storie dolci, dove l’erotico è presente ma non eccessivo.

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