La professoressa di biologia ed ex-soldato Lena è mantenuta in quarantena da quando è tornata dalla sua missione per esplorare un fenomeno anomalo definito il "Bagliore", in quanto solo lei e suo marito sono riusciti a fare ritorno. Attraverso un flashback, Lena racconta la sua storia durante una seduta con i militari.
Annientamento è un film uscito il 12 marzo 2018, in Italia distribuito da Netflix, ed è la trasposizione cinematografica dell’omonimo libro di Jeff VanderMeer, primo della Trilogia dell’Area X, interpretato da Natalie Portman, Jennifer Jason Leight, Gina Rodriguez, Tessa Thompson, Tuna Novotny, Oscar Isaac, Benedict Wong.
Attendevo con ansia questo film da tantissimo tempo. Sono una fan della trilogia dell’Area X, i romanzi mi hanno colpita nel profondo ed ero curiosa circa la realizzazione di un eventuale film.
Però, vorrei precisare subito che questa recensione non si baserà sulle differenze di trama tra film e libro, se non dove strettamente necessario per spiegare qualche concetto.
Il mio punto focale sarà analizzare il film in quanto film, al di là della sua somiglianza ai libri di VanderMeer.
Ora, il primo grande difetto che ho trovato nel film è una prima parte fin troppo lenta: il film ci mette troppo tempo ad ingranare, e se mettiamo in conto che il tutto è raccontato tramite flashback, la cosa è ancora più esasperante.
Infatti, visto che ciò che vediamo ci viene raccontato dalla protagonista, possiamo già dedurre gran parte delle cose che sono successe. Sarebbe stato meglio velocizzare la prima parte e focalizzarsi di più sulla parte della storia difficilmente intuibile dallo spettatore.
La seconda parte del film è molto bella, soprattutto dal punto di vista estetico. L’Area X è stata realizzata in maniera egregia: mi piace che si veda che siamo sulla Terra, ma al tempo stesso sembra un pianeta diverso. È questo dualismo, questa mescolanza il fulcro della storia.
Infatti, tutto ciò che è nell’Area X muta: il DNA di una specie si mescola al DNA di un’altra, creando degli ibridi che in natura non dovrebbero esistere. Da qui, possiamo dare una prima interpretazione al titolo: tutto ciò che entra nell’area X viene in qualche modo Annientato, ma allo stesso tempo si crea qualcosa di totalmente nuovo.
Il film si è discostato molto nell’interpretazione di ciò che è l’area X rispetto al libro e questa cosa mi ha incuriosita parecchio, perché era una visione totalmente nuova ma altrettanto valida.
Tuttavia, il finale mi è sembrato un po’ troppo veloce (soprattutto paragonato al lentissimo inizio): mi sarei aspettata che l’evento clou durasse di più.
L’unico elemento del libro che voglio citare, l’unica differenza con il film di cui mi importi, è il fatto che le componenti della spedizione, nella versione cartacea, non sapessero nulla l’una dell’altra, nemmeno il proprio nome. Infatti, si rivolgono chiamandosi per la professione (la biologa, la psicologa, l’antropologa e la topografa). Questo contribuiva ad aumentare il clima di ansia e di angoscia che permea i libri di VanderMeer: nonostante possa sembrare un particolare di poco conto, mentre leggevo i libri mi accorgevo di quanto questa cosa contribuisse in maniera fondamentale a creare l’atmosfera giusta.
Nel film, ovviamente, non è così, e me ne dispiace, perché un po’ si perde quella sensazione di smarrimento che provava la protagonista, quella sensazione di non potersi mai fidare del tutto di persone di cui conosceva solo la professione e nient’altro.
Alla fine della visione (e ancora adesso se è per questo) non riesco a capire se il film mi sia piaciuto oppure no. Riconosco i suoi pregi, ma allo stesso tempo trovo altrettanti difetti che mi fanno pensare di non essere riuscita appieno a godermi lo spettacolo.
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