Colpita dall’amore di Sara Bezzecchi



Greta è l'assistente di un ricco imprenditore milanese. Ha una vita sociale pari a zero e non ha un fidanzato da tempo. Le uniche persone con le quali ha ancora rapporti sono le due amiche di sempre, Alice e Samantha. La sua vita viene stravolta quando il suo capo, il dottor Manfredi, le chiede di andare nella villa sul lago di Como per una settimana, per organizzare, seguire e tenere sotto controllo una trattativa importante che Manfredi stesso condurrà con un suo amico, l'avvocato Dal Mas. Greta, bisognosa di un'entrata extra, accetta, seppur non troppo entusiasta, di dover lavorare sette giorni su sette, non stop. Il suo soggiorno, però, viene dolcemente scombussolato da una serie di divertenti eventi che l'avvicineranno pericolosamente a Luca Dal Mas, figlio dell'avvocato, con il quale lei avrebbe dovuto rapportarsi con estrema professionalità, visto che entrambe le famiglie, essendo di alto rango e piuttosto snob, tengono molto ai propri ruoli sociali. Ma nulla può contro un amore appena sbocciato, a parte le malelingue di una domestica che porteranno i due giovani a doversi separare bruscamente e che costeranno a Greta il posto di lavoro. Dopo diversi mesi, i due di incontreranno di nuovo. Alle prese con le loro nuove vite e nuove consapevolezze, sapranno passare sopra ogni convenzione sociale per tornare ad amarsi?

Inizio questa recensione precisando che non sarà facile scriverla, perché di questo libro ho pensato una cosa e poi subito dopo l’esatto contrario. Ma lasciate che vi spieghi meglio che cosa intendo.
Colpita dall’Amore mi ha subito incuriosita. Dalle prime pagine sembrava una storia davvero interessante: Greta appare subito come un personaggio molto forte, una donna da prendere come modello.
Tra l’altro, lo stile è veramente piacevole: scorrevole e mai pesante, riesce a narrare perfettamente senza mai appesantire o sminuire gli eventi.



Ero entusiasta della lettura, e devo dire che lo stile e la scrittura si sono mantenuti all’altezza fino alla fine.
Per quanto invece riguarda la storia, ad un certo punto ho cominciato a storcere un po’ il naso.
Ho trovato lo sviluppo della trama un po’ cliché; come saprete, adoro sorprendermi quando leggo un romanzo. La trama non deve essere per forza innovativa, ma comunque deve riuscire a tenermi ancorata alle pagine. In questo romanzo purtroppo molto spesso ho sentito la sensazione di già visto. Mi è un po’ dispiaciuto perché le sensazioni positive che avevo sperimentato all’inizio della storia si sono poi affievolite con l’andare avanti.
Un altro punto a sfavore è, secondo me, l’aver praticamente accennato ad un matrimonio combinato. Ora, qui non voglio dire che sia un difetto del libro, ma è una cosa che a me personalmente non piace moltissimo.



Mi spiego meglio: ho letto tantissimi romanzi di questo genere, soprattutto da ragazzina. E se un tempo era abbastanza normale parlare ancora di matrimoni combinati tra persone ricche, ora mi sembra un fattore un po’ superato. Certo, qui non viene precisato che i genitori di Luca vogliano un matrimonio combinato, ma è ciò che si evince chiaramente dal sottotesto.
Ho trovato anche un po’ forzato che saltasse un importantissimo affare tra due uomini perché il figlio di uno è andato a letto con la segretaria dell’altro. Posso capire che i genitori di Luca ambiscano a qualcosa di meglio per lui, ma non credo che controllino qualsiasi ragazza con cui è andato a letto. Non so, mi è sembrata una reazione esagerata. Forse sarebbe stato più credibile se la madre di Luca avesse preso da parte Greta e le avesse detto di non farsi illusioni, piuttosto che rendere il fatto una questione di stato.



Forse è un limite mio, ma queste piccole forzature mi hanno un po’ smorzato l’entusiasmo, e questo mi dispiace, perché con una scrittura così bella e fluida come quella di questa scrittrice avrei voluto solo fare complimenti a questa opera.
Tuttavia, se amate le classiche storie romantiche vi consiglio comunque questo libro. La trama potrebbe intrigarvi più di quanto non lo abbia fatto con me e la bravura dell’autrice vale la pena.




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