Trama:
Quando il Parco Giochi sulla collina di Accession apre i cancelli, Fabien, il razionale e diffidente fabbro del villaggio, decide di darla vinta alla curiosità e di attraversare il confine che lo separa da quel mondo fatto di ingegnosi artifici. Sotto al tendone de "Il Giardino di Ghiaccio", circondato da atmosfere innevate e gelide statue che sembrano vive, il giovane conosce Riw, un misterioso ragazzo che dice di essere l'Inverno e che scalda il cuore del fabbro con un fuoco ben diverso da quello a cui è abituato.
A dieci anni da quell'incontro, spinto da sensazioni che non riesce più a controllare, Fabien ritorna ad Accession. Qui il suo bisogno di ritrovare quel giovane che sembrava padroneggiare la neve e il ghiaccio diventa più incalzante. Fabien vede ben presto esaudito quel desiderio, ma quando Riw gli chiede di seguirlo, rivelandogli una verità incredibile, si ritrova coinvolto in uno scontro dal quale dipende il destino del suo mondo.
In un Tempo dominato da Stagioni ed Elementi, riuscirà Fabien ad ascoltare il proprio cuore e a trovare qualcosa in cui credere?
Link acquisto: Qualcosa in cui credere
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Photography @Erika Tamburini |
Buon inizio settimana, o almeno è inizio settimana il momento in cui ho cominciato questa recensione che doveva uscire in anteprima, ma con impegni vari e letture che si sono sovrapposte ancora è da scrivere e peggio ancora sono indietro con due recensioni: non una, ma due. Sono una pessima blogger. So che non è un lavoro, ma una passione, ma io mi diverto a recensire e odio quando non riesco a leggere come voglio, appuntando i pensieri e tutto per poi scrivere un commento decente.
Sorvolando sulle mie lamentele, passiamo a parlare di questo libro fantasy edito dalla Triskell Edizioni.
Dunque, dunque, sono stata incuriosita tantissimo dalla trama del libro, da questa idea delle stagioni e degli elementi a loro legati; sono cose che adoro in un fantasy, come lo si costruisca e sviluppi: se ci sono elementi della natura e stagioni io me ne innamoro e lo leggo. Altro punto che mi ha attirato è stata la copertina, obiettivamente elegante e bellissima, anche se ammetto che c’è qualcosa che non mi convince, forse perché per certi tipi di libri sarebbero molto più azzeccate le illustrazioni, ma detto questo rimane molto evocativa.
Ecco, ho trovato una delle parole che a parer mio rappresenta il libro: è evocativo, quasi un sogno. Un romanzo dai tratti pastello e da un ottimo stile, con il quale l’autrice descrive situazioni ed eventi, per non parlare dei suoi protagonisti, o meglio tutti i suoi personaggi.
Tempo addietro avevo letto un altro libro della stessa autrice, e credo di aver letto qualcosa di suo anche quando scriveva amatorialmente su alcuni siti di scrittura, e pur avendo apprezzato le sue storie, spesso trovavo il suo stile bellissimo ma troppo ridondante e pesante da leggere. I fantasy delle volte sono così, ma renderli più scorrevoli non è affatto male. Beh, devo farle veramente tutti i miei complimenti per il netto miglioramento del suo modo di scrivere, di come ha impostato la storia, di come è riuscita a mantenere il suo stile, ma allo stesso tempo a renderlo più fluido. Il suo modo di scrivere è rimasto poetico, evocativo, come se stesse descrivendo un sogno, ma allo stesso tempo fluisce facilmente, le pagine scorrono una dietro l’altra in maniera molto piacevole.
Ho trovato la storia molto piacevole e originale, sia per come è strutturata, sia a livello di trama: l’idea di queste stagioni in lotta tra loro è stupenda e malinconica al tempo stesso; sarà perché penso che le stagioni siano sempre in armonia tra loro, come fratelli o amanti, sarà che in un racconto scritto da me secoli fa andavano d’amore e d’accordo. Altro punto che mi è piaciuto è il modo in cui l’autrice ha visto e caratterizzato i personaggi: per lei l’Inverno è un attraente uomo che sembra essere distaccato da ogni cosa, apparentemente freddo come il ghiaccio che è il suo elemento, eppure è dolce e premuroso, si preoccupa per i suoi compagni e per i servitori umani che li seguono. Per me l’inverno è un tipo imbronciato e scostante, freddo come la stagione che rappresenta, poco socievole. Suppongo che ognuno possa interpretare e personificare la stagione in maniera differente.
Questa sorta di guerra tra le stagioni mi ha appassionato sin da subito, ma la curiosità è nata da ruolo di Fabien, da questo ragazzo umano che deve imparare a credere. Suppongo che chiunque abbia letto il libro abbia pensato che, come in ogni fantasy, lui fosse il predestinato, che avesse dei poteri particolari, ma in poche semplici parole Acqua ha infranto ogni sogno di un lettore con: “Se non fossi stato tu, sarebbe stato qualcun altro.” Credo di averlo amato tantissimo.
Photography @Erika Tamburini |
L’intera storia è basata su questa guerra, su come Estate voglia fermare il tempo e avere tutto sotto il suo controllo, ma allo stesso tempo non è solo questa la trama. Credo che per un verso sia molto complessa, perché parla di rapporti umani, del carattere e dei sentimenti dei personaggi del romanzo. Mi spiego meglio: Fabien, il protagonista, l’essere umano che segue Inverno e le altre stagioni, è spinto a credere in qualcosa di soprannaturale, a quegli spiriti che per lui non esistono, le stagioni si susseguono, le conosce, ma non ha mai pensato o creduto che a governare la neve, la pioggia o lo sbocciare dei fiori ci fosse un essere soprannaturale. Il modo di pensare di Fabien, spinto anche dall’educazione ricevuta, è quello razionale che possono avere nelle piccole cittadine. Comunque tutto questo discorso per dire che ogni personaggio evolve tantissimo, Fabien impara a credere nella magia, in Inverno, ma le stagioni, quegli esseri soprannaturali che non dovrebbero provare emozioni umane, le provano eccome. E infatti c’è tutta un’evoluzione nei loro rapporti, nei sentimenti dei vari personaggi; il motivo che spinge ognuno di loro a combattere quella guerra è molto più simile a quello degli umani che distaccato come dovrebbe essere.
Ho apprezzato molto l’evoluzione e la crescita di questi personaggi, la loro caratterizzazione, e soprattutto il loro essere più umani di quanto pensino; in un certo senso mi ha fatto pensare a quando leggevo i miti sulle divinità dell’antica Grecia: anche in quel caso gli dei avevano gli stessi pregi e gli stessi difetti degli esseri umani, pertanto erano molto più simili a questi rispetto a quel che pensavano. Per le stagioni di Qualcosa in cui credere è la stessa identica cosa: hanno dei sentimenti che man mano vengono fuori, emergono con l’andare avanti della lettura. Provano emozioni, amore e gelosia, disperazione, anche se per molto tempo non lo ammettono a voce alta, non lo vogliono ammettere a loro stessi.
Photography @Erika Tamburini |
Ho apprezzato tantissimo questo romanzo, questo fantasy con accenni di romance, ma in questo caso i sentimenti, le emozioni dei personaggi sono un punto focale della storia, almeno dal mio punto di vista. Sono importantissimi e descritti bene, e per quanto Fabien sia innamorato, e come ho detto i sentimenti e le relazioni tra i personaggi siano importanti, non le ho trovate affatto di troppo. Si amalgamano bene alla trama, ai motivi della guerra, a descrivere i personaggi, il loro carattere.
Photography @Erika Tamburini |
Qualcosa in cui credere è un romanzo delicato, fuori dai soliti schemi del fantasy, il giusto punto d’incontro tra due generi letterari che si fondono alla perfezione, senza che uno prenda il sopravvento sull’altro, e questo è dovuto anche grazie alla bravura dell’autrice, al suo stile, ma anche al modo in cui ha deciso di strutturare la sua opera. Ne consiglio vivamente la lettura, perché è un fantasy che fa sognare e al tempo stesso insegna anche qualcosa, fa riflettere soprattutto su queste pazze stagioni che ultimamente sono un po’ confuse. Per me si merita cinque piume.
Lascio un ringraziamento anche qui per la bellissima recensione <3 Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui hai recensito la mia storia e sono contenta che ti siano "arrivati" anche alcuni particolari e scene a cui tengo molto. Grazie grazie ^_^
RispondiEliminaGrazie, mi sono accorta solo ora che sei passata anche in questi lidi <3
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