Clayton Blaisdell Jr., detto Blaze, è un gigante col cervello di un bambino. Era più un balordo che un deliquente, finché non ha incontrato George Rackley, un furbo "con tutte le risposte" con il quale ha formato una coppia anomala ma affiatata. Potrebbero essere due dei tanti emarginati che vivono di espedienti, ma alla testa pensante del duo è venuta un'idea grandiosa: fare i soldi sequestrando il figlio di ricchi possidenti; come i Gerard, per esempio, che sono pieni zeppi di dollari e il cui erede ancora poppante, Joe IV, vale milioni. Fatto il piano, una gelida notte di gennaio i due entrano in azione: Blaze, come sempre, è il braccio, George la mente. C'è solo un piccolo problema: George è morto tre mesi prima. Di chi è allora la voce che risuona sotto la fronte ammaccata di Blaze e gli suggerisce le mosse?
Nel mio tentativo di leggere tutto ciò che Stephen King ha prodotto, mi sono imbattuta in Blaze. L'ho comprato a scatola chiusa, senza nemmeno leggere la trama.
Nonostante King abbia alti e bassi, finora difficilmente ho trovato qualcosa di scritto da lui che non mi sia piaciuto.
Così, mentre sto ancora leggendo la Saga della Torre Nera, ho deciso di inframmezzare leggendo questo volume che mi aspettava da tanto tra gli scaffali della mia libreria.
Devo ammetterlo, mi ha stupita.
Lì per lì non pareva il romanzo del secolo, e forse effettivamente non è uno dei più articolati che King abbia mai scritto, eppure c'è qualcosa di ipnotico in questo romanzo.
Ci sono elementi e fatti accaduti al protagonista che pongono il lettore in una situazione molto spinosa.
Razionalmente, sappiamo che il protagonista è un criminale, che forse è pazzo perché continua a vedere il suo socio ormai defunto, eppure non si può fare a meno di empatizzare con lui.
King, con la sua magnifica prosa, riesce benissimo a insinuare nella mente del lettore una specie di istinto di protezione. Già dopo i primi capitoli, mi sono ritrovata a sperare che a Blaze non venisse torto un capello, che andasse tutto bene per lui. Ero in ansia che gli succedesse qualcosa come se fosse l'eroe di turno invece che "il cattivo".
Ciò che non finirà mai di stupirmi è la capacità di King di saper creare personaggi che hanno tantissimi strati e tantissime sfaccettature.
La storia non è lunga e articolata come in molti altri romanzi di King: nonostante le trecento e passa pagine ha più l'aspetto di un lungo racconto che un romanzo. Durante la lettura oscilliamo tra presente e passato. Ed è soprattutto nel passato che vengono via via inseriti gli elementi che ci portano a tifare per Blaze.
King è uno scrittore particolare: in pochi ho trovato la sua stessa maestria nel saper gestire personaggi costruiti su così tanti livelli. In questo romanzo, vista la semplicità della trama, mi è parso quasi che questa sua dote fosse ancora più enfatizzata.
Ho trovato davvero curioso che King scartò questo romanzo nel 1973, quando lo scrisse. La prima edizione originale (e italiana) è infatti del 2007.
King lo aveva ripreso in mano, aspettandosi di trovarsi nuovamente di fronte ad un'imbarazzante opera giovanile, opera che già aveva scartato diverse volte.
Invece dovette rivalutarlo, perché poi decise che era abbastanza buono da meritarsi la pubblicazione.
E per fortuna, dico io! Mi sarebbe davvero spiaciuto che un romanzo del genere rimanesse nel cassetto per l'eternità invece di vedere la luce come merita.
Ve lo consiglio?
Se, come me, siete amanti di King, non potete assolutamente perdervelo. Tra l'altro è una lettura veloce. Come ho detto sopra sono circa trecento pagine, ma la storia mi è risultata così avvincente che ho finito di leggerlo in un pomeriggio.
Ve lo consiglio anche se siete un po' fifoni ed evitate di leggere King. Non è da considerarsi horror, più che altro un thriller, quindi potete leggerlo tranquillamente senza la paura di avere un infarto a ogni pagina.
Non posso che dare il voto massimo visto quanto mi sono esaltata per questo libro. Voi lo avete letto? Quali sono le vostre opinioni? E siccome sono curiosissima… qual è il vostro libro preferito di King?
Alla prossima recensione.
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