Tabula Rasa di Mary Durante (Anteprima)





Tabula rasa.
È così che Tyler sente la propria mente quando si sveglia, confuso e dolorante, in una stanza sconosciuta.
Ricorda solo il suo nome e pochi sprazzi di un passato carico di abusi, che hanno segnato la sua pelle e la sua psiche.
Nella casa in mezzo al nulla dove comincia il suo nuovo presente, ogni giornata diventa presto uno sforzo per la sopravvivenza.
C'è la mente che non risponde al suo volere. Ci sono gli incubi che lo aggrediscono, strascichi di un tempo in cui veniva trattato come uno schiavo da tormentare e deridere.
E poi c'è Butch, l'uomo che ha trovato accanto a sé al proprio risveglio.
Dice di averlo strappato ai suoi vecchi aguzzini, sembra prendersi cura di lui, ma al contempo rimane un minaccioso carceriere che lo possiede e ha le chiavi della sua nuova prigione.
Se davvero non vuole fargli del male, per quale motivo non gli permette di uscire? E perché oscilla tra la figura di un salvatore e quella di un carnefice di cui avere paura?
Tra momenti di terrore e inaspettate parentesi di gentilezza da parte di quel gigante taciturno, Tyler deve cercare la verità sul proprio passato, per poter ricostruire se stesso.

Nota: Presenza di tematiche forti, quali abusi e traumi passati.



Buongiorno, Piume. Oggi recensirò per voi l'ultimo libro di Mary Durante, Tabula Rasa. Non è facile recensire questa storia, è bellissima e con un rischio spoiler elevatissimo ma, come sempre, cercherò di fornirvi il mio punto di vista senza anticiparvi nulla che non sia nella sinossi.
Iniziamo dalla trama: Tyler si risveglia in una stanza sconosciuta, spezzato in tutti i sensi possibili e in preda a un'amnesia quasi totale.
Gli incubi di cui è preda gli danno uno spaccato del suo passato, ma è dura per lui venirne a capo. Nella casa in cui si è risvegliato c'è Butch, un uomo minaccioso di cui non riesce a decidere l'identità: carceriere o salvatore?
Sulla trama non vi dico altro, se volete sapere cosa succede vi consiglio vivamente di leggerlo, perché merita.
Questo libro parla di abusi e traumi, e lo fa benissimo. Mary Durante è stata davvero brava a rendere la lettura coinvolgente e a tratti dolorosa senza appesantire troppo il tutto. Ha dosato bene l'angst, inserendo al punto giusto elementi meno gravosi.
Oltre alle tematiche che ho già citato, ho colto, come un fil rouge, l'idea della redenzione che sembra impossibile da raggiungere ma al contempo è la speranza, per quanto fievole, a cui tutti aspiriamo.
Redenzione, superamento delle palle curve che la vita ci lancia senza tregua, sono come un sottotraccia al dolore e alla perdita di sé.
Per questo ho amato questo libro: nonostante apparentemente tratti tematiche già viste, grazie allo stile impeccabile dell'autrice sono state rese originali e diverse.
Ne consiglio la lettura a chi ama le storie sofferte, a chi apprezza personaggi multisfaccettati, a chi si lascia trasportare volentieri da romanzi in cui la riscoperta di sé la fa da padrone. Se appartenete a queste categorie, sono certa che lo adorerete, com'è successo  a me. 
5 piume strameritate.








Commenti

Posta un commento