Racconta la storia della famiglia Kim, formata dal padre Ki-taek, un uomo privo di stimoli, una madre, Chung-sook, senza alcuna ambizione e due figli, la 25enne Ki-jung e il minore, Ki-woo. Vivono in uno squallido appartamento, sito nel seminterrato di un palazzo, e sono molto legati tra loro, ma senza un soldo in tasca né un lavoro né una speranza per un futuro roseo. A Ki-woo viene la perversa idea di falsificare il suo diploma e la sua identità per reinventarsi come tutor e impartire lezioni a Yeon-kyuo, la figlia adolescente dei Park. Quest'ultimi sono una ricca famiglia, che, al contrario dei Kim, vivono in una grande villa, grazie ai guadagni del patriarca, dirigente di un'azienda informatica.
Ki-woo insegna principalmente inglese alla ragazza a un ottimo prezzo, cosa che genera entusiasmo e speranza nella suoi parenti. Il ragazzo, notando come alla figlia minore dei Park piaccia disegnare, ha la subdola idea di inventare che sua sorella Ki-jung è un'insegnante d'arte, permettendo anche a lei di infiltrarsi nella loro vita. Le due famiglie non sanno, però, che questo incontro è solo l'inizio di una storia strana, che porterà i Kim a introdursi sempre più nella routine dei Park, come un parassita fa con un organismo estraneo.
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Buongiorno, cari spettatori, e ben tornati all'appuntamento settimanale dove parliamo di cinema qui su Piume di Carta.
Oggi vi parlo di un film che ha fatto quella che possiamo definire la storia del Cinema.
Parasite, per la regia di Bong Joon-ho, è stato il primo film nella storia a vincere sia come Miglior film internazionale che come Miglior Film all'ultima cerimonia degli Oscar. È in assoluto il primo film non in lingua inglese a vincere come miglior film. Aveva già vinto come miglior film, senza però vincere come miglior film straniero, The Artist, un film di produzione francese. Tuttavia, essendo un film muto, tecnicamente non aveva mai vinto un film non in lingua inglese come miglior film.
Parasite è un film grandioso, un film che difficilmente si identifica in un genere, mutando da una black comedy al thriller in corso d'opera. È sicuramente una critica alla società odierna, alla differenza di classe, al gap tra poveri e ricchi. Tuttavia, non è soltanto questo.
Non credo di avere le competenze per poter commentare appieno un film del genere, ma posso dirvi ciò che ne ho pensato io.
Ho pensato che non era solo un bel film per il mio gusto personale, ma è un film curato fin nei minimi dettagli, dove niente è lasciato al caso. Ogni scelta del regista ha un senso all'interno della narrazione e della visione.
Non riesco a trovare nemmeno un errore o una sbavatura, né nella sceneggiatura né nella realizzazione.
Parasite è un film che fa riflettere, che intrattiene ma lascia anche qualcosa in più nella spettatore. Una consapevolezza nuova, che porta chi ha visto il film a ragionare su temi che forse non erano così scontati prima.
Parasite ha vinto quattro premi molto importanti agli Oscar 2020: Miglior Film Internazionale, Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Regia e Miglior Film, senza contare la Palma d'Oro al festiva di Cannes 2019.
E a voi Parasite è piaciuto? Fatemi sapere le vostre considerazioni in un commento qui sotto.
Io vi do appuntamento al prossimo #Giovedìfilm, dove torneremo a parlare di cinema!
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