RECENSIONE La vita invisibile di Addie LaRue di V.E. Schwab


 


“Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.”

E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?

Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l’immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.

Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.

Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.

Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.




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Buongiorno, lettori. Il libro di cui voglio parlarvi oggi è uscito qualche giorno fa, esattamente il 24 novembre, per Oscar Vault, ed è un libro che mi ha assolutamente sorpreso.

Sto parlando di La vita invisibile di Addie LaRue di V. E. Schwab. Addie LaRue, come lo chiamerò d’ora in poi, è un romanzo molto peculiare, che affronta diversi temi già noti però con un atteggiamento del tutto nuovo, che reinventa un genere senza usarne gli stereotipi, che racconta una storia in maniera molto dolce.

Addie è un personaggio con cui è facile empatizzare: nata in un’epoca sbagliata, in cui non è libera di essere se stessa, di non volersi sposare, di non voler diventare qualcuno che non è, cerca soltanto un modo per sfuggire ad una vita che altri hanno scelto per lei.

Eppure vale sempre il vecchio detto “attenta a che cosa desideri” ma, soprattutto, attenta a chi lo chiedi.

Infatti, ad Addie era stato raccomandato di non pregare agli dei dopo il tramonto, a non affidarsi a poteri oscuri per far avverare i suoi desideri. Purtroppo, paralizzata dal terrore di restare intrappolata in una vita che non è la sua, Addie si affida anche alle forze dell’oscurità, pagandone un caro prezzo.

Questo romanzo mi è piaciuto tantissimo perché affronta il tema dell’immortalità in maniera diametralmente opposta a come succede di solito. Questo perché Addie può sì vivere per secoli, ma nessuno serba mai memoria di lei, per cui tutti gli stereotipi in cui un essere immortale è costretto a nascondersi, a cambiare vita ogni tanto per non farsi scoprire qui sono completamente inutili.

Anzi, entrano in gioco altre tematiche come la frustrazione per una situazione che sembra senza via d’uscita, la solitudine, la depressione. Addie ha ottenuto ciò che voleva, ma per vivere la vita che desiderava ha comunque in parte dovuto rinunciare a se stessa, poiché si è affidata alla divinità sbagliata.

Addie, tuttavia, non è l’unico personaggio di questo romanzo: a parte un’innumerevole quantità di personaggi secondari molto interessanti, troviamo Henry. Henry è la quintessenza del personaggio fatto apposta per farmi innamorare.

Il suo essere tormentato, depresso, il suo sentirsi inadeguato, mi hanno fatto empatizzare immediatamente con lui, mi hanno fatta sentire vicina a lui in molti modi. È un personaggio costruito così bene che sembra totalmente reale, come se fosse sul punto di uscire dal libro e camminarti davanti.

Addie è una grande protagonista ma se ho amato questo romanzo, il merito è proprio di Henry.

Non posso che dirvi di leggerlo, e se non vi ho convinto finora, l’unica cosa che posso dirvi è che questo romanzo vi ruberà il cuore, non riuscirete a metterlo giù finché non lo avrete finito. Io ho ricevuto da Oscar Vault la copia ARC e non pensavo di fare in tempo a leggerlo per novembre, perché ero un po’ impegnata, invece non riuscivo a fare altro. Le pagine continuavano a scorrere e io non potevo staccare gli occhi, desiderosa di sapere come sarebbe andata a finire.

E voi, siete curiosi di leggere La vita invisibile di Addie LaRue? Fatemelo sapere con un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.





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