RECENSIONE Blog Tour: Gli Alienati di Laura Castellani (8 gennaio 2021)




 

Trama:


Il normodotato, la sibilatrice, lo zerbino, il resiliente: alienati.


Una vicenda in cui l'umanità appare in tutta la sua brutale e malinconica distopia.


Invidia, cinismo, prevaricazione e profondo disagio galleggiano in uno stagno emozionale che ribolle e contamina tutto ciò che sfiora.


Riusciranno i nostri protagonisti a sopravvivere all'alienazione?


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Eccomi qui con la prima recensione dell’anno; innanzitutto vi auguro un buon 2021, che sia migliore dell’anno che abbiamo trascorso, più sereno per tutti e spero pieno di opportunità.

Ma ora passiamo alla recensione; il libro di cui sto per parlarvi avrei dovuto leggerlo mesi fa, diversi mesi fa.

Mi era stata data l’opportunità per questo Blog Tour, ma poi lo hanno spostato e io come al solito ho procrastinato. Sono la regina del procrastinare, non so come sia possibile.

Se non accumulo lavori, e non faccio le cose sotto pressione non sono affatto contenta.

Comunque, a grandi linee ho sistemato un programma di letture per il nuovo anno: niente di tbr o altro, ma solo recuperare quello che ho lasciato indietro, e leggere generi differenti.

E credo che, anche se a caso, questo primo libro dell’anno appartenga a un genere particolare, a qualcosa che mi ha lasciato senza parole, perché differente da molte cose che ho letto. In alcune circostanze, con alcuni elementi lo si sarebbe potuto definire un libro distopico, ma non lo è, non dal mio punto di vista. Però è un romanzo che affronta la realtà in maniera dura, delle volte con un linguaggio crudo, forse attraverso una lente che distorce, o la mostra nella maniera giusta. Come può essere il mondo, come possono essere le persone, come possono esistere degli individui particolari che si possono identificare come alienati, ognuno con un termine, con un ruolo all’interno di un ambiente?

Ed ecco che siamo in un luogo di lavoro, dove questi soggetti sono descritti quasi in modo grottesco, portando quasi all’esasperazione i caratteri e la descrizione dei vari personaggi, eppure allo stesso tempo rendendoli più che reali.

Con maestria Laura Castellani ci mostra una realtà cinica, indifferente e fredda. Una realtà che ognuno di noi può incontrare sul luogo di lavoro, in un ambiente chiuso.


Il libro è diviso in quattro racconti, portati avanti da quattro personaggi differenti, dove a prendere il sopravvento sono i loro pensieri alienati.

Quattro personaggi nominati Il normodotato, la sibilatrice, lo zerbino, il resiliente, ognuno che rispecchia il soprannome con cui viene descritto.

Ma cosa si intende per alienati?

Per il vocabolario Treccani ha diversi significati molto vicini: Nel linguaggio filosofico, reso estraneo, ridotto a cosa o natura, senza libertà. Malato di mente.


Ed eccoci qui ad affrontare quattro personaggi descritti agli estremi, con tutti i pregi, ma soprattutto i difetti con cui la loro creatrice li ha soprannominati.

Quello di cui mi occuperò io in questa recensione è l’ultimo personaggio, Il Resiliente.

Un uomo anonimo, forse come gli altri, anche se lui non ne è consapevole. Un uomo che proprio con il nome con cui è chiamato, resiste, combatte per mantenere il suo posto di lavoro. Non vuole essere derubato, tutt’altro è pronto a combattere e resistere pur di rimanere lì, perché ha uno scopo, un progetto, quello di arrivare sempre più in alto.

Un uomo con tante aspettative, sin troppa sicurezza, eppure allo stesso tempo un uomo solo, senza una famiglia, senza amici, probabilmente anche la sua colf lo odia un po’. Perché quella troppa sicurezza, quel combattere per mantenere il suo ruolo di lavoro, il suo status sociale, le sue convinzioni, arrivano a renderlo antipatico agli occhi degli altri.

Il resiliente, in questo libro, combatte, ogni giorno, per mantenere il suo status, cercando di andare avanti, considerandosi migliore, eppure, man mano, proprio questi pensieri, o forse le persone intorno a lui, sembrano logorarlo. Quella forza, quel desiderio di prevaricare e resistere, vengono meno, ogni giorno che passa. Lo spingono verso la follia, verso la distruzione, sua e di quelle persone che tanto disprezza.


Questo libro è una storia, una serie di racconti, ma più di ogni altra cosa l’esplorazione dell’animo umano, nei suoi pensieri più bui, nei desideri più reconditi. Quello che ho avuto modo di leggere è la descrizione estremizzata delle persone, di coloro che ci circondano, di chi vive in questo mondo. Perché ogni ambiente, che sia la scuola, o il luogo di lavoro, è formato da persone come il normodotato, la sibilatrice, lo zerbino e il resiliente, tante sfaccettature, tante persone apparentemente normali che, per emergere, per essere ricordati, estremizzano, si comportano come i protagonisti di questo libro. Per non finire in mezzo ai tanti, eccoli che sparlano, spettegolano, si sottomettono, combattono per sperare di essere differenti, rimanendo però agli occhi degli altri delle persone inconsistenti e mediocri.


Decisamente una lettura interessante, che mi ha fatto riflettere e pensare. Una lettura fuori dai soliti schemi, scritta con un stile deciso che mi ha conquistata.

Consigliatissimo per chi desidera addentrarsi nell’animo umano di coloro che cercano di emergere con le poche capacità che hanno.






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