RECENSIONE Veritatis di Chiara Guidarini

 


Quando Maddalena, presso l'abbazia di Marola, ritrova il manoscritto di Caio Valerio Secchi, suo antenato, inizia la lettura che la trasporta nel vortice quattrocentesco del tempo da lui descritto. Soldato in congedo a causa di una menomazione, Caio viene inviato dal Vescovo presso la rocca di Melocis, in Appennino, per confermare l'identità di una donna suicida: un compito apparentemente facile, che diventa improvvisamente complesso quando Caio scopre che, dietro alla morte della fanciulla, si celano diverse sfere di potere a volte in conflitto tra di loro. Una storia nella storia che si riflette fino ai giorni nostri, dove tra i libri secolari dell'abbazia ancora si nascondono verità che portano un marchio antico e potente.



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Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo di un romanzo che sicuramente ha stuzzicato la mia curiosità di medievista. Sto parlando di Veritatis di Chiara Guidarini, finalista al premio “1 Giallo x 1000”.

Da fan dei gialli medievali, ero davvero contenta di prendere in carico questa richiesta, in quanto era un po’ che non ne leggevo uno.

Devo dire che sono rimasta soddisfatta di questa lettura; le ambientazioni erano molto suggestive e anche i personaggi erano molto interessanti.

In particolare Caio Valerio Secchi, il protagonista, mi è piaciuto particolarmente: mi ha dato subito l’idea di un uomo con grande acume, riflessivo e intelligente. 

Forse è quello che mi è piaciuto più di tutti.

La storia si dipana molto velocemente, considerando anche che questo può essere considerato un romanzo breve - infatti è di 140 pagine.

L’unica piccola nota negativa che mi sento di fare è che, personalmente, avrei voluto che fosse un po’ più approfondito.

C’è un mistero che aleggia attorno alla figura di questa donna suicida, che un vescovo e un marchese vogliono insabbiare, arrivando anche a tentare di uccidere proprio Caio. Ho adorato come si sono svolti i fatti e come si è arrivati alla conclusione, ma ammetto che avrei preferito anche che queste figure, che vengono soltanto nominate ma non sono mai presenti in scena, partecipassero attivamente alla narrazione. Ma questo è un mio gusto personale.

Per il resto, trovo che sia un giallo veramente carino, molto scorrevole e che ha il pregio di catturare subito l’attenzione del lettore.

Io l’ho letto in una serata, troppo curiosa di conoscerne la conclusione, e devo dire che mi ha divertito e intrattenuto.

Mi ha ricordato perché amo tanto le ambientazioni medievali e come siano belli i gialli che si svolgono in questo periodo storico.

Ve lo consiglio? Sì, questo è un romanzo adatto a tutti: agli amanti del romanzo storico, del giallo, ma anche chi cerca una lettura coinvolgente che lo aiuti a passare una serata diversa, intrattenendosi con un mistero da risolvere.

Direi che per questo merita quattro piume su cinque.




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