Speciale di Halloween: ho scoperto Lovecraft

Halloween Lovecraft



Buongiorno lettori. Quello di oggi è uno speciale di Halloween un po’ diverso dal solito. Invece di parlarvi di qualcosa che conoscono come le mie tasche, di suggerirvi libri, serie o film, voglio raccontarvi di una lettura che mi ha tenuto occupata per tutto settembre e ottobre.

Sto parlando dell’opera completa di Lovecraft.


H.P. Lovecraft nacque a Providence nel 1890 e viene ricordato come uno dei più grandi maestri dell’orrore, assieme a Edgar Allan Poe.

Non mi soffermerò qui a parlare troppo di lui come persona, ma tratteremo soltanto la sua opera e lui in quanto autore.


Non sono sempre stata un’amante dell’ horror, sono veramente una grande fifona. Eppure, anche grazie a Clive Barker e Stephen King, ho pian piano cominciato ad approcciarmi a questo genere. Era da tempo che rimandavo la lettura di Lovecraft e ho capito che questo era l’anno giusto, che era arrivato il momento.


E ho scoperto che smettere di leggere era quasi impossibile: come davanti ad un disastro naturale, ad una valanga o ad un’eruzione vulcanica, leggevo l’orrore prodotto dalla sua penna, consapevole della profondità degli abissi in cui mi stavo avventurando, senza però riuscire a smettere in alcun modo.

Ho letto l’opera omnia tutta insieme, nella versione edita da Newton Compton; è stata un’avventura ai limiti del razionale, condita anche da qualche notte insonne e un’ansia leggera che aveva preso ad accompagnarmi.

Questo perché, nonostante Lovecraft spesso parli di mostri e creature mitologiche, un intero pantheon generato dalla sua macabra fantasia, spesso i sentimenti, le ansia, le paure che vivono i personaggi sono tremendamente reali, specchio delle paure che ognuno di noi vive ogni giorno.

L’edizione che ho letto io è divisa per aree tematiche, consentendo al lettore di non perdersi nella grande pubblicazione dell’autore.

E’ stato sicuramente un viaggio strano, forse troppo intenso e potente, ma non escludo riletture in futuro (non dell’intera opera di fila, come ho fatto questa volta).

Come dicevo, Lovecraft ha creato un intero pantheon di divinità antiche e crudeli; sicuramente tutti hanno sentito parlare di Cthulhu, la creatura più famosa di Lovecraft, quella più iconica. Tuttavia non è l’unica che incontriamo durante la lettura; ogni divinità mostruosa genera incubi peggiori della precedente e incarna delle paure molto più realistiche di quanto si pensi.

Infatti, la morte e la paura di essa, il desiderio della vita eterna e l’essere disposti a qualsiasi cosa pur di ottenerla sono tematiche che vengono affrontate molto spesso tra i racconti di Lovecraft.

Anche il desiderio della conoscenza spesso porta i personaggi di Lovecraft ad andare in contro a conseguenze terribili, quando questo si fa troppo pressante e viene perseguito a qualsiasi costo.


Come mi sono sentita io nel leggere? Prima ho detto che ho avuto qualche notte insonne e un’ansia crescente. Voi direte: ma chi te lo ha fatto fare?

In realtà, mi è piaciuto leggere Lovecraft: è stata la full immersion ad avermi destabilizzata.

Tuttavia, trovavo il suo modo di narrare molto profondo e intenso; le sue storie, per quanto terribili e spaventose, mi lasciavano soddisfatta dopo averle lette. Questo perché, nonostante mi spaventassero, le trovavo quasi catartiche dopo la lettura. Come se aver vissuto quel momento di ansia e paura avesse contribuito a scaricare lo stress della mia giornata. Ed era confortante tornare alla realtà.


La mia esperienza con Lovecraft è stata, insomma, totalizzante. Ve lo consiglio? Sì, anche se ovviamente dovete sapere a cosa andate incontro. Non saprei dirvi da dove partire, visto che io sono andata in ordine. Potete seguire il mio schema, oppure potete iniziare da qualsiasi parte riteniate opportuno. Ci sono dei romanzi e racconti collegati, ma sostanzialmente qualsiasi cosa nell’opera di Lovecraft è autoconclusiva: al massimo, trovate dei riferimenti alla sua mitologia interna.


Se devo dire qual è tra le tante opere quella che più mi ha colpita, credo sia Le montagne della follia: qui quello che mi è rimasto impresso è, come anche in altri racconti, il fatto che non vediamo mai il vero orrore. Sappiamo che qualcosa di terribile porta alla follia chiunque lo guardi, ma noi lettori ne rimaniamo all’oscuro, potendo solo immaginare le terribili cose che stanno vivendo i personaggi. E’ un tipo di scrittura davvero suggestivo.


E voi, avete mai letto questo autore? Avete un racconto o un suo romanzo preferito? Oppure avete altri autori da consigliarmi?


Godetevi Halloween, in questo giorno dove il velo che separa i vivi e i morti si assottiglia e chissà che Lovecraft stesso non decida di farci un saluto…


Alla prossima recensione.

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