RECENSIONE Unchained (Serie Tortuga #2) di Nykyo



 Trama:

Il Capitano Luka, comandante della Unchained, è un maroon, un ex schiavo sfuggito ai padroni, e nella vita ha un solo scopo: liberare il maggior numero possibile di fratelli e riunire le famiglie che i negrieri senza scrupoli hanno smembrato.

Per farlo ha imparato a combattere, a mentire, a seguire le tracce degli schiavi scomparsi, ma questa volta il suo incarico è diverso. Rupert Egglestone è evaso dal monastero in cui era prigioniero e Luka, suo malgrado, ha ricevuto da Lord Egglestone, il padre del fuggiasco, il compito di riportarlo in Giamaica a qualsiasi costo.

Ha inizio un inseguimento serrato, in un susseguirsi di colpi di scena. Rupert e Luka arriveranno a scontrarsi, ma anche a scoprire quante cose li accomunano, nonostante il ceto sociale differente e il colore della pelle.

Attorno a loro nasceranno amicizie e legami profondi, fino al momento della resa dei conti con il crudele Conte inglese.

Con l’aiuto di vecchi amici e nuovi alleati, Rupert Egglestone affronterà suo padre, una volta per tutte.


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Prima recensione di questo 2022, perfetta per iniziare l’anno; sono rimasta sveglia una notte intera incollata alle pagine del romanzo di cui sto per parlarvi.

Sono sincera, le ambientazioni piratesche su di me hanno sempre avuto un immenso fascino: amavo Sandokan e i pirati nei mari orientali, ma amo ancora di più le storie e i libri ambientati nelle colonie e nel mar dei Caraibi. Tutt'ora, quando guardo un’immagine di quei luoghi penso a come potessero essere quelle zone un tempo, con i velieri a solcarne il mare.

So perfettamente che non era un periodo romantico, nemmeno lontanamente. Che non fossero luoghi semplici in cui vivere, soprattutto se non eri un uomo bianco. Lo schiavismo regnava sovrano, ma era anche un mondo difficile in genere in cui sopravvivere.

Ed è proprio tra le colonie caraibiche, tra Tortuga e la Giamaica, Barbados e le altre isole che Nykyo ci trasporta per la seconda volta. Dopo aver salutato la Barebones e il suo capitano e tutto il suo equipaggio, diamo il benvenuto a una nuova nave, a un nuovo equipaggio e soprattutto a una nuova avventura.


Barbones rispetto a Unchained è stata una lettura più avventurosa, con più azione. Questo secondo libro pur avendo come antagonista la solita persona, quel lord inglese pieno di sé, è più un rincorrersi. Il rincorrersi di Luka per catturare Rupert, quell’inglese che pensa essere un malvagio approfittatore, uno schiavista come suo padre.

Un rincorrersi, per riuscire a comprendersi a comunicare.

Un rincorrersi di emozioni che invece di allontanarli li spingono uno verso l’altro.

Luka è stato imbrogliato, spinto da Lord Egglestone, con quello che si avvicina a un ricatto a cercare suo figlio per le isole caraibiche. Gli fa credere che quel figlio cadetto sia malvagio, che sia scappato abbandonando la sua promessa sposa.

Lord Egglestone lo rivuole indietro perché il suo unico pensiero è quanto possa disonorarlo, disonorare il nome dei Conti di Egglestone, per essere un sodomita. Pertanto preferisce schiacciarlo, farlo soffrire piuttosto che saperlo libero in giro per le colonie.


Unchained è una storia complessa, una storia d’amore sì, ma anche un romanzo che affronta tematiche delicate. Parla della storia occidentale, di come gli uomini bianchi siano riusciti a dare il peggio di loro nel momento in cui hanno iniziato a commerciare i loro simili come schiavi, trattandoli come animali e bestie da soma. Di come consideravano gli uomini differenti, inferiori solo per via del colore della loro pelle.

Ed ecco che in questo continuo rincorrersi Luka e Rupert si conoscono, si attraggono e soprattutto superano quelle differenze che per gli altri sono tanto importanti: classe sociale, colore delle pelle e soprattutto il fatto che sono due uomini. Per Luka i sentimenti verso Rupert sono una sorta di rivelazione, quasi non ci crede di poter essere innamorato. Mentre Rupert ha un percorso più complesso da affrontare, i luoghi dove lo ha fatto rinchiudere suo padre, il trattamento ricevuto lo hanno quasi spezzato, non ci sono riusciti, ma hanno lasciato paura, dolore e cicatrici dell’animo difficili da rimarginare. Difficili da dimenticare.


In questo secondo volume della serie Tortuga Nykyo affronta argomenti importanti, trattati con la più totale delicatezza, ma anche competenza. Alcuni racconti dei vari personaggi, da Luka a Lupe, del loro passato, della loro sofferenza sono una stretta al cuore. Di come sono stati trattati per tutta la loro vita:come oggetti e quando alla fine si sono ribellati, quelle stesse persone che li picchiavano, sfruttavano li hanno braccati come criminali.

Lo stile dell’autrice è sempre stato stupendo, ma con questo nuovo romanzo ho notato una maturità nella storia, di come è stata impostata, di come ci si è approcciata e soprattutto per come lascia il lettore.


Quella che ho avuto la fortuna di leggere in anteprima è stata una storia che mi ha catturato sin dalle prime battute.

Una storia completa e perfetta.

L’altro giorno stavo leggendo i consigli di scrittura di un autore, affermava che per rendere un romanzo completo devono rimanere in chi legge non solo i luoghi e i personaggi principali, ma anche quelli secondari. Bene, i personaggi di Unchained sono ben caratterizzati, ben descritti. Arrivano al lettore, che riesce a immaginarli, a vederli per come sono, sentire le loro voci.

Questo libro merita di essere letto, è un gioiellino.

Cinque piume per lui.







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