Recensione WanderLust di Ester Manzini




1784.

Quando Matthew Bolton accetta la generosa offerta di Lord Hope di ricoprire l’incarico di insegnante di scherma durante il Grand Tour del libertino figlio minore Alexander, è preparato al peggio: affrontare la sua fobia di navi e onde, sopportare l’eccentricità di un damerino viziato, sudare per tollerarne i capricci e insegnargli l’arte della spada.

Quello per cui non è assolutamente preparato è il fascino abbagliante di Alex.

In ogni città che visitano, Matthew scopre che i suoi gusti sono più variegati di quanto avesse mai immaginato. Alexander ricambia questo interesse, e le notti con lui sono eccitanti ma spesso confuse e piene di piccoli incidenti. I sentimenti che prova sono difficili da accettare, ma troppo potenti per ignorarli.

Ma mentre il lungo viaggio volge al termine, un’ombra oscura la felicità della coppia: un matrimonio combinato per ripulire il nome degli Hope dopo gli scandali causati da Alexander.

Sotto il sole di Napoli, Matthew si trova sull’orlo di un precipizio. Come può salvare Alexander da una vita di infelicità, e quale futuro può esserci per loro due?

Per fortuna l’astuzia di una coppia di zie sarcastiche e intraprendenti offre loro una soluzione.




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Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un romanzo appena uscito che ho amato moltissimo.

WanderLust è un mm storico, e chi mi conosce sa che adoro questo tipo di storie, soprattutto perché non è così facile trovarle anche se sono contenta di vedere che si stanno sempre più diffondendo.

Di WanderLust ho molto apprezzato tra l’altro la sua accuratezza: la parte storica si amalgama molto bene alla parte romantica, rendendo la lettura molto frizzante e interessante.

Ovviamente, gran parte del merito della riuscita è dovuto ai personaggi: sia la voce narrante, Matthew, che Alexander sono davvero interessanti. A primo impatto ci vengono presentati in un certo modo, ma man mano che la storia procede, osserviamo come cambino, come vengano approfonditi.

In generale mi sono piaciuti tutti, anche i personaggi secondari e gli antagonisti.

Questo è proprio il romanzo giusto per gli amanti del genere storico, sebbene ci tenga a precisare che è tutto ambientazione: infatti non vengono raccontati eventi storici reali, o almeno non ci vengono mostrati.  Ci sono accenni qui e lì, ma non sono il punto focale della storia.

E’ un romanzo perfetto per il periodo: io l’ho letto nei ritagli di tempo dopo il lavoro, ma immagino già chi potrà goderselo durante le vacanze natalizie, magari davanti al camino.

Vi sentirete trasportati in un altro tempo, vedendo luoghi che magari vi sono famigliari oggi ma sotto tutt’altra ottica.

Non penso ci sia bisogno di specificare che lo consiglio vivamente.

E voi, amate come me i romanzi storici LGBTQIA+? Se avete qualche suggerimento, scrivetemelo in un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.




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