Breathe di Grazia di Salvo



Nathan Doyle e Nate Abraham sono due uomini completamente diversi. Il primo è un modello affermato e ha tutto ciò che la vita può offrirgli: la macchina dei suoi sogni, una casa gigantesca, compagnia diversa ogni notte e tanti soldi. Il secondo, dopo un passato di abusi e solitudine, conduce una vita tranquilla lavorando in un bar in centro città e mira soltanto a racimolare soldi per poter coronare il sogno di possedere una libreria tutta sua.
Grazie all’annuncio della madre di Nathan, che cerca un badante notturno per il figlio, e al bisogno di soldi di Nate, i due finiscono  per incontrarsi, e sarà Nate ad aiutare Nathan a combattere un disturbo da stress post-traumatico che l’uomo non ha alcuna intenzione di curare tramite terapia o medicinali.
Durante questa strana convivenza forzata, Nate imparerà presto che, dietro la facciata da uomo sexy e strafottente di Nathan, si nasconde tanta fragilità e un trauma che nessuno mai vorrebbe provare sulla propria pelle.

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Avevo messo gli occhi su questo romanzo quando uscì diversi mesi fa. Mi attirò la copertina, veramente meravigliosa, delicata e malinconica e anche il titolo, che mi ha fatto pensare a una canzone uscita quando andavo ancora a scuola: aveva una melodia dai toni da ballata irlandese, e lo stesso titolo di questo libro; all'epoca mi innamorai del testo, ma soprattutto della musica. Tornando al libro, sono stati proprio il titolo e la copertina che mi hanno spinto verso di lui, questa associazione con quel cd di quando ero solo una ragazzina, anche i colori sono molti simili delle copertine. Ovviamente il tipo del libro è molto più bello esteticamente rispetto a Midge Ure, ma sono gusti. E così, anche senza leggere la trama, mi aveva messo addosso un po’ di tristezza, immaginavo un amore complicato, dolce e al tempo stesso straziante, eppure nel libro non si parla solo di questo. Nathan e Nate sono due uomini giovani, hanno tutta la vita davanti a loro per poter vivere ed essere felici, eppure si portano dietro momenti dolorosi, che li hanno feriti nel corpo e nell’animo, continuano a rimanere aggrappati a quel passato che non riescono a lasciare andare. I loro sono ricordi dolorosi, che fanno male, eppure non riescono a lasciarli andare, a relegarli solo come ricordi, ma piuttosto li rivivono in continuazione come se fosse il presente, come se quanto accaduto loro ritorni ciclicamente.

Non mi sarà facile recensire questo libro e non perché non mi sia piaciuto, tutt’altro. Non mi sarà facile proprio perché mi è piaciuto tantissimo e mi ha toccato nell’animo; è un racconto che mi ha fatto piangere, ho versato mari di lacrime. Che poi io sono strana, non piango se accade qualcosa a uno dei protagonisti, se si fanno male; piango nei momenti in cui ricordano i momenti passati, i momenti dolorosi. Mi ha fatto piangere quando sono riemerse le ferite e le paure che hanno segnato i due protagonisti. Quei ricordi, quanto accaduto, il dolore che riaffiorava e gli attacchi di ansia e panico che si impadronivano dell’uno o dell’altro erano molto più dolorosi rispetto a dover leggere se fosse accaduto in quel momento. Questo perché, dopo il primo shock, il primo maltrattamento, l’essere stato cacciato di casa e insultato, bastava una parola, ore di solitudine a far riaffiorare i ricordi, le lacrime e quello stesso dolore già provato mille volte come se fosse stata la prima. Sembra che entrambi i protagonisti siano imprigionati in un circolo vizioso, un circolo dal quale fanno fatica a uscire. Entrambi però affrontano i problemi in maniera differente. Se Nate sembra avere una vita normale, un lavoro, una casa e un sogno, man mano si rende conto che il passato lo perseguita ancora, le parole dei suoi genitori sono incise, tatuate nella sua mente e nei momenti meno opportuni riaffiorano portandolo a pensare troppo, a scappare da quegli stessi problemi e commettendo errori che potrebbero sembrare irreparabili, almeno dal suo punto di vista. Quelle parole dette con cattiveria da chi avrebbe dovuto amarlo lo fanno sentire sbagliato, pronto a sacrificarsi affinché chi ama non debba affrontare la sua stessa esperienza; crede che allontanandosi tutto possa risolversi, che sia lui a portare i problemi.

Per un verso Nate è forte, è sopravvissuto da solo, anche se ha avuto e affrontato momenti terribili, alla fine è andato avanti, ma anche questo termine “andare avanti” dal mio punto di vista è errato, perché Nate è ancorato al passato, di certo non è andato avanti, non si è lasciato il passato alle spalle e dentro di sé continua a rimuginare su quanto è accaduto. Non dico che sia semplice superare l’abbandono, tutt’altro, ma per lui è stato molto più traumatico che per altri.

Quanto accaduto all’altro protagonista, Nathan, è molto più recente, ma al tempo stesso lo ha segnato in maniera indelebile. In lui sono i ricordi e la solitudine a far riaffiorare la paura, il dolore e immagini che vorrebbe dimenticare, tanto che a un certo punto il panico lo blocca e non gli permette di respirare. Ed è proprio per questo problema, per questa sua incapacità di stare da solo, soprattutto di notte, che viene assunto Nate.
Nate che va a fare una dama di compagnia moderna, qualcuno che si occupi del suo datore di lavoro, che gli tenga compagnia e lo faccia respirare durante i suoi attacchi. Peccato che nessuno dei due ragazzi immagina che quel rapporto a un certo punto diventerà dipendente, che Nathan accanto a lui riuscirà a respirare serenamente.

Ho apprezzato moltissimo questo romanzo per tantissimi motivi, che sarà difficile elencarli tutti, prima di tutto mi piace lo stile dell’autrice pulito ed elegante, ma al tempo stesso frizzante. Scrive bene e bisogna farglielo presente. Mi piace come ha impostato il suo libro, a pov alternati, con i pensieri dei due protagonisti che scorrono, così il lettore non è mai all’oscuro delle emozioni e dei sentimenti di entrambi e da qui ecco che viene fuori tutta l’introspezione dei due, quelle che potrebbero sembrare pare mentali, ma che invece sono i loro drammi interiori, i loro problemi che affiorano, che vengono a galla e che giorno dopo giorno li terrorizzano fino a che non arriveranno ad affrontarli. Un punto che poi adoro, ma è una cosa che piace particolarmente a me, è la gelosia: entrambi sono estremamente gelosi, soprattutto quando non ce n’è bisogno, una gelosia non caratteriale, ma dovuta a tutte le loro insicurezze, una gelosia legata alla paura di rimanere nuovamente soli. Cosa che non vogliono che accada; anche se ci hanno messo un po’ a decidersi, entrambi vogliono stare assieme, peccato che al primo problema, al primo momento difficile per l’altro, si allontanano, pensando di fare la cosa migliore.
Tornando allo stile dell’autrice, mi piace tanto, ha reso realistici e veri i suoi personaggi, il mondo in cui si muovono, quanto accade loro e infine anche la loro storia d’amore. Già, perché paralleli a tutti quei problemi, a quelle ferite che non si vogliono cicatrizzare, al passato che torna continuamente a ferirli, c’è il loro amore. Una storia nata in maniera strana, con tanta attrazione fisica, fino a rendersi conto che sono perdutamente innamorati l’uno dell’altro.
Un altro punto forte del libro sono proprio i due personaggi, come sono stati descritti, non fisicamente, ma mentalmente. L’autrice ha messo tanto di sé in loro, come si è dedicata a loro come se fossero dei figli, creandoli, crescendoli, donandogli un carattere e anche mille mila problemi, forse in alcuni casi è stata una mamma un po’ sadica, ma glielo posso perdonare. Come dicevo, penso abbia messo tantissimo di sé nell’intero libro, si nota dalla scrittura, dai personaggi, dalle loro passioni. L’ho sempre detto, un bravo scrittore riversa una parte della sua anima in quello che scrive, una parte delle sue passioni, entra lui stesso all’interno del suo romanzo dandogli quel tocco in più, e qui è quanto accaduto.
Come ho detto sopra, li ha resi veri ed è riuscita a farmi piangere, con i ricordi, con gli avvenimenti e con la disperazione che trapela tra i due protagonisti.


Sono sincera, non è una lettura semplice. Non dico semplice a livello di scrittura, lo stile dell’autrice è fenomenale, scorrevole; intendo che non è un libro facile proprio per i temi trattati e per la disperazione che trapela in molte delle sue parti. Quanto accade, i problemi di Nate e Nathan non sono solo accennati, ma descritti e approfonditi. Arrivano al lettore come fossero un pugno nello stomaco, tanto da farmi venire i brividi. Quando Nathan ha i suoi attacchi, quelli più brutti, quando afferma di non riuscire a respirare e l’aria non vuole entrare e lui non riesce a respirare sono rimasta senza fiato anche io, ho avvertito la sua paura, la sua angoscia. L’ho sentita la sua paura, immaginandolo solo, terrorizzato, incapace di respirare e con i ricordi che fluiscono come un fiume in piena nella sua mente. Ho ripreso a respirare io stessa solo quando lo ha fatto anche lui. Sono stati attimi struggenti quelli anche per me che leggevo, quindi non oso immaginare cosa possa provare una persona che li vive realmente. Idem vale per i ricordi di Nate, quei ricordi dolorosi, quelle parole che lasciano ferite nell’animo, quella solitudine che lo ha accompagnato a lungo, fino a quando non ha trovato Nathan.

Consiglio questo libro a coloro che vogliono leggere qualcosa di profondo, una storia d’amore, ma anche la crescita di due uomini, che man mano, facendosi forza, insieme, si lasciano il passato alle spalle, i dolori causati da terzi per iniziare una nuova vita e realizzare i loro sogni.
Se il lettore cerca una storiella con solo tanto sesso non è in questo libro che la troverà; qui troverà dolore, forza, passione e amore. Non dico che non ci siano scene erotiche, sono bellissime e ben scritte e per nulla volgari, ma tutte hanno un senso, sono messe lì perché erano il culmine della scena e non messe a caso.

Mi fermo qui, altrimenti potrei continuare a parlare a raffica di questo libro, invece vi consiglio di leggerlo e chiedo un’unica cosa all’autrice: voglio sapere di più su Jake e Cody <3.
Teoricamente i libri che non sono anteprime non metto voti, però questo si merita cinque piume.



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