RECENSIONE Sweetwater di Lisa Henry (Anteprima)

Sweetwater



Territorio del Wyoming, 1870.


Elijah Carter conduce una vita di silenziosa disperazione. La maggior parte delle persone a South Pass City lo tratta da stupido a causa della sua parziale sordità, ma non è quella la cosa che lo affligge di più. Qualcosa dentro Elijah va contro Dio e la natura, e lui cerca disperatamente di tenerla nascosta.


Harlan Crane, proprietario dell’Empire, un popolare saloon, capisce la sua vera natura e sa quali sono le cose che desidera davvero. Crane, però, non è il solo. Anche Grady Mullins desidera Elijah, ma al contrario di Crane, si rifiuta di obbligarlo o maltrattarlo.


Quando un atto di violenza distrugge la vita di Elijah, il giovane si ritrova in trappola fra due mondi diversi e due sentimenti devastanti: vendetta e disperazione. In una città fiorente e sul punto di esplodere, Elijah dovrà capire cosa voglia dire essere un uomo capace di controllare il proprio destino e scegliere un modo di agire che potrebbe mettere fine alla sua vita… o farla iniziare davvero per la prima volta.




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Buongiorno, lettori. Il romanzo di cui vi parlo esce oggi stesso in Italiano, tradotto da Cristina Massaccesi, e ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima.

Io ho una grande passione per i western e per i cowboy, soprattutto i romanzi che hanno cowboy omosessuali. Non è facile tuttavia trovare romanzi che non scadano nel trash; non che ci sia qualcosa di male ma personalmente preferisco altri tipi di approcci al genere in questione.

Sweetwater è un romanzo davvero bello, che mi ha colpita dalle prime pagine. Elijah è un protagonista davvero fragile, ma allo stesso tempo forte. Per colpa della sua semi sordità, viene considerato un idiota, e questo non ha aiutato la sua autostima. Fin da subito mi sono sentita in totale empatia con lui e mi sono affezionata.

Il libro è un percorso di crescita che lo porta a capire meglio se stesso, anche attraverso le crudeltà della vita, soprattutto di una vita dura come quella di fine ‘800 nell’ America rurale. 

Elijah dovrà venire a patti con la sua natura, con il suo vero essere ma dovrà anche cercare di farsi valere e non soccombere alle angherie di chi si approfitta del suo essere sottomesso.

Ve lo consiglio? Assolutamente sì; il romanzo non ha particolari trigger warning a mio parere, quindi sicuramente è crudo nel descrivere la vita del tempo, ma non è particolarmente inquietante o pesante da leggere. Tuttavia è scritto divinamente e ho trovato i personaggi molto profondi e ben costruiti, soprattutto Elijah e la sua vita tormentata.

Se anche voi come me amate il genere non potete perdervelo, perché è davvero un piccolo capolavoro, curato nei dettagli.

Se pensate possa piacervi o avete deciso che lo leggerete, fatemelo sapere con un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.




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