Bohemian Rhapsody (Film 2018)


Racconta la nascita della band Queen dai suoi esordi fino al concerto Live Aid del 1985, tenutosi al Wembley. Si focalizza principalmente su Freddie Mercury e sulla sua vita personale e musicale, i suoi drammi e le sue gioie, le sue cadute e i suoi successi.

Per fare questa recensione, ho bisogno di farvi qualche premessa. 
Sono una fan di Queen relativamente giovane, visto che sono nata nel 1989. Quando avevo solo due anni, il mio cantante preferito è morto.
Eppure, sono cresciuta con la loro musica: si può quasi dire che sia stata la colonna sonora della mia vita.
Ho dei ricordi molto nitidi: era il 1995, mia madre aveva acquistato Made in Heaven non appena era uscito, e io e mia sorella non facevamo altro che ascoltarlo a ripetizione. Lei non riusciva nemmeno a dormire, se non ascoltava quelle canzoni.



Sono rimaste nel mio cuore, assieme all'album A Kind Of Magic. Sempre da piccina, amavo il film Highlander e canticchiavo in un inglese parecchio inventato la colonna sonora del film.
Ho iniziato ad ascoltarli seriamente dopo le medie, ho collezionato tutti i cd, recentemente ne ho acquistati alcuni anche in vinile. Ho letto biografie, visto documentari e concerti, ascoltato interviste.
Perché vi dico questo? Per farvi capire quanto per me questa band, la sua musica… quanto tutto questo sia stato importante nella mia vita. E che, nonostante la mia età giovane, io ami i Queen in maniera viscerale.
Veniamo al giudizio del film: ve ne darò due, uno oggettivo e uno meno.
Oggettivamente, devo ammettere che il film ha qualche problema di ritmo: all'inizio è un po' lento, poi inizia a fare dei salti un po' a caso e alla fine acquista il ritmo giusto, per regalarci un'ultima mezzora praticamente perfetta.
L'accuratezza del film è un po' vaga: gli eventi non sono esattamente quelli reali, molte cose sono state adattate, molti personaggi sono diversi dalla realtà, molte date cambiate. Però capisco che così il film funziona meglio, ha un migliore ritmo narrativo rispetto alla storia originale.



È chiaro che questo film abbia l'intento di celebrare Freddie e la Band, quindi non si sofferma tanto sui punti negativi, quanto su ciò che li ha resi grandi. Non che la cosa mi abbia dato fastidio. Malek è stato bravissimo, una recitazione da brividi che spero gli valga tutti i riconoscimenti che merita. Gli altri tre membri della band sono stati altrettanto bravi, soprattutto nel saper catturare i caratteri dei personaggi reali, nel saperli rendere al meglio sullo schermo.
Venendo alla parte sentimentale: io ho amato questo film in maniera viscerale. Ho avuto i brividi dall'inizio alla fine, mi sono sentita rivoltata come un calzino.



Ho cominciato a piangere, da quando ho sentito Who wants to live forever (e chi ha visto il film sa di cosa sto parlando) e non ho più smesso fino alla fine.
Anzi, non ho più smesso fino a quando non sono tornata a casa; in macchina, abbiamo avuto la felice idea di riascoltare i nostri brani preferiti, ma avevo un magone addosso e non sono riuscita a trattenere altre lacrime.
Per me, il film è promosso a pieni voti, perché emotivamente parlando mi ha dato tutto quello che mi aspettavo e anche di più. I difetti, le incongruenze, sono finiti fuori dalla finestra davanti alla bravura interpretativa degli attori e alla forte emotività del film stesso.
Ve lo consiglio?

Che ci fate ancora a casa? Correte a vederlo ora.


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