Spionaggio, intrighi politici, segreti.
In questo film c’è tutto e molto di più. La vita del
fondatore dell’FBI, John Edgar Hoover, come non l’abbiamo mai vista raccontare.
Un splendido Di Caprio che riesce ad interpretare il ruolo
alla perfezione nonostante la discutibile scelta sul trucco per
l’invecchiamento.
Un film che andrebbe visto da tutti gli appassionati di
storia, come me, ma anche a tutti coloro che amano le tesi complottistiche e
che ammirano i racconti sullo spionaggio.
Un film non facile da capire al primo sguardo che necessita
di una discreta attenzione durante la visione, ma che premia gli spettatori con
un racconto unico nel suo genere.
Grandiosa, sebbene meno vistosa, la presenza di Arnie Hammer
(Biancaneve, The lone ranger) nei panni dell’agente Tolson, storico braccio
destro di Hoover e suo presunto amante.
Coraggiosa la scelta del regista di non nascondere dietro
sotterfugi le voci sull’omosessualità di Hoover, raccontando appieno il
particolare rapporto che legava lui e l’agente Tolson. La scena del bacio è una
delle più emozionanti del film.
L’unica pecca rimane il trucco troppo inverosimile che hanno
usato per far interpretare i vari personaggi da vecchi, cosa assolutamente
evitabile. Sarebbe stato più opportuno usare altri attori, rendendo decisamente
più piacevole la visione.
In ogni caso un grande capolavoro, imperdibile soprattutto
per la performance di Di Caprio che rende il suo Hoover un personaggio
controverso dotato di sentimenti contrastanti, tutti percepibili, rendendo
giustizia al vero J. Edgar.
Gradimento personale 4\5
-Serelily
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