Ben Nahid
Qualche settimana fa, penso forse anche un po’ di più, ho
ricevuto un messaggio sulla pagina FB del blog, in cui un autore emergente,
finalista di un concorso di scrittura, mi chiedeva di leggere il suo libro.
Io, completamente nel panico, irritata con il mondo intero, con la connessione che
non aveva nessuna intenzione di funzionare, ho combattuto per giorni per leggere
quel messaggio, fino a quando la Ila non è venuta in mio soccorso facendomi un
riassunto del suddetto messaggio. L’autore aveva scritto questo libro, vinto un
concorso, ed il libro era stato messo nella categoria degli Urban Fantasy; l'autore inoltre aveva inserito nella mail il link dei primi capitoli. Capitoli che io non potevo leggere ç_ç.
Avendo la connessione in palla, e
il mio cellulare non aiutava, mi sono fatta mandare il file del libro via mail,
del tutto ignara della trama del libro, dei protagonisti, e di che genere Urban fosse, visto che ero rimasta a quanto mi era stato riferito.
Ero un po' terrorizzata, accettando di leggere un libro di un genere che non amo. Non l'ho detto nemmeno all'autore che gli Urban Fantasy non li digerisco molto.
Già mi maledicevo in tutte le lingue conosciute e sconosciute, stavo per leggere un libro di cui non sapevo nulla, di un autore di cui sapevo ancora meno e temevo di
ritrovarmi fra le mani una storia dove i vampiri brillano al sole (ogni
riferimento è puramente casuale) o peggio.
Odio fare recensioni negative, ma ancora di più odio abbandonare i libri a
metà, ecco perché il mio timore: se non mi fosse piaciuto?
Se fosse stato uno di quei
terribili Urban che a volte mi sono capitati fra le mani? Che genere di
recensione avrei fatto, una a metà? Oppure mi sarei dovuta ritrovare a scrivere
all’autore dicendogli che non ero riuscita a finire il suo libro; ed ovviamente
l’autore mi avrebbe chiesto perché.
Ero nel panico più totale, ancora
non avevo iniziato il libro e già mi preoccupavo per la recensione, se avessi
fatto bene o meno ad accettare di leggerlo così a scatola chiusa.
Alla fine, dopo alcuni giorni in
cui ho terminato altre letture e altri dove ho tergiversato un pochino, ho
spostato il file sul mio fidato e-reader e mi sono imbarcata in questa nuova
lettura.
Trama:
Striscia di Gaza,
primavera 2015. Peter, giornalista canadese free-lance, è con il suo amico e
cameraman Omar per le strade di Gaza city, quando all'improvviso Israele con un
raid aereo bombarda la città. In questi attimi di panico, che non sono una
novità per l’intera striscia perennemente bombardata dall'esercito israeliano, Peter
e Omar riprendono in anteprima l’attacco, il missile che fa esplodere una parte
della città e la morte di un uomo. Poche ore dopo nel piccolo stanzino adibito
a sala di montaggio, Peter, riguardando le immagini girate dal suo amico, nota
qualcosa di strano. Pensa che Omar, genio con i video, gli abbia fatto uno
scherzo, ma non fa in tempo a chiederglielo che un gruppo di soldati, sparando
fa irruzione ferendo il cameraman e quasi arrestando Peter.
Qui ha inizio una
storia decisamente particolare, alla scoperta della vita di un uomo, della sua
morte e in seguito di tutti quegli avvenimenti particolari, quasi miracolosi
che lo hanno circondato sin dalla nascita.
Ed è scoprire
sempre più cose su Ben Nahid e sulla sua vita, è questo il compito che si è prefissato
Peter, e soprattutto scoprire se quanto ripreso dal suo cameraman è vero o solo
frutto dell’immaginazione.
Da qui, insieme ad
una collega della TV Francese, Peter viene strascinato in un’avventura dove
tutte le sue convinzioni vengono stravolte, portandolo a chiedersi se sia tutto
frutto della sua immaginazione o se quella che sta vivendo è la realtà.
Mi chiamo Stefano Olivieri e sono nato a Roma, dove abito, il 16 gennaio del 1951. Sono sposato dal 1978 e ho un figlio. Ho fatto gli studi classici e mi sono laureato in architettura. Lavoro dal 1979 all’Inps, dove mi occupo di informazioni istituzionali e rapporti con il pubblico nella sede regionale per il Lazio.
Scrivo su
tutto e di tutto, ho anche un mio blog: democraticoebasta che si
occupa di politica, cronaca e varia attualità. Ho dato
il mio contributo anche alla nascita di altre pagine web nel campo dei diritti
civili Libero Laboratorio - Notizie in movimento come in
quello più strettamente legato al mondo della scrittura creativa ( il gruppo
facebook denominato “Finalisti Ioscrittore”, da me creato per favorire lo
scambio critico e l’amicizia fra i partecipanti alle varie edizioni del torneo
risultati vincitori: Finalisti Ioscrittore. Da questo
gruppo è nato uno spinoff sul web: StoryBox.
L'autore parla di sé:
Mi chiamo Stefano Olivieri e sono nato a Roma, dove abito, il 16 gennaio del 1951. Sono sposato dal 1978 e ho un figlio. Ho fatto gli studi classici e mi sono laureato in architettura. Lavoro dal 1979 all’Inps, dove mi occupo di informazioni istituzionali e rapporti con il pubblico nella sede regionale per il Lazio.
Adoro
il mare, l’alba, la città di notte, i funghi, le serate con gli amici, la
serenità familiare. Mi piace osservare e riflettere, fare domande e facilitare
le risposte. Preferisco il silenzio al chiasso ma quando è importante mi
trovate in mezzo alla folla in piazza.
Le
anteprime di alcuni miei romanzi inediti (fra cui Ben Nahid e Auction House di
cui vi spedisco il manoscritto cartaceo) sono visibili qui: Stefano Olivieri: Le mie pubblicazioni.
***
Bene, cosa dire di questo libro. Ci sono molte
cose da dire, in primis mi ha lasciato un tantino basita; ammetto che mi sarei
aspettata di tutto, tranne la trama che mi sono trovata davanti, tanto che ho
pensato: ma siamo sicuri che appartenga al genere Urban Fantasy. Così, con
grandi difficoltà sono riuscita a leggere quel famoso messaggio mandatomi
dall'autore, e sembra che sia stato inserito nel genere Urban, ma l’autore
stesso non lo considera così. Io stessa trovo difficile catalogarlo come un Urabn
Fantasy.
Comunque torniamo al libro; lo stile dello scrittore non è
affatto male, pulito, leggero decisamente molto piacevole da leggere, tanto che
i capitoli sono volati e io mi sono trovata a metà libro dopo pochi giorni, se
avessi avuto più tempo forse anche dopo una notte intera di lettura.
Ben Nahid è ambientato in un futuro relativamente vicino, in una zona
del mondo che si può definire turbolenta e problematica e tocca argomenti che hanno fatto parte della cronaca giornaliera, ovvero gli avvenimenti e la perenne disputa che c'è stata per la Striscia di Gaza fra la Palestina e Israele.
“Per Striscia di
Gaza si intende un territorio palestinese confinante con Israele e l’Egitto nei
pressi della città di Gaza. È rivendicato, assieme alla Cisgiordania, come
parte dello Stato della Palestina.
Questa striscia
costiera è stata governata dal 1948 a 1967 dall’Egitto.
Israele ha
governato la striscia dal 1967 al 2005.
Ora a governare
la striscia è Hamas, che dal 2006 detiene la maggioranza in parlamento; ma
secondo gli accordi di Oslo, firmati tra Israele e l’OLP: Israele mantiene il controllo militare dello
spazio aereo della striscia, delle frontiere terrestri e delle acque
territoriali.
I conflitti fra
Hamas e Israele sono andati avanti per lungo tempo fino al 2012, ovvero fino a
quando non si è raggiunta una tregua faticosamente mediata dal presidente
egiziano Mohamed Morsi e dal segretario di stato Americano Hilary Clinton, ma
ancora non si è raggiunta una pace duratura.”
Dopo la lezione striminzita sulla Striscia di Gaza (Ringraziamo Wikipedia dove si trovano informazioni più approfondite),
è qui che ha inizio il libro e dove accadono gli avvenimenti più importanti, per poi spostarsi in altri paesi, ma come ho detto è a Gaza che tutto ha inizio.
L’autore descrive magistralmente i problemi socio politici di quella striscia di terra; leggendo ci si rende conto che parla con cognizione di causa, spiegando in maniera comprensibile quanto è accaduto nel passato. Ed anche se è ambientato in un futuro non troppo lontano, alcuni anni dopo il raggiungimento di una tregua faticosamente lavorata, descrive quel che potrebbe accadere se questa pace così sottile dovesse venire meno, ma anche la vita di coloro che hanno vissuto a Gaza nel periodo di guerra e ci vivono tutt'ora. Descrive quello che potrebbe accadere in ogni istante, basta una parola, un semplice comportamento e quella tregua, perché non si può parlare di pace, potrebbe spezzarsi come niente.
L’autore descrive magistralmente i problemi socio politici di quella striscia di terra; leggendo ci si rende conto che parla con cognizione di causa, spiegando in maniera comprensibile quanto è accaduto nel passato. Ed anche se è ambientato in un futuro non troppo lontano, alcuni anni dopo il raggiungimento di una tregua faticosamente lavorata, descrive quel che potrebbe accadere se questa pace così sottile dovesse venire meno, ma anche la vita di coloro che hanno vissuto a Gaza nel periodo di guerra e ci vivono tutt'ora. Descrive quello che potrebbe accadere in ogni istante, basta una parola, un semplice comportamento e quella tregua, perché non si può parlare di pace, potrebbe spezzarsi come niente.
Ma se la guerra fa da sfondo a questa storia,
ed anche se molti avvenimenti ruotano nel tentativo di farla terminare, non è
il perno del libro, o non è solo lei.
Il perno è il titolo del libro "Ben Nahid".
E voi vi domanderete cosa significa Ben Nahid.
Bene, io vi rispondo, Ben Nahid è una persona e in maniera molto particolare è uno dei protagonisti di questo libro.
Bene, io vi rispondo, Ben Nahid è una persona e in maniera molto particolare è uno dei protagonisti di questo libro.
Ma chi è Ben Nahid e perché questo libro è intitolato con il
suo nome? Perché a modo suo l’intera storia è incentrata su di lui. Su una figura
misteriosa di cui si sa poco e nulla.
C’è chi lo definisce un contrabbandiere, altri pensano sia un terrorista, la povera gente lo considera un benefattore. Porta cibo ai più bisognosi, dona medicine senza chiedere nulla in cambio. In molti affermano che è dotato di strani poteri con cui salva e cura gli ammalati e gli infermi, facendo veri e propri miracoli.
Ben Nahid è un benefattore morto a trentatré anni sotto le
bombe dell’esercito Israeliano.
E qui inizia la parte del libro che mi ha lasciato un
pochino perplessa; non dico che non sia un’idea geniale, eppure ho delle
difficoltà a credere in un Dio, figuriamoci leggere qualcosa in cui si parla
della reincarnazione di Gesù; eppure sorvolando i miei dubbi ammetto che la
storia mi ha preso ed anche molto.
Mi hanno preso i personaggi, come sono stati
caratterizzati.
Peter, il protagonista, colui che alla fine si trova a tu per tu con quella che potrebbe essere la reincarnazione di Gesù, continua ad avere le sue idee, i suoi dubbi.
Peter, il protagonista, colui che alla fine si trova a tu per tu con quella che potrebbe essere la reincarnazione di Gesù, continua ad avere le sue idee, i suoi dubbi.
Mi piace il modo razionale con cui affronta quanto sta
accadendo, cercando di non lasciarsi prendere dall’euforia, e al tempo stesso
rimanere lucido davanti alle avversità, ma anche a quei piccoli aiuti
che lo stesso Ben gli manda.
Per un verso mi sento simile a Peter, anche se molte volte lui afferma di essere agnostico all'interno del libro, non conosce una risposta su quanto sta accadendo, e rimane sempre un tantino scettico per quanto riguarda gli avvenimenti che ruotano attorno a Ben Nahid.
Per un verso mi sento simile a Peter, anche se molte volte lui afferma di essere agnostico all'interno del libro, non conosce una risposta su quanto sta accadendo, e rimane sempre un tantino scettico per quanto riguarda gli avvenimenti che ruotano attorno a Ben Nahid.
Ben Nahid è un libro particolare, un mix fra attualità, storia e religione, azione e forse anche un po’ di fantasy. È una piacevole lettura, se si
cerca qualcosa di nuovo, o meglio se si cerca qualcosa di differente,
ovviamente un piccolo consiglio che do è prendere il racconto come tale, un
libro di fantasia e non partire in eventuali elucubrazioni mentali su quanto
possano essere possibili o meno i fatti raccontati.
È un libro originale, dove si trova buona scrittura, uno stile pulito che personalmente amo molto; e si nota la bravura dello
scrittore nel caratterizzare i personaggi, nonché lo studio e la conoscenza dei luoghi in cui è ambientato il romanzo.
Lo consiglio a tutti coloro che hanno voglia di leggere
qualcosa di differente.
Una piacevole lettura, dall'inizio alla fine, anche se ammetto che il finale mi ha un tantino deluso, non perché brutto, ma è più una questione mia, è molto agrodolce quando io adoro i finali smielati. Ma non spoilero nulla, se siete curiosi dovete leggere il libro, che potete trovare in formato ebook su Amazon.
Una piacevole lettura, dall'inizio alla fine, anche se ammetto che il finale mi ha un tantino deluso, non perché brutto, ma è più una questione mia, è molto agrodolce quando io adoro i finali smielati. Ma non spoilero nulla, se siete curiosi dovete leggere il libro, che potete trovare in formato ebook su Amazon.
Commenti
Posta un commento