Nonostante i miei propositi di recensire solo Season
premiere e Season finale, non posso fare a meno di spendere due parole sul
terzo episodio della quinta stagione di Glee.
Premetto che ho abbandonato il telefilm già dalla fine della scorsa stagione, perché non mi trasmetteva più nulla e anzi, trovavo le scelte di trama piuttosto incoerenti.
Però ho visto questo episodio, perché anche io sono rimasta
profondamente addolorata dalla morte di Cory Monteith.
L'attore ha perso la vita il 13 luglio a causa di un'overdose da droghe e alcol.
Non starò qui a sindacare sulle cause, perché ogni vita
spezzata così presto è una cosa triste, e merita di essere pianta.
Non la considero una morte di serie B.
Quello di cui voglio parlare oggi è l’episodio dedicato alla
sua commemorazione, che non mi è piaciuto per niente.
Ho pianto, è vero, ma solo perché si vedeva che gli attori
non stavano recitando, che provavano veramente dolore. Continuavo a pensare a
Lea Michele (aka Rachel Berry, compagna di Cory sul set e nella vita) e al suo
dolore personale, come si sentisse a piangere l’uomo che amava una seconda
volta.
Eppure, ci sono le note stonate. Kurt e Puck, i due fratelli
non di sangue di Finn, che litigano per la sua giacca, che poi viene data a
Santana.
Non capisco questa scelta; ok, Santana è stata la prima
ragazza ad andare a letto con Finn, ma i suoi grandi amori sono stati Quinn e
Rachel, non vedo la necessita di rendere Santana un punto chiave di questo
episodio.
Poi avrei preferito vedere dei flashback con lui presente,
renderlo “partecipe” dell’episodio invece che trattarlo come un’ombra.
Sembrava che gli autori avessero intenzione di liberarsi del
personaggio di Finn, ora che l’attore non c’è più.
Ovviamente, questo è il mio punto di vista, e non discuto
sul fatto che ad altri, invece, possa essere sembrato il giusto modo di rendere
omaggio a Finn\Cory.
Però, l’unica cosa che continuavo a pensare era agli attori
e al loro dolore, non ai personaggi. Se il dolore non fosse stato reale, se
loro non avessero perso davvero un membro della loro “famiglia”, se questa
morte fosse stata causata da esigenze di trama o di un attore che voleva uscire
dalla serie, l’episodio non mi avrebbe trasmesso quello che invece ha fatto.
Forse, potevano sprecarsi un po’ di più.
Ripeto, questa è la mia visione della cosa, e sicuramente ci
sarà qualcuno che non è d’accordo con me. Non pretendo di essere la bocca della
verità, ma vi trasmetto solamente quello che io ho provato guardandolo.
Detto questo, non sono sicura di voler continuare a
veducchiare Glee, anche se la presenza di Adam Lambert mi incuriosisce
parecchio. Forse cercherò solo le sue scene e basta, sebbene sono ancora molto
delusa dalla piega che ha preso il telefilm.
Spendo le ultime parole per dire che Lea Michele è stata fantastica ed è una roccia. L'ho molto ammirata per il coraggio che ha dimostrato e sta ancora dimostrando.
Non critico la sua scelta di partecipare all'episodio e di continuare a lavorare perché immagino che il lavoro le serva anche per distrarsi ed andare avanti, cercare di trovare un senso in questo momento così buio.
E lo fa stando vicino a quelli che sono diventati la sua seconda famiglia.
Solo la sua vista mi ha spezzato il cuore, perché ci vuole coraggio a cercare di essere forti e andare avanti nel nome della persona che abbiamo perso.
Serelily
Io, invece, l'ho adorato. Mi ha spezzato il cuore.
RispondiEliminaAnche a me l'ha spezzato ma... se non fosse stato che sapevo della morte di Cory, non mi sarebbe piaciuto. Ma posso dire di essere un po' prevenuta perché è un po' che Glee non riesce più a piacermi.
EliminaDetto questo, si sente troppo la mancanza di Cory