Gli zombie
attaccheranno quando meno te lo aspetti! Se succede, prega di essere vicino ad
un investigatore delle nazioni unite con la faccia di Brad Pitt.
Per una volta posso dire di aver apprezzato davvero un film
sugli zombie! Non so se è la presenza di Brad Pitt oppure se è il fatto che il
film sia stato realizzato a regola d’arte!
Ma partiamo dall’inizio.
La storia è abbastanza classica: giorno qualunque, famiglia
felice che si reca a portare le figlie a scuola. Siamo a Filadelfia e
improvvisamente scoppia un casino epico! I poliziotti intimano alle persone di
rimanere in auto, ma vengono presto travolti da un orda di quelli che sembrano
zombie, che mordono chiunque si trovino a tiro.
Gerry, il nostro protagonista, cerca di mettere in salvo la
famiglia, e nel frattempo vede un uomo che viene morso. Così inizia a contare.
Passano 12 secondi prima che l’uomo morso diventi uno degli zombie.
Gerry, poi, viene salvato dalle Nazioni unite, per cui una
volta lavorava. Gli propongono di andare a investigare sull’origine del morbo e
in cambio terranno la sua famiglia al sicuro.
Così in un rocambolesco viaggio che va dalla Corea a
Gerusalemme a Cardiff, Gerry realizza che i non morti non attaccano le persone
che sono affette da malattie potenzialmente mortali, riuscendo così a
sviluppare una sorta di “vaccino” che rende invisibili i vivi agli occhi dei
non morti.
Così comincia la World War Z, la Guerra Mondiale contro gli
Zombie, dove la razza umana deve prodigarsi per eliminare il morbo una volta
per tutte.
Posso dire che per la prima volta ho visto un film usa di
stampo apocalittico dove non viene mostrato solo quello che succede negli Stati
Uniti ma un po’ in tutto il mondo.
E non sono solo gli usa a salvare tutti, ma anche Cardiff e
i suo membri dello staff dell’OMS (di cui possiamo vantare Pier Francesco
Favino, ottimo attore italiano molto spesso scritturato per ruoli oltreoceano).
Il film non vuole semplicemente raccontare degli zombie, ma
vuole simulare una vera e propria
guerra mondiale seguita ad un attacco senza
precedenti, quello dei non morti appunto.
E Gerry, il nostro eroe, non è un soldato super figo che
risolve la situazione a suon di pallottole, ma un investigatore delle Nazioni
Unite abituato ad andare negli angoli più sperduti della terra e a saper
riconoscere subito le situazioni critiche.
Io non sono un’amante del genere, ma devo dire che sono
rimasta piacevolmente sorpresa dopo averlo finito. Se si toglie l’elemento “zombie”,
quello che resta al film è uno spaccato di quello che potrebbe succedere in un’eventuale
guerra mondiale con le armi contemporanee, che porterebbero ad una distruzione
più rapida e più catastrofica.
In sostanza, consigli a tutti la visione di questo film,
anche a chi di solito evita il genere: non mancano certo i momenti di tensione,
ma vale decisamente la pena grazie ad una trama ben costruita e realistica, che
non scade nei soliti cliché dei film di questo genere.
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